Cima delle Saline mt. 2612

La Cima delle Saline è una cima delle Alpi Liguri ,la terza vetta più alta di questa parte di alpi(dopo Marguareis e Mongioie, che la circondano), si trova nel complesso carsico del Marguareis, sullo spartiacque tra la Valle Ellero e la Val Tanaro (per la precisione, la sottovalle del Negrone), ed è caratterizzata da notevoli fenomeni carsici. Il versante settentrionale è costituito da ripide pareti subverticali, mentre il versante meridionale è una lunga cresta digradante, ricca di doline ed inghiottitoi. Vista dalla pianura, la sommità ha una caratteristica forma arrotondata. Prende il nome dal vicino Passo delle Saline, cosiddetto perché posto sulla via un tempo percorsa per il commercio del sale tra Piemonte e Liguria. Qui propongo il classico percorso da Carnino Inferiore, ma esistono molti altri percorsi per raggiungerla.

🏁 Punto di partenza: Carnino Inferiore mt. 1387

⚠️ Difficoltà:          E

Sviluppo:          

📈 Dislivello:           1250 mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 3 ore 20 min. – Ritorno 2 ore – Totale 5 ore 20 min.

📅 Data escursione:      21/06/2008

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno. Con neve necessita di piccozza e ramponi.

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Ceva. Poi da Ceva su SS28 fino a Ponte di Nava e da questo ci si mantiene a destra su SP154 che procede in direzione di Upega superando anche il paese di Viozene. Qualche chilometro dopo Viozene si svolta a destra seguendo le indicazioni per Carnino ed in breve si arriva a Carnino Inferiore, dove, in uno spiazzo all’inizio del paese si lascia l’auto.

Itinerario:

Da Carnino Inferiore mt. 1387 si segue il sentiero  e Gta A5, che si inerpica all’interno delle stradine del paese fino ad entrare nel bosco. Con qualche tornante ora in moderata salita, il sentiero prende quota, ed arriva dapprima a Tetti delle Donzelle ove si svolta a sinistra e poi, in 30 min. circa, in prossimità del Rifugio Ciarlo Bossi mt. 1550. Ora il percorso è caratterizzato dalla presenza di radi larici e abeti che vanno poi gradualmente a scomparire quando di arriva nei pressi della Gola delle Saline mt. 1800, che si raggiunge in circa 1 ora. Qui il sentiero si fa leggermente più ripido con qualche tornante che costeggia e si mantiene alla destra del torrente, che in questo tratto forma numerose cascatelle. All’uscita della Gola c’è un bivio non segnato, dove bisogna svoltare a sinistra ed attraversare il torrente (a destra credo conduca al Mongioie). In pochi minuti si arriva ad una croce che ricorda una donna morta in una tempesta di neve nel 1883. Ancora qualche tornante e si giunge, in 1 ora 40 min. circa, ad un pianoro dove sorge il Gias delle Saline. Qui vi è un bivio, dove si trascura la svolta a sinistra sul , che sale ripida verso la Cima di Pian Ballaur passando attraverso la Gola delle Streghe, e si prosegue invece dritti ancora sul , che sale in direzione Nord fra ampie distese prative e conduce al Passo delle Saline mt. 2184, in altri 40 min. e 2 ore 20 min. totali. Qui si trascura a destra il sentiero che conduce a Pian Comune, il sentiero che dritto a noi che scende verso Pian Marchisio e si svolta invece a sinistra su ripido ed evidente sentiero che gradualmente si riduce a traccia con qualche ometto. Poi segue un tratto su sfasciumi, quindi su erbette ed infine, nell’ultimo tratto, su roccia gradinata fino a giungere in vetta alla Cime delle Saline mt. 2612, in circa 1 ora dal Passo e 3 ora 20 min. totali.

Dalla vetta in giornate terse è possibile godere di una bellissima vista su Marguareis e Pian Ballaur, Mongioie, la catena di confine (Saccarello, Missun, Bertrand, etc.) e le Alpi Occidentali.

Discesa sullo stesso sentiero in 25 min. al Passo ed in altri 1 ora 35 min. a Carnino.

Galleria fotografica:

Commenti:

Questa escursione è proprio bella per la varietà di paesaggi che offre. Un po’ faticoso l’ultimo ripido tratto che dal Passo conduce alla cima, anche per la natura del terreno (in prevalenza sfasciumi). Purtroppo giunto al Passo il meteo, fino a quel momento molto promettente, è cambiato ed in vetta mi sono ritrovato avvolto nella nebbia, non potendo così godere della splendida visuale che questa cima riesce a offrire.

 

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