Costa Lavezzara mt. 1091

La Costa Lavezzara è una montagna dell’Appennino Ligure, è situata più o meno al centro del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, si presenta come un lungo crestone praticamente orizzontale, orientato in direzione ovest-est, che si eleva tra le vallette del Rio Badana e della Benedicta, entrambe tributarie del Torrente Gorzente. Presenta versanti ripidi e uniformi sia a nord che a sud. Quello sud, che guarda la valletta del Rio Badana, si presenta ricoperto di erba e rocce in sfasciumose, mentre il versante nord, affacciato sulla valletta della Benedicta, è completamente coperto da una fitta boscaglia.

🏁 Punto di partenza: Cappella dell’Assunta mt. 822

⚠️ Difficoltà:          E, EE da Case Menta alla mulattiera nei pressi del Colle Monte Moro

Sviluppo            10,9 km

📈 Dislivello:           480 mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 3 ore 20 min.

📅 Data escursione:     18/04/2019

🚥 Periodi consigliati:   Autunno, Inverno e inizio Primavera…meglio dopo copiose nevicate

🔎 Valutazione:         ⭐⭐

Accesso:

Da Genova in autostrada A7 fino a Bolzaneto. Alla rotatoria seguire la SP35 fino a Pontedecimo. Arrivati a Pontedecimo, ad un semaforo svoltare a sinistra su SP5 che attraversa Campomorone. Alla fine dell’abitato svoltare a sinistra sul ponte e poi a destra su SP4. Questa inizia a salire costantemente con parecchi tornanti superando alcuni paesini tra cui San Martino di Paravanico. Si prosegue ancora superando i Piani di Praglia, oltre i quali la strada diviene un po’ più stretta e tortuosa. Tagliando poi le pendici del Monte Poggio, al termine di un tratto lungamente in discesa, si perviene dapprima ad un’area pic-nic e poco dopo alla Cappella dell’Assunta, nei pressi della quale in un piccolo spiazzo a bordo strada si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dalla Cappella dell’Assunta mt. 822 si procede su asfalto riportante segnavia che in moderata discesa conduce in prossimità della Locanda Saliera Azienda Agricola, dove si incontra anche il bivio con il con indicazione per il Lago Badana (ex Lago Bdana perche`ora non esiste più), sentiero dal quale arriveremo al ritorno. Si continua a seguire l’asfalto rasentano alcune casette, Capanne Superiori di Marcarolo, oltre le quali si incontra un ulteriore bivio, in 5 min. circa. Bisogna qui trascurare il , che continua dritto su sterrata con indicazione per Lago Badana e Lago Bruno, per piegare invece a sinistra, sempre su asfalto, seguendo ancora i . In moderata salita si sovrastano alcune case pervenendo poi ad una sbarra metallica che chiude l’accesso alla strada, quindi si procedere ancora su di essa per un centinaio di metri, per poi abbandonarla (in breve termina comunque su uno spiazzo) deviando a destra su sentierino che si addentra nel bosco, in altri 5 min. e 10 min. totali. Il sentiero diviene piuttosto ripido su fondo pietroso e conduce alla Sella del Bric Scioin, in altri 5 min. circa, dove, in corrispondenza di un grosso ometto, bisogna abbandonare il   per svoltare a destra addentrandosi in un rado boschetto di pini cercando di individuare l’evanescente traccia riportante segnavia  . La traccia, non sempre evidente, risale il ripido pendio erboso (ci sono svariate tracce ma con buona visibilità non è un grosso problema, basta salire verso l’alto, verso Est) con, di tanto in tanto, qualche ometto di pietra che aiuta visivamente, fino ad approdare sul crinale, dove la traccia diventa decisamente più evidente. Il sentiero risale un paio di dossi finche` sbuca sulla zona sommitale, dove si alternano alcuni modesti saliscendi fra erba e roccette, raggiungendo poi comodamente la vetta della Costa Lavezzara mt. 1091, contraddistinta da una palina in legno, in 25 min. dalla sella e 40 min. totali. Si procede ora sempre su crinale, seguendo ancora il   con traccetta che procede quasi fedelmente sul crinale con qualche modesta divagazione di pochi metri per evitare alcune rocce e arbusti. In moderata discesa si perviene ad un tratto in cui il sentiero si addentra in un boschetto, dal quale ne si esce quasi subito procedendo ora su distese prative fino a sbucare su sterrata alla Sella del Bric degli Alberghi (o Colla della Lavezzara) mt. 912, in altri 35 min. e 1 ora 15 min. totali. Qui si può fare una veloce deviazione al Bric degli Alberghi mt. 935, la cui modesta sommità si eleva di poche decine di metri sopra alla sella e la si raggiunge su comoda traccetta. Dopo la deviazione si ritorna sulla sterrata e la si segue tornando a ritroso, Sud-Ovest, per un centinaio di metri, quindi, in corrispondenza di una palina, la si abbandona svoltando a sinistra seguendo sempre i , ora su sentierino. Questo, sempre evidente, procede tagliando in diagonale puntando verso Sud le pendici della Costa Lavezzara addentrandosi in breve in un rado bosco di pini. Il sentiero scende fino ad approdare in uno slargo, in 15 min. dalla Sella degli Alberghi e 1 ora 30 min. totali, dove si incrocia il sentiero , che va trascurato a sinistra con indicazione per il Lago Bruno e seguito invece a destra. Adesso in falsopiano ci si addentra in un boschetto e divenendo poi sterrata, rasentando anche un rudere, quindi dopo poco si incontra una sterrata sulla sinistra che scende costeggiando un campo coltivato nelle vicinanze di Case Menta. Io, per allungare un po`il giro ho optato per raggiungere il Monte Moro e compiere un anello più ampio. Per effettuare questo percorso si abbandona la sterrata principale e si segue a sinistra questa sterrata che scende fin quando, dopo circa 500 metri, compie un’ampia curva, in altri 15 min. e 1 ora 45 min. totali. Questo è il punto in cui per poter andare a guadare il Rio della Sella bisogna abbandonare la sterrata, che prende un’altra direzione, per scendere senza traccia alcuna puntando verso Sud-Est all’ interno di un boschetto sbucando in breve su un pianoro erboso. Ora bisogna puntare verso il rio per poi piegare leggermente a sinistra guadando un piccolo corso d’acqua e procedere ora su mulattiera. Dopo poche decine di metri la si abbandona per andare a guadare appunto il Rio della Sella, in altri 15 min. e 2 ore totali, trovando sulla sponda opposta una traccetta che in ripida salita conduce in breve ad intercettare una mulattiera, da seguire piegando a sinistra. Questa, priva di segnavia e indicazioni, dopo poco compie un tornante verso destra ed in moderata salita, puntando verso Sud, conduce ad un casolare posto in una radura a mt. 792, in altri 10 min. dal guado. Una volta superato il casolare si continua sempre su mulattiera per circa 100 metri, quindi la si abbandona per seguire una traccia evanescente e a tratti inesistente che risale il pendio erboso soprastante. Dopo poco appaiono alcuni sporadici ometti e si continua a procede grossomodo puntando verso Sud-Ovest fino ad intercettare, dopo circa 300 metri dall’abbandono della traccia, la mulattiera riportante segnavia , che va ora seguita piegando a sinistra. Dopo circa 15 min. dal casolare e 2 ore 25 min. totali si giunge al Colle del Monte Moro mt. 841, oltre il quale il sentiero, sempre  e ora anche 411 (però di questo non ho avvistato alcun segnavia) procede in moderata salita aggirando la vetta del Monte Moro fino all’estremità della cupola sommitale a Est, dove, per salire alla vetta bisogna abbandonare il sentiero e piegare a destra risalendo il pendio fra erba e radi pini senza alcuna traccia approdando in breve sulla cima del Monte Moro mt. 880, in 10 min. dal colle e 2 ore 35 min. totali. Per discendere o si ritorna a ritroso oppure, come ho fatto io, si scende dal versante opposto fra i pini puntando a Sud-Ovest intercettando poi una pseudo-traccetta che riporta al Colle del Monte Moro. Ora si ripercorre il tratto già fatto in precedenza e si continua sulla mulattiera riportante che dopo 25 min. dal Monte Moro e 3 ore totali guada un rio che forma una graziosa cascatella. Quindi la mulattiera, in costante ma non eccessiva discesa, porta a sbucare in prossimità della Locanda Saliera, e da questa su asfalto fino alla Cappella dell’Assunta, in 20 min. dal guado e 3 ore 20 min. totali chiudendo così l’anello.   

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Gita non proprio esaltante, ma ne ero comunque consapevole. Percorso indubbiamente più indicato dopo abbondanti nevicate in giornate terse così da aggiungere un po`di panorama che invece con la foschia primaverile, come nel mio caso, viene precluso e limitato alle zone limitrofe (Tugello, Tobbio, Figne, Taccone, Poggio). Come ho già indicato nella descrizione ho optato per effettuare una variante al classico percorso ad anello, che risulta decisamente troppo breve (circa 6 km), inventandomi un anello che raggiungesse anche il Monte Moro (sperando in qualche visuale differente sui laghi, sbagliandomi). Prestare attenzione in caso di scarsa visibilità nel tratto da Case Menta al Colle del Monte Moro, tratto privo di segnaletica ed in certi casi anche senza alcuna traccia. In conclusione non ho visto nulla che mi potesse colpire.

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