Rifugio Passo San Nicolò mt. 2340

Il Rifugio Passo San Nicolò si trova in Dolomiti, alla testata del Vallone di San Nicolò, sulla cresta che divide tale vallone con quello di Contrin. Sorge nei pressi dell’omonimo passo e alle pendici del Col Ombert. Qui propongo un percorso ad anello con ritorno passando per la Val Monzoni.

🏁 Punto di partenza: Parcheggio in Loc. Vidor con Bus Navetta fino a Loc. Saùch mt. 1713

⚠️ Difficoltà:          T fino alla Baita delle Cascate E tutto il resto

Sviluppo:            17,5 Km

📈 Dislivello:            1050 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello totale 4 ore 40 min.

📅 Data escursione:      18/08/2020

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐

Itinerario:

Dalla Loc. Saùch si procede su asfalto in moderata salita seguendo il sent. 608 che fra belle distese prative e baite risale la Val di San Nicolò. Si giunge poi alla Baita Ciampiè, dove termina l’asfalto e si continua su sterrata piuttosto ripida fino ad approdare, dopo 30 min. circa, ad un bivio. Qui si trascura momentaneamente a destra il sent. 641 (che seguiremo invece al ritorno per effettuare un percorso diverso) e ci si mantiene sempre sulla sterrata principale, il 608, che risale ancora abbastanza ripidamente fra rado bosco di conifere e distese prative fino ad un nuovo bivio a Ciamp mt. 1960, in altri 20 min. e 50 min. totali. Bisogna ora abbandonare la sterrata che procede dritta verso la vicina Baita alle Cascate sul sent. 609 e svoltare invece a sinistra seguendo ancora il sent. 608 che porta a risalire il pendio erboso soprastante. Dopo circa 5 min. si giunge al Roisc dal Giaf mt. 2010, punto in cui il sentiero prende a salire con maggiore decisione effettuando numerose svolte all’interno di un bosco di conifere puntando perlopiù verso Nord-Est. Si perviene poi, in altri 25 min. circa, ad una selletta erbosa con palina, dove si trascura la traccia che scende su prato e conduce ad intercettare il vicino sentiero che abbastanza direttamente e in maniera piuttosto ripida conduce al Passo San Nicolò (scenderemo da quello al ritorno), si svolta invece a sinistra risalendo fino a raggiungere il crinale, in corrispondenza della Cima Pre de Contrin mt. 2365, in altri 10 min. circa. Da qui si può ammirare a Nord il Sella e Sasso Cappello, a Nord-Est il versante meridionale della Marmolada, ad Est il Col Ombert, a Sud-Est Cima Uomo e a Ovest parte del Catinaccio ed il Sas de Roces. Trascurando ora la deviazione a sinistra sul 613 per il Bufaure si procede invece a destra su comodo sentiero in moderata discesa che permette di approdare in poche decine di metri al Passo San Nicolò mt. 2339. Al valico si trascura la deviazione a sinistra sul 648 per Alba, e si continua dritti verso l’ormai evidente Rifugio Passo San Nicolò mt. 2340, che si raggiunge in altri 5 min. e 1 ora 35 min. totali. Ritornati al Passo San Nicolò si può optare per svoltare a sinistra su ripido e tortuoso sentiero che in 25 min. e 2 ore totali conduce al Ciamp de Forcia mt. 2011, dove si trascura la deviazione a sinistra sul 609 per la Forcella Paschè e si continua invece dritti raggiungendo in breve la Baita alle Cascate mt. 1983. Da questa si discende su sterrata (609) ritornando a Ciamp e poi come per l’andata fino al bivio 608/641 dove, se si vuole effettuare un percorso diverso che conduce in Val Monzoni, bisogna svoltare a sinistra e seguire appunto il sent. 641 con indicazione per la Sela de la Palacia. La sterrata, puntando grossomodo verso Sud-Est giunge ad un ponticello in legno dove interseca la Strada di Rusci mt. 1896, punto in cui si trascura la deviazione a sinistra, che riporta alla Baita alle Cascate, e quella di destra in discesa per procedere invece dritti su sterrata, ancora sul 641, che ora si impenna all’interno di un fitto bosco di conifere. Dopo circa 650 metri, in corrispodenza di una radura, bisogna abbandonare la sterrata e svoltare a sinistra su sentierino (indicazione per Sela de la Palacia e Forcella de la Pief) che sale in maniera piuttosto decisa su pendio erboso per poi rientrare in un rado boschetto su fondo fangoso. Con un’ultima rampa si giunge a la Sela de la Palacia mt. 2259, in 1 ora 10 min. dalla Baita e 3 ore 10 min. totali, svalicando la quale si torna a scendere, sempre sul 641, andando ad attraversare delle distese prative adibite a pascolo fino al raggiungimento di un cancello in legno, la Forcella del Pief mt. 2184, in altri 20 min. e 3 ore 30 min. totali, punto in cui si trascura il sentiero a destra che scende verso il Lago Lagusel (potrebbe andare bene anche questo percorso e forse sarebbe anche meritevole per vedere da vicino il lago, comportando però un rientro con maggiore asfalto rispetto a quello che ho effettuato io) e si procede invece dritti. Il sentiero prende a scendere ora in maniera più decisa all’interno di un bosco di conifere per poi uscirne in corrispondenza di una radura, dove il sentiero diviene sterrata. Si giunge poi ad un bivio, dove si trascura a sinistra il  603A per il Stalon de Munciogn, Rif. Taramelli e Rif. Valacia e ci si mantiene dritti sulla sterrata, riportante sempre segnavia 641. Dopo circa 40 min. dalla Forcella, dopo aver attraversato un rio, si intercetta un’altra sterrata, a Pont de Ciamp mt. 1737, che va trascurata in salita verso la Malga e Rifugio Monzoni, sul 603, e la si segue invece in discesa verso la Malga del Crocifisso. Si procede su sterrata per circa 2 km costeggiando alcune aree pic-nic fino a sbucare su asfalto a Ta Capitel mt. 1530, in altri 25 min. circa, punto in cui si svolta a sinistra e si discende su asfalto rasentando una graziosa chiesetta e la Malga del Crocifisso. La strada, dopo 1,6 km, conduce al parcheggio in Loc. Vidor mt. 1400 circa, in altri 15 min. e 4 ore 40 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Dato il meteo instabile si è pensato di evitare gite ambiziose optando per una gita più soft. La speranza era che, meteo permettendo, una volta raggiunto il Rifugio Passo San Nicolò si potesse allungare il percorso raggiungendo la cima del Col Ombert….invece arrivati al rifugio la pioggia ha smorzato gli entusiasmi. Ridiscesi è apparsa qualche ampia schiarita che ha dato l’impulso per allungare un po’ il percorso, effettuando così la deviazione con salita alla Sela de la Palacia e discesa per la Val Monzoni, che sinceramente non ha aggiunto granché. In conclusione diciamo che la Val di San Nicolò in una bella giornata di sole può risultare anche gradevole, specie per famiglie con bambini al seguito….ma per me, con queste condizioni meteo, effettuare questo percorso ha il sapore di un ripiego neanche poi tanto ben riuscito. In dolomiti si possono effettuare percorsi molto più interessanti senza contare che trovo molto più bello il versante opposto della Val di Fassa, dove ci si addentra nei veri ambienti dolomitici.

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