Punta Violetta mt. 3031 e giro dei laghi

La Punta Violetta (o Punta del Nivolet) è una montagna delle Alpi Graie situata a cavallo fra Piemonte (Valle Orco) e Valle d’Aosta (Valsavarenche). Qui propongo un anello che permette di vedere i Laghi Losere e molti altri laghetti effettuando però gran parte del percorso fuori sentiero, utile pertanto scaricarsi qui la traccia GPS.

🏁 Punto di partenza: Parcheggio 1,5 km dopo il Lago Agnel mt. 2471

⚠️ Difficoltà:          EE 

Sviluppo:           8 km

📈 Dislivello:           600 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello 4 ore 20 min.

📅 Data escursione:      04/07/2020

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐ 🎖️

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino a Santhià, quindi sulla A5 fino ad Ivrea. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Courgnè su SS460, quindi si supera il paese ed i successivi Locana, Noasca e Ceresole Reale. Dopo quest’ultima la strada si inerpica andando poi a costeggiare la diga del Lago Serru ed attraversando la diga del Lago Agnel. Effettuati alcuni tornanti, dopo circa 1,5 km, si giunge ad un ampio slargo a bordo strada sulla sinistra dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo slargo a mt. 2471 si attraversa la strada intercettando l’inizio del sentiero pochi metri più in alto, in corrispondenza di una palina abbattuta. Il sentiero, riportante segnavia , si presenta come una mulattiera e risale un pendio erboso puntando più o meno verso Nord-Ovest alle pendici della Cresta delle Rocce del Nivolet, cresta ricca di torrioni. Dopo circa 500 metri, in corrispondenza di una conca erbosa, si può decidere se continuare sul sentiero segnato o se abbandonarlo. Io ho optato per abbandonarlo e piegare a destra risalendo il pendio erboso soprastante solcato da alcuni rigagnoli sbucando in breve su di un dosso che domina il primo dei Laghi Losere mt. 2569, in 15 min. circa. Da questo si volge a sinistra e puntando grossomodo verso Nord su dossi erbosi senza alcuna traccia, avvistando soltanto sporadici ometti, si giunge, in altri 15 min. e 30 min. totali, a due graziosi laghetti ravvicinati divisi da un piccolo istmo che li divide a mt. 2634. Seguendo ora l’impluvio e puntando perlopiù a Nord-Ovest, avvistando altri minuscoli specchi d’acqua, si perviene in breve ad un rio che attraversa un pianoro generando un acquitrino, rio che va ora guadato iniziando così la risalita verso Nord-Est puntando a vista alla soprastante cresta. Dopo circa 30 min. dai laghi ed 1 ora totale si raggiunge la cresta, la Costa Mentà, dalla quale si può già godere di un panorama di primordine sul Gran Paradiso, Grivola, i Levanna, Punta Basei e Taou Blanc. Si piega ora a destra risalendo la cresta che inizialmente si presenta poco pendente e di massi perlopiù stabili, quindi seguendo i numerosi ometti iniziano i massi un pò più grossi presentando alcuni passaggi al massimo di I° giungendo poi ad un ometto di grosse dimensioni. Ora diciamo che in generale è meglio tenersi tendenzialmente a destra del filo di cresta, pochi metri sotto di essa sfruttando una serie di terrazzi, evitandone così la forte esposizione sulla sinistra. Dopo circa 55 min. dall’inizio della cresta, se si ha la fortuna di seguire il giusto percorso visto che gli ometti si moltiplicano e vanno nelle direzioni più disparate, si perviene ad una “finestra” all’interno della quale si può ammirare la Grivola. Allontanandosi poi leggermente dal filo di cresta, sempre sulla destra, ci si porta a ridosso ed in vista della croce di legno e, risalendo gli ultimi grossi blocchi accatastati, si giunge infine, in altri 10 min. e 2 ore 5 min. totali, in vetta alla Punta Violetta mt. 3031.

Panorama a Nord Gran Combin, Gran Nomenon, Grivola, a Nord-Est Gran Paradiso, Ciarforon, a Est Punta Fourà, a Sud-Est Unghiasse e Morion, a Sud i 3 Levanna e l’Albaron, a Sud-Ovest Grande Aiguille Rousse, a Ovest Punta Basei, Tsanteleina, Aiguille de la Grande Sassiere, a Nord-Ovest Punta Bassac Nord, Truc Blanc, Grande Rousse, Monte Bianco e Taou Blanc.

Per la discesa ho optato per effettuare un percorso ad anello discendendo infatti dalla cresta Sud-Ovest che, dopo una parte iniziale un pò più ripida, gradualmente si abbatte e non presenta particolari difficoltà (fatta eccezione ai soliti massi mobili, specie nella parte alta, ai quali fare attenzione) alternando tratti su rocce accatastate ad altri su facile sentierino. Raggiunto un punto in cui, a quota mt. 2825 ed in 40 min. dalla vetta, la cresta spiana diventando mista di erba e terriccio, io ho optato per abbandonare la cresta svoltando a sinistra puntando ad un paio di piccoli laghetti (Sud-Est), per poterne ammirare anche altri (adocchiati dalla vetta), mentre per chi invece non fosse interessato può continuare ancora un po’ per cresta per poi scendere direttamente sulla destra ai Laghi Losere. I due piccoli specchi d’acqua si raggiungono facilmente con modesta discesa poi, mantenendo sempre la stessa direzione, si digrada ancora fino a raggiungere il terzo (e più grande) lago a mt. 2760, in altri 10 min. e 2 ore 55 min. totali. Ora si svolta decisamente verso destra, Sud-Ovest, discendendo fra svariati dossi erbosi giungendo dapprima ad un poco marcato quarto laghetto e, mantenendo sempre la stessa direzione, il quinto lago, in altri 15 min. circa. Sempre più o meno nella stessa direzione, cercando il passaggio migliore fra ameni prati ed evitando quindi alcune balze rocciose, si perviene ai ravvicinati sesto e settimo lago a mt. 2627, divisi da un sottile istmo al mio passaggio coperto dalla neve che fa apparire come un unico lungo lago, in 10 min. e 3 ore 20 min. totali. Da qui, non essendoci più laghi, dalla sponda occidentale del lago di destra bisogna svoltare bruscamente e puntare a Nord-Nord-Ovest verso un colletto ben evidente a mt. 2666 fra la continuazione della cresta discesa dalla vetta a destra e la Costa Civetta a sinistra, colletto che si raggiunge senza problemi fra distese prative, in altri 10 min. e 3 ore 30 min. totali. Dal colletto sono già ben visibili tutti e 5 i sottostanti Laghi Losere e per raggiungerli si discende su pietraia mai troppo ripida intercettando anche una vaga traccetta fino al raggiungimento dello spigolo basso della sponda orientale del secondo dei Laghi Losere mt. 2560, il più grande, in altri 20 min. circa. Proseguendo sempre verso Nord, e costeggiando la sponda orientale del secondo lago, si risale modestamente fino al terzo piccolo Lago Losere mt. 2571. Ora si discende andando a rasentare la sponda settentrionale e poi quella occidentale del secondo lago puntando a Sud approdando così su di una balconata rocciosa a picco sul quarto Lago Losere, fiancheggiando una cascatella che lo alimenta. Volgendo ora a destra su un ampio canalino erboso poco inclinato si scende fino alla sponda settentrionale del quarto Lago Losere mt. 2543, in altri 10 min. e 4 ore totali. Si intercetta qui una traccetta che, puntando a Ovest in falsopiano, raggiunge in breve il quinto e ultimo Lago Losere mt. 2538. Mantenendosi sulla sponda meridionale del lago, ed evitando di guadare l’emissario prima che esso entri in una piccola forra, si procede su pendio di erba e roccette puntando verso Sud-Ovest andando a rasentare un traliccio dell’alta tensione per poi raggiungere il lago nei pressi della SP50 a mt. 2462. Da questo su asfalto si risale di pochi metri fino allo spiazzo, in ulteriori 20 min. e 4 ore 20 min. totali concludendo così l’anello.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Percorso ad anello davvero interessante. Essendo una gita piuttosto breve, con poco sviluppo e dislivello, può essere piacevole allungarla come ho fatto io andando a toccare una miriade di laghi. Nel complesso un percorso semplice anche se la parte finale della salita alla vetta, perlopiù gli ultimi 100 metri, pur non presentando difficoltà di tipo alpinistico, richiedono capacità di districarsi tra enormi massi e rocce accatastate non sempre stabili. Escursione sconsigliata in caso di scarsa visibilità, si viaggia praticamente sempre a vista. Molto belli gli svariati laghi visti, alcuni molto pittoreschi. Indubbiamente in zona vi sono percorsi più belli, ma anche questa direi che è meritevole.

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