Punta di Pelousa mt. 2541 e Laghi di Bellagarda

La Punta di Pelousa è una montagna delle Alpi Graie, situata in Piemonte, più precisamente in Valle Orco a Nord e a ridosso della cresta dei Monti Bellagarda e Unghiasse. Qui propongo un percorso che raggiunge la vetta passando per i Laghi di Bellagarda e al ritorno, da questi, effettuando un giro ad anello alternativo.

🏁 Punto di partenza: Parcheggio nei pressi del Campo sportivo di Ceresole Reale, Borgata Lilla mt. 1482 circa

⚠️ Difficoltà:          E dal parcheggio ai Laghi e il sentiero di ritorno dai laghi, EE dai laghi alla vetta con un tratto F nella pietraia per aggirare la cresta

Sviluppo:           11,8 km

📈 Dislivello:           1100 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello 6 ore 35 min.

📅 Data escursione:      06/11/2022

🚥 Periodi consigliati:    Da Maggio a Novembre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino a Santhià, quindi sulla A5 fino ad Ivrea. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Courgnè su SS460, quindi si supera il paese ed i successivi Locana, Noasca. Si oltrepassano i tunnel poi, poco prima di giungere a Ceresole Reale, bisogna svoltare a sinistra in corrispondenza di una stradina con pannello in legno indicante “Centro Sportivo Lilla” che porta in breve ad un ampio spiazzo nei pressi del ponte su Torrente Orco alla Borgata Lilla, punto in cui si può lasciare l’auto. 

Itinerario:

Dallo spiazzo della Borgata Lilla mt. 1482 ci si porta verso il ponte in legno sul Torrente Orco, punto in cui si trascura l’indicazione a destra per l’anello Ghiarai-Frassa e si segue invece quella per la Borgata Ghiarai e Laghi di Bellagarda sul 517, andando ad attraversare appunto il ponte. Con breve risalita su sterrata, dopo aver superato il gruppo di antiche case di Ghiarai e aver rasentato una bella villetta, si perviene ad un bivio ove si trascura la sterrata di sinistra in discesa che conduce all’Alpe Ceresa e ci si mantiene su quella di destra in ripida salita. Questa conduce, dopo 10 min. circa, ad una piccola area pic nic dove vi è un bivio, punto in cui concluderemo l’anello al ritorno. Si trascura a sinistra il sentiero 517B e si svolta invece a destra seguendo sempre il 517 con indicazioni per i Laghi di Bellagarda e Bocchetta Fioria. Il sentiero inizia a salire rapidamente con numerose svolte all’interno di un bel bosco di abeti secolari giungendo poi al ponticello di cemento e tubi sul Rio Pian Pesse oltrepassato il quale, con breve risalita, si perviene ad un nuovo bivio con palina, in altri 30 min. circa. Qui bisogna trascurare a destra il sentiero 517A, che conduce a la Goia e alla Diga, e ci si mantiene a sinistra sempre sul 517. Con breve risalita, ora all’interno di un rado lariceto, dopo aver nuovamente guadato il Rio Pian Pesse si raggiunge il ripiano dominato dalla mole del Monte Bellagarda e Unghiasse dove risiedono i ruderi dell’Alpe Pian Pesse mt. 1871, in altri 20 min. e 1 ora totale. Il sentiero si mantiene a sinistra del pianoro rimontando una china erbosa con qualche zigzag, raggiungendo dapprima un punto panoramico con panche in legno (bel panorama sulle Levanne e sulla Diga di Ceresole Reale) e poi all’Alpe Ciarbonera mt. 2055, in altri 30 min. circa.  In moderata ma costante salita fra rododendri e radi larici, tra i quali inizia a scorgersi la meta di giornata, si perviene in breve ad un bivio con palina, in altri 10 min. circa. Qui si trascura momentaneamente il sentiero che scende a sinistra,  517B con indicazione per l’Alpe Crusionay e Ghiarai (dal quale scenderemo al ritorno per effettuare un anello), e ci si mantiene su quello di destra, ancora il 517, che, con modesta risalita, conduce in circa 5 min. dal bivio al primo dei Laghi di Bellagarda mt. 2157 (il più bello a mio giudizio perché dalla sponda meridionale si specchiano le Levanne e in quella Occidentale il Gran Paradiso), ove volendo su traccetta si può fare comodamente il giro di esso. Il sentiero sale moderatamente su balze rocciose andando poi a sovrastare il secondo lago mt. 2162, un po’ più incassato al margine di una pietraia e per questo meno panoramico (io ho fatto ugualmente una piccola deviazione), poi con leggero saliscendi si perviene al terzo e più piccolo lago mt. 2188. Qui si guada il suo emissario e punta ad Est verso l’evidente Bocchetta Fioria ma io ho optato per fare una deviazione piegando a destra sulla sponda orientale del terzo lago e seguendo un piccolo rio si risale su pietraia (qualche sporadico ometto) fino a raggiungere il quarto lago mt. 2224, in 45 min. dal primo lago e 2 ore 30 min. totali, ove volendo si potrebbe proseguire ad Ovest e raggiungere il quinto e ultimo lago, ma io ho evitato per questioni di tempo. Effettuando ora un traverso in pietraia, per evitare di ridiscendere al terzo lago, si raggiunge senza grossi problemi il sentiero segnato che ora diviene più esile e sale piuttosto ripido con numerose svolte fino a raggiungere la Bocchetta Fioria mt. 2395, in altri 30 min. e 3 ore totali, valico fra il Vallone di Deserta e quello di Noasca. Qui si trascura il sentiero segnato con che discende nel Vallone di Deserta e si procede alla destra della cresta rocciosa su pietraia, senza più alcun segnavia. Non esiste una via obbligata, comunque seguendo un paio di trincee, risalendo fra alcuni massi accatastati con l’ausilio delle mani e poi compiendo un delicato traverso rasentando la paretina rocciosa si fuoriesce in breve dalla pietraia approdando su pendio erboso. Per raggiungere la vetta non esiste alcuna traccia ed esclusi solo un paio di ometti iniziali si viaggia a vista. Puntando perlopiù verso Nord su ripidissimo pendio erboso si effettua dapprima un traverso obliquando a sinistra per prendere quota gradualmente poi, raggiunto il margine di un canalino, bisogna rimontare il ripidissimo pendio fino a raggiunge una forcella, dalla quale si riesce a scorgere il punto di partenza dell’escursione. Effettuando ora un traverso verso destra su vaga traccetta si approda alle rocce accatastate che costituiscono il castello sommitale, e con facile risalita su roccette si giunge infine in vetta alla Punta di Pelousa mt. 2541, in 40 min. dalla bocchetta e 3 ore 40 min. totali.


Panorama a Nord Gran Paradiso, Testa di Tribolazione, Becca di Gay e Torre del Gran San Pietro, a Sud-Est Monte Bessun, a Sud Monte Unghiasse e Monte Bellagarda, a Sud-Ovest Roc du Mulinet e le Levanne, a Ovest Grande Aiguille Rousse e Punta Bousson, Nord-Ovest Cima di Courman, Denti del Breuil, Becca di Montchair, Ciarforon e La Tresenta.

Tornati a ritroso fino al primo lago si discende ancora fino al successivo bivio, in 1 ora 20 min. dalla vetta, e qui se si vuole effettuare un anello, bisogna seguire il sent.  517B che perde quota raggiungendo velocemente il ripiano erboso ove sorge l’Alpe Lillet mt. 2086. Attraversando il ripiano seguendo alcuni provvidenziali paletti in legno si procede puntando perlopiù a Nord-Est poi, dopo aver guadato il Rio Crusionay, il sentiero piega leggermente a sinistra, Nord. Segue un tratto un po’ più tortuoso che sovrasta l’Alpe Crusionay, quindi il sentiero piega bruscamente a sinistra e torna a scendere più comodamente fra rododendri e larici. Trascurate un paio di tracce sulla sinistra che conducono verso una cascatella (palina che indica di mantenersi a destra per Ceresole) si perde velocemente quota ed il larici vengono via via sostituiti dagli abeti. Attraversato un ponticello in legno sul Rio Crusionay il bosco si infittisce e si costeggia e guada svariate volte un minuscolo rigagnolo fino a sbucare all’area pic nic e quindi al punto di partenza, in 1 ora 25 min. dal bivio e 6 ore 35min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Da anni sentivo parlare di questi laghi ma nessuno raggiungeva una vetta per dare un senso alla visita ai laghi. Ultimamente invece ho letto di questa vetta passando per i laghi pertanto, dato il meteo previsto buono, ho colto l’occasione per effettuare questa gita. Diciamo che i laghi sono molto belli, prevalentemente il primo (punto di forza della gita) per la panoramicità ed il terzo per la trasparenza, ma la vetta ha aggiunto decisamente poco. Il meteo poi non è stato proprio stupefacente con estese velature dalla partenza fino all’inizio della discesa dalla Bocchetta Fioria, ed i laghi li ho trovati quasi tutti ghiacciati a causa dell’abbassamento delle temperature dei giorni precedenti. Piacevole il sentiero 517B effettuato al ritorno, più gradevole, panoramico e vario rispetto a quello d’andata. Nel complesso una gita discreta, ma forse la scelta del periodo non è stata completamente azzeccata, un contesto di inizio autunno sarebbe stato decisamente più soddisfacente, senza contare che dalla Bocchetta Fioria in poi fra pietraia e ripidissimo pendio con neve e ghiaccio può risultare pericoloso, quindi da evitare o quantomeno da effettuare solo da esperti con adeguate attrezzature.

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