Sassongher mt. 2665

Il Sassongher è una montagna delle Dolomiti, appartenente al gruppo del Puez, nel parco naturale Puez-Odle. Domina, con la sua mole imponente, i paesi di Corvara e Colfosco, in Alta Badia. Qui propongo la salita da Colfosco ma è possibile giungere in vetta anche dal Rifugio Gardenaccia (sopra a La Villa) seguendo il sentiero n. 5 fino alla forcella Sassongher e da Funtanacia per la val Juèl.

🏁 Punto di partenza: Utia Col Pradat mt. 2038 raggiungibile in cabinovia da Colfosco

⚠️ Difficoltà:         EE A Con attrezzatura da ferrata

Sviluppo:          

📈 Dislivello:          

⏱️ Tempi:              Andata 1 ora 30 min. – Ritorno 1 ora 10 min. – Totale 2 ore 40 min.

📅 Data escursione:     10/08/2010

🚥 Periodi consigliati:   Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐

Itinerario:

Dall’ Utia Col Pradat mt. 2038 si scende leggermente su sterrata sent. 3, fino ad un colletto prativo. Qui si abbandona la sterrata per seguire il sentiero 4A,che diparte piuttosto esile a destra in falsopiano fra i pini mughi, tagliando la base delle pareti sud-ovest del Sassongher. Dopo circa 15 min. il sent. 4A si congiunge al più ampio 4, proveniente da Colfosco, e si svolta pertanto a destra seguendolo in moderata salita fino ad un edicola votiva e , una volta superata, si continua fino ad incontrare un bivio, in altri 5 min. circa. Qui si abbandona il 4 per svoltare invece a destra seguendo il 7 che inizia subito a prendere quota con una discreta serie di tornantini. Terminati i tornanti si procede su una cengia leggermente esposta ma ampia, alla base di verticali pareti, dalle quali fuoriesce una risorgiva d’acqua. Oltrepassata la cengia si procede fra erbette e con ulteriori numerosi tornanti si arriva agevolmente, in 35 min. dall’inizio del sent. 7 e 55 min. totali, alla Forcella Sassongher mt. 2435. Trascurato a sinistra il sentiero che scende nella detritica Val Juel con segnavia 5, che conduce al Rifugio Gardenaccia, e 7, che conduce all’abitato di Funtanacia, si svolta a destra sempre sul 7, che ora procede in ripida salita su terreno sabbioso sormontato da rocce e modesti pinnacoli. Questo, con ulteriori tornanti, permette di raggiungere, in  10 min. circa, l’attacco della ferrata in corrispondenza di un risalto roccioso. Qui vi sono un paio di possibilità di percorsi, ugualmente semplici. Superato in circa 10 min. (salvo traffico) il tratto attrezzato, si ritorna a percorrere un semplice sentiero che, con ancora qualche tornante, risale il ripido pendio detritico fino a raggiungere, in altri 15 min. ed 1ora 30 min. totali, la vetta del Sassongher mt. 2665.

Panorama spettacolare a picco sulle sottostanti Corvara, Colfosco e La Villa, ma soprattutto sul Sella, Sassolungo, Marmolada, Puez, Odle, Croda di S. Croce, La Varella e Conturines e sul vicino Sass Ciampac.

Ritorno sullo stesso percorso fino all’incrocio col 4A in 40 min. circa, ma, invece di percorrerlo, lo si trascura procedendo ancora sul 4 fino ad incontrare la sterrata che conduce al Col Pradat. Qui si piega a destra e la si segue (oppure si taglia per prati seguendo il percorso dello skilift), costeggiando poi il Rifugio Edelweiss mt. 1840, e raggiungendo infine il parcheggio degli impianti per il Col Pradat in altri 30 min e 2 ore 40 min. totali.

Galleria fotografica:

Commenti:

E’ la montagna simbolo dell’Alta Badia, che vedendola da Corvara appare inaccessibile. Invece si può raggiungere con relativa facilità e permette di godere di un panorama strepitoso sui sottostanti paesi e sui vicini gruppi Dolomitici. Il tratto attrezzato è decisamente semplice, ma per maggiore sicurezza, se lo si ha, il kit da ferrata è bene utilizzarlo, tanto più se le rocce dovessero essere bagnate. Con mio stupore, giunto al parcheggio degli impianti del Col Pradat, ho constatato che gli stessi erano in funzione (mai visti in funzione in estate in tanti anni di villeggiatura). Pertanto, appurato che l’Utia Col Pradat era munito di giochi per bambini, e che mia moglie e mia figlia non avevano una gran voglia di camminare, ne ho usufruito risparmiandomi così qualche centinaio di metri di dislivello, mentre al ritorno ho percorso il sentiero fino a Colfosco.

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