Corna Trentapassi mt. 1248 e Piramidi di Zone

La Corna Trentapassi è una vetta delle Prealpi Lombarde e più precisamente delle Prealpi Bresciane, sulle sponde del Lago d’Iseo. È caratterizzata da 3 vette ben distinguibili di rocce calcaree, il nome delle cima infatti deriva dalla errata traduzione dal bresciano “Trè Tapàsch”, come venivano chiamate appunto le tre cime, all’Italiano “Trentapassi”. Qui propongo un percorso ad anello da Cislano, con visita alle meravigliose “piramidi” (o camini delle fate) di Zone, ossia particolari formazioni dovute dall’erosione delle acque dilavanti ed il potere corrosivo dell’acido carbonico a contatto col detrito morenico.

🏁 Punto di partenza: Cislano, spiazzo nei pressi di un tornante a mt. 560 circa

⚠️ Difficoltà:          EE

Sviluppo:           15,1 Km

📈 Dislivello:          1200 Mt. circa

⏱️ Tempi:                  Giro ad anello totale 6 ore 20 min.

📅 Data escursione:    25/11/2023

🚥 Periodi consigliati:   Autunno, Primavera

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A7 fino a Tortona, dove si svolta a destra su A21 che va seguita fino a Brescia, dove bisogna seguire l’indicazione per Brescia Centro mantenendosi a sinistra. Poi si seguono le indicazioni per Milano e Bergamo immettendosi poi in A4, che va seguita fino all’uscita di Brescia Ovest. Usciti dall’autostrada bisogna seguire le indicazioni per Lago d’Iseo che in breve conducono ad una rotatoria ove si segue la seconda uscita, sempre seguendo per il Lago d’Iseo. Ad una nuova rotatoria si prende la seconda uscita e al bivio successivo ci si mantiene a destra imboccando così la SPBS11, Tangenziale Sud,  seguendola lungamente fino ad un bivio, dove ci si mantiene a destra seguendo le indicazioni per val Camonica e Lago d’Iseo, ora su SPBS510. Dopo alcuni km e superate alcune gallerie si perviene ad Iseo da dove si continua lungo il lago in direzione nord sulla SP510, superando ancora numerose e lunghe gallerie, fino all’uscita per Colpiano e Zone, dove vi è anche un cartello indicante le Piramidi. Oltrepassata una galleria si svolta a destra seguendo le indicazioni per Zone, ora sulla SP32, iniziando a prendere quota con qualche tornante poi, in corrispondenza di un tornante con sulla sinistra una piccola area picnic, vi è uno slargo sulla destra dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo si discende su asfalto per pochi metri fino alla piccola area pic-nic in corrispondenza del tornante, punto in cui si incontra la palina con l’indicazione per il Sentiero per le Piramidi di Zone a sinistra, piramidi che da questo punto sono già ben visibili. In breve si perviene all’inizio vero e proprio del sentiero che perde quota fino al raggiungimento di un pianoro con pannelli illustrativi alla base di alcune delle più caratteristiche piramidi di terra, in 10 min. dalla partenza. Si continua poi sul sentiero per circa 100 metri, fino ad incontrare un bivio, dove bisogna piegare sul sentiero di sinistra con indicazione per Marone e trascurare momentaneamente il “Sentiero delle Piramidi” che percorreremo al ritorno. Il sentiero, 235A , perde ora quota fino al raggiungimento del guado del Torrente Bagnadore nei pressi di una cascatella a mt. 425, oltre il quale prende a salire andando poi a rasentare alcune proprietà (punto in cui fra la vegetazione si inizia a scorgere il Lago d’Iseo), dove vi è un trivio a mt. 457, in altri 15 min. e 25 min. totali. Qui si trascura a destra il sentiero 264A per Padò (dal quale arriveremo al ritorno), a sinistra sempre il 264A per Marone, e si procede dritti seguendo il 264C  per la Corna Trentapassi. In ripida salita si approda in breve ad una minuscola area pic-nic, quindi il sentiero piega a sinistra all’interno del bosco e prende quota pervenendo poi ad un bivio non segnato dove si trascura il sentiero con segnavia a sinistra (dovrebbe scendere a Marone), e ci si mantiene a destra sul sentierino, anch’esso con segnavia , che in ripidissima salita fuoriesce momentaneamente dal bosco e consente delle belle visuali sul Lago d’Iseo. Risalendo poi un ripidissimo canalino si rientra nel bosco e dopo poco, in corrispondenza di un cartello indicatore, sulla sinistra si stacca una traccetta che in breve conduce ad un punto panoramico. In costante e ripida salita si perviene poi in vetta alla boscosa Anticima della Punta Cunicolo mt. 777, in 40 min. dal trivio, oltre la quale si discende fino ad una selletta ed in breve inizia un traverso a sinistra, che presenta alcuni tratti un po’ esili ed esposti passando alla base dei contrafforti rocciosi di Punta Cunicolo. Dopo alcuni ripidi tornantini fra erba e rado boschetto si perviene ad un nuovo punto panoramico nei pressi di alcune graziose guglie. Ora il sentiero si inerpica e fra erba e roccette, dovendo poi oltrepassare alcuni modesti risalti rocciosi (I° grado), si perviene infine sula cima della Punta Cunicolo mt. 1035, in 1 ora 10 min. dall’anticima e 2 ore 15 min. totali. Il sentiero perde quota mantenendosi su di una cresta rocciosa a tratti aerea, attrezzata però con una corda nel punto più esposto. Al termine della cresta si approda al Forcellino Del Gadöl mt. 945, dove vi è un bivio di sentieri, punto in cui bisogna trascurare a destra il sent. 229  che scende a Cusato e procedere invece dritti tornando a salire su comodo sentiero che conduce in breve alla sommità del dosso e da questo su facile cresta panoramica si giunge facilmente sulla vetta del Monte Vignole mt. 1095, in altri 35 min. circa. Adesso con alcuni saliscendi sul 229  si raggiunge la sommità del Dosso Tondo mt 1079, in altri 10 min. e 3 ore totali, e da questo si discende raggiungendo un bivio a mt. 1033 dove si trascura a destra il 229A  per Cusato e Zone (che seguiremo al ritorno) e si procede invece dritti sul 229  per la Corna Trentapassi. Oltrepassata una esile crestina di roccia calcarea in falsopiano si perviene poi alla Forcellina del Zuf mt. 1050, crocevia di sentieri, dove si trascurano i due sentieri a destra (205  per la Forcella Occ. Trentapassi ed il  229  per Croce di Zone) continuando invece dritti. Fuoriusciti dalla vegetazione si rimonta il pendio erboso su ripido e ampio sentiero approdando dapprima all’Anticima Est a mt. 1192 e da questa, continuando a sinistra, in breve in vetta alla Corna Trentapassi mt. 1248, in altri 45 min. dal Dosso Tondo e 3 ore 45 min. totali.

Panorama a Nord Pizzo di Redorta, Pizzo di Coca, Presolana, Pizzo Tornello, Cima Moren, a Nord-Est l’Adamello, a Est il Monte Guglielmo, a Sud-Est Punta Almana, a Sud il Lago d’Iseo con il Monte Isola, a Sud-Ovest Monte Bronzone e Monte Creò, a Ovest Monte Boario, Monte Torrezzo, in distanza il Monte Rosa, Monte Sparavera e Monte Alben, a Nord-Ovest Pizzo dei Tre Signori, Pizzo Arera e Pizzo del Diavolo.

Si discende ripercorrendo lo stesso percorso fino al bivio a quota 1033, e da questo ci si mantiene sulla sinistra imboccando il 229A  per Cusato e Zone. Il sentiero entra in un bosco misto di conifere e latifoglie scendendo in maniera costante e mai eccessivamente ripida fino a raggiungere un bivio, in 1 ora dalla vetta. La  palina indica che la sterrata a sinistra (destra guardando le indicazioni), il 229 , conduce a Cusato e Zone, ma la traccia in mio possesso invece volgeva a destra (sinistra guardando le indicazioni) seguendo il sent.  229  con indicazione per il Monte Vignole (conduce al Forcellino Del Gadöl). Ho seguito pertanto la traccia ma direi che tutto sommato è consigliabile seguire invece le indicazioni andando a sinistra. Comunque andando a destra dopo circa 30 metri bisogna abbandonare la sterrata, che conduce dopo poco ad un casolare, piegando repentinamente a sinistra su sentierino poco visibile che in breve porta a rasentare una proprietà, quindi piegando decisamente a sinistra si segue una mulattiera inerbita che sbuca su sterrata acciottolata nelle vicinanze delle prime case di Cusato. Si svolta ora a destra e la si segue in discesa trascurando anche un paio di mulattiere sulla destra poi, raggiunto un tornante verso sinistra, si procede dritti ed in breve si passa davanti al B&B Padò, oltre il quale la traccia scompare nella vegetazione ma, mantenendo sempre la stessa direzione e rasentando una recinzione sulla sinistra, si perviene ad un pilone dell’alta tensione. Qui bisogna volgere decisamente a sinistra in discesa intercettando dopo pochi metri la mulattiera indicante segnavia   da seguire piegando ora a destra (direi che non bisognava passare davanti al B&B ma rimanere sulla mulattiera principale). Questa in costante discesa conduce al trivio a inizio percorso a mt. 457 e da questo si ritorna nuovamente al guado per poi risalire al bivio Marone/Sentiero delle Piramidi (io qui ho fatto la breve deviazione per andare ad ammirare nuovamente le piramidi con la luce pomeridiana), in altri 55 min. e 5 ore 40 min. totali. Svoltando a sinistra si procede seguendo il “Sentiero delle Piramidi” su ampia mulattiera che con diverse svolte conduce ad alcune radure attrezzate con tavoli e panche nei punti panoramici sulle sottostanti Piramidi di terra. La mulattiera diviene poi stradina cementata terminando in corrispondenza delle prime case di Cislano, in altri 30 min. circa. Si procede dritti in Via Piramidi fino al suo termine, punto in cui bisogna svoltare a destra in discesa su Via Granerola che dopo circa 150 metri va abbandonata per seguire a destra una mulattiera. Questa si addentra in un boschetto e digrada fino ad intercettare la strada asfaltata in corrispondenza dello spiazzo di inizio percorso, in altri 10 min. e 6 ore 20 min. totali. 

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Prima volta per me in questa zona (e non credo l’ultima visto la bellezza dei luoghi)  per effettuare questo bellissimo percorso che unisce la visita alle meravigliose Piramidi all’incredibile panorama sul Lago d’Iseo che si gode dalle cime raggiunte. Diciamo che il percorso non si può di certo definire complesso, però il tratto fra l’anticima del Monte Cunicolo ed il Monte Vignole comporta affrontare tratti di sentiero esile ed esposto, nonché crestine rocciose che in condizioni “normali” non creano alcun problema ma in presenza di neve e ghiaccio possono diventare ostiche e pericolose, quindi da considerarsi per EE. Numerosi i saliscendi, che personalmente non amo molto, ma essendo di modeste entità alla fine non pesano più di tanto. Insomma un percorso che mi sento di consigliare ma non adatto proprio a tutti….per i meno esperti ci sono comunque percorsi più veloci e semplici per raggiungere la Corna Trentapassi, questo è probabilmente il più completo ed interessante però anche più lungo e complicato.

 

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