Monte Castellana mt. 1014 doppio anello da San Cristoforo di Labante con Grotte di Labante e Soprasasso

Il Monte Castellana è una montagna dell’Appennino Tosco-Emiliano, per la precisione dell’Appennino Bolognese. Cima poco marcata con una vicina anticima di poco più bassa, entrambe boscose. Non è pertanto la vetta l’attrazione, bensì le Grotte di Soprasasso raggiunte effettuando un percorso ad anello da San Cristoforo, aggiungendo poi l’anello per il Monte Castellano, effettuando così un doppio anello (un 8).

🏁 Punto di partenza:  San Cristoforo di Labante mt. 630

⚠️ Difficoltà:          Tutto  E tranne il tratto di cengia per le Grotte di Soprasasso (e le brevi deviazioni ad esse) che volendo può ritenersi EE 

Sviluppo:            17,9 Km

📈 Dislivello:            1050 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello totale 4 ore 50 min.

📅 Data escursione:       16/03/2024

🚥 Periodi consigliati:     Autunno, Inverno e inizio Primavera, evitare i mesi caldi.

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A12 fino a Viareggio, poi si svolta a destra per Lucca e Firenze su A11 dir fino a Lucca Ovest dove si prende a sinistra per Lucca Est ora su A11. Si procede su di essa fino a Pistoia, dove si esce dall’autostrada  e si imbocca la rampa di sinistra che porta ad imboccare il raccordo di Pistoia, SS716, da seguire lungamente fino in fondo, ossia finché si esaurisce ad uno stop. Qui si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni per Bologna su SS64 Porrettana che prende a salire uscendo da Pistoia e superando poi le frazioni di La Cugna e il Signorino. Raggiunto il Passo della Collina ci si addentra in una galleria oltre la quale inizia la discesa lambendo alcune frazioni come San Pellegrino, Bellavalle per poi giungere a Ponte Venturina. Qui ad una rotonda si prende la prima uscita seguendo per Bologna sempre su SS64 che continua lungamente fino al raggiungimento di Vergato, dove ad un semaforo si svolta a sinistra sulla SP25 con indicazione per Castel d’Aiano. Questa va seguita per pochi km, deviando poi a sinistra su SP68 seguendo le indicazioni per Labante. La stradina prende a salire andando poi a raggiungere Santa Maria di Labante per poi approdare all’ampio parcheggio della Fraz. di San Cristoforo di Labante, nelle vicinanze della Chiesa appunto di San Cristoforo. 

Itinerario:

Dal parcheggio di San Cristoforo di Labante mt. 630, una volta attraversata la strada, si imbocca la stradina che discende verso la vicina e particolare Grotta di Labante mt. 600, che merita indubbiamente di essere ammirata da tutte le angolazioni data la sua particolare forma (per chi è attrezzato si può visitare anche l’interno, però muniti di casco e lampada frontale). Oltre la grotta si prosegue su sterrata che in moderata discesa conduce in breve ad un bivio, ossia l’inizio del primo anello. Qui abbiamo trascurato il 162 a sinistra, dal quale arriveremo al ritorno, mantenendoci invece a destra ancora sulla sterrata che riporta segnavia 166. Dopo aver rasentato una casa si approda ad un ponticello sul Torrente Aneva, oltre il quale si torna a salire all’interno del bosco giungendo ad un bivio. Qui si trascura a destra il 166 per Torre Nerone e Pietracolora e si continua invece dritti sul 166A con indicazioni per Grotte Soprasasso e M.no S. Stefano. In piano o moderata discesa si rasenta un rudere per poi approdare ad un nuovo bivio, dove si trascura la sterrata che scende a sinistra e si procede su quella a destra in ripida salita con indicazioni per le Grotte Soprasasso. Dopo aver rasentato un grazioso casolare e esser passati sotto un cavalcavia si sbuca su asfalto in corrispondenza di un tornante in Località Torri, dove si volge a sinistra in discesa piegando subito a sinistra su sterrata (indicazione raccordo LG tracciato Linea Gotica 162) abbandonandola subito dopo pochi metri per seguire a destra il sentierino con segnavia 162 per Torziano. Questo in breve sbuca su asfalto, che va seguito a sinistra per circa 150 metri rasentando il lavatoio in Loc. Fontana Santa e poi in altri 250 metri approdando ad un grosso casolare a Torziano, in 45 min. dalla partenza. Seguendo ora una sterrata che volge a sinistra si perviene subito ad un bivio, punto in cui ci si mantiene su quella di sinistra in piano con segnavia 162A (Grotte Soprasasso e Pergola) trascurando a destra il 162 (anello di soprasasso). Il sentiero inizia a perdere quota, ma lo si abbandona quasi subito andando a deviare a sinistra su sentierino inizialmente poco evidente, quindi piuttosto ripido che poi svolta bruscamente a destra diventano una esile cengia (a tratti panoramica sulle vette dell’Appennino Tosco Emiliano) che passa a fianco e alla base di un paio di emergenze di arenaria per poi raggiungerne una un po’ più interessante, in altri 25 min. e 1 ora 10 min. totali. Una traccetta si stacca infatti sulla sinistra e risale di pochi metri fino al margine di una chiara paretina con già i primi assaggi dalle particolarità geologiche del luogo ossia i “tafoni”, cavità alveolari subsferiche che si formano nell’arenaria per opera degli agenti atmosferici, soprattutto dell’acqua e del vento. Risalendo faticosamente su ripido pendio di terriccio/sabbia si può arrivare all’ingresso di quella che sembra una grotta, ma non sono sicuro che la cavità abbia una continuazione (l’accesso era ripido e scivoloso per cui non ho verificato). Ritornati sul sentiero in breve si arriva pochi metri sotto alla prima grotta, la “Grotta Buia”, in altri 5 min. circa, che in realtà è l’unica vera grotta delle 3 perché le altre due sono cavità poco pronunciate. Una ripida traccetta sabbiosa porta ad un gradino che consente l’accesso alla grotta, dentro la quale è necessario avere la lampada frontale visto che si addentra per circa 15 metri, la visita diciamo che richiede 5 min. circa. Tornati nuovamente sul sentiero, in piano o moderata salita si rasenta una chiara parete di arenaria con rientranza e soprastante tettoia per poi raggiungere la scenografica, nonché la più bella,  “Grotta dei Piatti” mt. 637 (chiamata così perché costellata di piccole cavità tonde che possono ricordare dei piatti), che si affaccia con un bel panorama sulla Valle dell’Alto Reno e sul Corno alle Scale, in altri 5 min. e 1 ora 25 min. totali. Svoltando lo spigolo roccioso si è alla Grotta di Soprasasso, che non è una vera e propria grotta ma una modesta cavità della parete con un paio di graziose sedute naturali. Proseguendo il sentiero, che rimane sempre piuttosto esile all’interno del rado boschetto, si raggiunge poi una scaletta scavata nella roccia e attrezzata con corda come corrimano, per poi sbucare nei pressi di alcune abitazioni (Favale), punto in cui si intercetta una sterrata, da seguire a sinistra. Questa, con moderata salita, confluisce in breve su un’altra sterrata in corrispondenza di un tornante, in altri 20 min. circa, punto in cui bisogna procedere in salita raggiungendo subito il gruppetto di case di Precaria. Sempre sul 162A in salita si raggiunge Pergola, quindi volgendo a destra si sbuca in breve su asfalto nelle vicinanze di una particolare casa dal tetto aguzzo. Ora bisogna piegare a sinistra e seguire l’asfalto per 1,5 km poi, nei pressi di alcuni cassonetti dell’immondizia, si stacca sulla destra una sterrata che va ora seguita abbandonando così l’asfalto, in altri 25 min. e 2 ore 10 min. totali (in alternativa si può continuare su asfalto per circa 300 metri sbucando sul percorso d’andata in Loc. Torri). In moderata discesa la sterrata conduce dopo circa 250 metri ad un ripiano, dove bisogna piegare bruscamente a sinistra su sentierino a tratti un po’ sconnesso che prende a scendere in maniera piuttosto ripida fino a pervenire ad un guado sul Torrente Aneva, in altri 20 min. circa. Oltrepassato il guado si torna a salire tra distese prative sbucando fra alcune case di Abbazia di Labante, punto in cui si volge a sinistra su strada seguendo le indicazioni per Grotte Labante sul 162.  La strada conduce poi ad un altro gruppo di case, Molino di Santo Stefano, oltre le quali un sentierino porta ad un nuovo guado del torrente. Oltrepassato il guado si torna a salire in maniera piuttosto decisa fino a raggiungere, dopo alcune svolte, il paesino di Santa Maria di Labante mt. 595, in 30 min. dal primo guado. Sbucati su asfalto si svolta a sinistra, e oltrepassata una chiesa, bisogna abbandonarlo quasi subito per seguire il sentiero, che volge a sinistra e procede parallelo alla provinciale ma qualche metro sotto di essa sbucando poi al primo bivio di giornata poco sotto alla Grotta di Labante, in altri 10 min. e 3 ore 10 min. totali concludendo la prima parte di anello. Risaliti fino alla strada si svolta a destra imboccando dopo una trentina di metri circa una sterrata in salita con segnavia 152 ed indicazione per La Casella. La stradina rasenta il gruppo di case di Ribecco e sale in maniera piuttosto decisa sbucando su strada asfaltata che va ora seguita a destra in salita. Seguendo ora il sent. 158 con indicazioni per il Monte Castellana, si costeggiano le case di Riola e, poco prima di giungere a La Casella, si abbandona l’asfalto seguendo un sentierino che diparte sulla sinistra e si addentra nel bosco. Dopo poco più di 100 metri si perviene quindi ad un bivio a destra, segnato con segnavia biancorosso, che bisogna trascurare continuando invece dritti giunendo poi, in costante e ripida salita, ad un bivio non segnato dove bisogna trascurare il sentiero a sinistra che evita la vetta tagliandone le pendici e procedere ancora dritti fino a raggiungere il ripiano in Loc. I Monti mt. 938, in 45 min. circa. Qui bisogna trascurare il sent. 190 che continua dritto e svoltare invece a sinistra, sempre sul 158, andando ad attraversare una distesa prativa per poi addentrarsi in un bosco misto che sbuca su una prima elevazione boscosa e, dopo un modesto saliscendi, si raggiunge la cima boscosa del Monte Castellana mt. 1014, in altri 15 min. e 4 ore 10 min. totali. In corrispondenza di un traliccio/antenna si stacca a sinistra il sent. 158 che prende a scendere incontrando poi la deviazione a sinistra per le trincee, io ho effettuato questa deviazione ma sinceramente non ne vale la pena (resti pochi evidenti delle trincee tedesche del 1945). Il sentiero perde quota nel bosco raggiungendo poi “Campo del sole”, un ripiano erboso panoramico, al fianco del quale si trascura a sinistra il 158A e si continua dritti sui 158A e 158 approdando dopo poco ad un nuovo bivio dove si trascura a destra il 158 e si continua a sinistra seguendo il 158A per Monzone e Grotte di Labante. In costante discesa su fondo un po’ tortuoso dopo alcuni tornantini si perviene alle prime case di Monzone, dove si svolta a sinistra su asfalto, che va seguito per circa 650 metri fino al parcheggio di San Cristoforo, chiudendo così il secondo anello in 40 min. dal Castellana e 4 ore 50 min. totali. 

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Indubbiamente molto graziosa la Grotta di Labante alla partenza, dalla strana forma, con colori particolari e cascatella che discende dalla parte superiore. Bella anche la “Grotta dei Piatti” delle Grotte di Soprasasso, che offre particolarità geologiche molto apprezzabili e fotografiche….però tutto il resto del percorso non mi è piaciuto proprio e in particolare trovo totalmente superfluo l’anello breve al Monte Castellana, che non aggiunge proprio nulla.

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