Punta Basei mt. 3338

La Punta Basei (in francese, Pointe de Basey) è una montagna delle Alpi Graie situata fra la Val di Rhêmes (Valle d’Aosta) e la Valle Orco (Piemonte). Qui propongo la salita dal versante piemontese partendo dal Rifugio Savoia al Colle Nivolet, ma è possibile raggiungerla anche dal versante Valdostano partendo da Temu`. I due sentieri hanno in comune il tratto finale dal Colle Basei alla vetta.

🏁 Punto di partenza:  Rifugio Savoia  mt. 2534

⚠️ Difficoltà:           EE in condizioni estive, F specie nell’ultimo tratto in presenza di neve o ghiaccio

Sviluppo:             11 km

📈 Dislivello:            850 Mt. circa

⏱️ Tempi:                Andata 2 ore – Ritorno 1 ora 40 min. – Totale 3 ore 40 min.

📅 Data escursione:       08/09/2012

🚥 Periodi consigliati:     Da Luglio a Settembre

🔎 Valutazione:          ⭐⭐⭐⭐⭐ 🎖️

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino a Santhià, quindi sulla A5 fino ad Ivrea. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Courgnè su SS460, quindi si supera il paese ed i successivi Locana, Noasca e Ceresole Reale. Dopo quest’ultima la strada si inerpica andando poi a costeggiare la diga del Lago Serru ed attraversando la diga del Lago Agnel. Dopo ancora qualche tornante si giunge al Colle del Nivolet mt. 2612, dal quale si scende di poco fino a raggiungere il Rifugio Savoia, nei pressi del Lago Nivolet Inferiore, dove si può lasciare l’auto in un ampio spiazzo.

Itinerario:

Accanto al Rifugio Savoia si incontra subito il sentiero con (una freccia abbattuta con scritto Taou Blanc a terra indica il percorso) che volge subito a destra per compiere un ampio tornante che porta a raggiungere la sommità del dosso erboso soprastante, tagliabile con ripida scorciatoia ad inizio percorso. Dopo circa 5 min. si raggiunge un bivio di tracce non segnato in prossimità dell’Alpe Ripa, dove bisogna trascurare la traccia a destra, che conduce al Colle Leynir ed al Taou Blanc, e seguire invece quella di sinistra che punta alla già ben visibile Punta Basei. Dopo poco si incontra un successivo bivio di tracce non segnato, dove bisogna mantenersi su quella di destra che, fra belle distese prative, conduce in breve ad una piccola cascatella. Una volta superata si aggira un dosso erboso raggiungendo così un primo lago ed in breve un successivo piccolo laghetto, in prossimità del quale si incontra un ulteriore bivio, in altri 15 min. dalla malga. Si trascura il sentiero con , che procede dritto verso il Col Rosset, e si piega invece a sinistra seguendo le indicazioni per il Colle Nivoletta e Punta Basei sul e . Il sentiero sale moderatamente fino a giungere sulle sponde del Lago Leyta e costeggiando un altro piccolo ma grazioso laghetto, oltre il quale prende a salire con maggior decisione, con qualche tornante, fino ad una bastionata rocciosa. Qui dei cavi metallici aiutano a superare questo tratto con placchette rocciose inclinate che, se ghiacciate o bagnate, possono diventare pericolose. Terminato il tratto attrezzato si raggiunge un ripiano erboso, in altri 25 min. circa, dove terminano i segnavia e si procede seguendo un’evidente traccia che effettua un lungo traverso alla base delle pareti della Gran Vaudala e, in moderata salita, permette di raggiungere l’inizio della morena glaciale, in ulteriori 30 min. circa. Ora bisogna seguire i frequenti ometti, esistono svariate tracce e vanno pressoché bene tutte (mantenendosi più sulla destra si trova quella più chiara) e risalgono la morena fin quando questa termina, poi, su comodo ed evidente sentierino, si giunge al Colle Basei mt. 3176, in altri 30 min. dall’inizio della morena ed 1 ora 45 min. totali, dove il panorama è davvero spettacolare. Si piega qui a sinistra risalendo un breve tratto su roccette portandosi così su cresta che, in 5 min. circa, conduce alla base del cupolone sommitale, a contatto con l’estremità superiore del Ghiacciaio Basei. La traccia risale ora su facili roccette nel versante Ovest della montagna (versante Val di Rhemes), fino ad un punto in cresta in cui si svalica portandosi nuovamente nel versante opposto (versante Val d’Orco). Quindi si arriva in corrispondenza di una particolare “finestra” di roccia, pochi metri sotto la vetta, nelle cui vicinanze un canapone aiuta a risalire un salto di roccia di circa 4 o 5 metri di II° grado, superato il quale in breve si raggiunge la vetta della Punta Basei mt. 3338, in altri 10 min. dalla base e 2 ore totali.

Panorama a Nord sul Gran Combin ed il vicino Taou Blanc, a Nord-Est Dent d’Herens, Cervino, Grivola e Rosa, ad Est Herbetet, Gran Paradiso, la Tresenta, Ciarforon, Becca di Montchair e Punta Foura, a Sud-Est i Levanna, a Sud la Gran Ciamarella, l’Albaron, la Grand Aiguille Rousse, a Sud-Ovest i vicini P.ta Bousson e P.ta Galisia, ad Ovest la Gran Motte e Gran Casse, La Tsanteleina, Becca della Traverisere, Grand e Petite Sassiere, a Nord-Ovest la Grand Traversiere ed il Monte Bianco.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata con possibili varianti….io per esempio, una volta ridisceso fin nei pressi del Lago Leyta, ho seguito una traccia che piegava a sinistra mantenendosi sopraelevata rispetto al lago, andando poi a guadare il piccolo rio che lo alimenta e risalire il dosso erboso che lo divide dal Lago Rosset, riallacciandomi quindi ad una traccia che ne rasenta una sponda e scende poi fino all’Alpe Ripa. Da qui come per l’andata fino al Rifugio in 1 ora 40 min. totali dalla vetta e 3 ore 40 min. totali.

Traccia GPS:      

Galleria fotografica:

Commenti:

Gita breve e per nulla faticosa ma davvero spettacolare con meravigliosi laghi, ghiacciai e un panorama di vetta di primordine. Molto bella anche la “finestra”, dalla quale è possibile ammirare il Monte Bianco, La Tsanteleina e l’Aiguille de la Grande Sassiere. La neve caduta qualche giorno prima, che non si era sciolta del tutto, trovata piuttosto dura mi ha costretto ad utilizzare i ramponi nell’ultimo tratto del cupolone sommitale e, vista la pendenza che scende costantemente verso il sottostante ghiacciaio Layassey, mi sento di consigliarne vivamente l’utilizzo in presenza di neve, anche perché, data la quota, è facile trovarla ghiacciata. Il tratto con canapone per raggiungere la vetta personalmente l’ho trovato abbastanza semplice, comunque prestare attenzione in quanto non tutti sono dello stesso avviso.

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