Piz Grevasalvas mt. 2932

Il Piz Gravesalvas è una vetta delle Alpi Retiche, e più precisamente nelle Alpi dell’Albula, che è un gruppo montuoso delle Alpi Retiche occidentali comprese nel territorio svizzero del Canton Grigioni. Si presenta come un ampio e panoramico cupolone situato poco a Nord-Est del Passo Maloja. Qui propongo il classico percorso dal Plaun da Lej.

Dati tecnici:

🏁 Punto di partenza: Plaun da Lej mt. 1793 circa

⚠️ Difficoltà:          E   (BR)

Sviluppo:           13,9 Km

📈 Dislivello:          1170 Mt. circa

⏱️ Tempi:                  Andata 3 ore 50 min. Ritorno 3 ore 20 min. Totale 7 ore 10 min.

📅 Data escursione:    27/03/2022

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A7 fino a Milano. Quindi si procede sulla tangenziale Ovest seguendo le indicazioni per Varese e Como, A50, fino ad incrociare la A4 che bisogna seguire svoltando a destra (indicazioni per Venezia) percorrendola fino a Cinisello Balsamo. Qui ci si mantiene a destra per Cinisello e Sesto S. Giovanni e dopo poco ci si mantiene a destra seguendo le indicazioni per Lecco e ci si immette sulla SS36, dove ci si mantiene a sinistra seguendo sempre per Lecco. La SS36 prosegue lungamente e conduce a Lecco, dove ci si mantiene sempre su di essa seguendo le indicazioni per Chiavenna e Sondrio percorrendo numerosi tunnel che permettono di evitare il centro della città. Con alternanza di tratti all’aperto con altri all’interno dei tunnel si costeggia il Lago di Como. La SS36 abbandona il Lago di Como all’altezza di Colico e confluisce dopo poco in un’ampia rotonda dove si seguono le indicazioni per Chiavenna. Dopo aver attraversato il Fiume Adda si continua, sempre su SS36, rasentando poi il Lago di Mezzola e conducendo infine a Chiavenna. Qui si attraversa il paese e ad una rotonda bisogna volgere a destra seguendo le indicazioni per St. Moritz. Ora su SS37 dopo alcuni km si raggiunge il confine fra Italia e Svizzera proseguendo ora sulla strada n. 3 che dopo un tratto in moderata salita compie numerosi tornanti fino a raggiungere il Passo Maloja. Oltrepassato il passo si continua ancora per circa 4 km ossia fino a Plaun da Lej, dove si può lasciare l’auto in un ampio spiazzo al margine del Lago del Sils (Lej da Segl) e di fronte all’Hotel Cristallina.

Itinerario:

Da Plaun da Lej si segue la carrareccia che inizia a fianco del Restorant Murtaröl, con palina indicatrice per Grevasalvas ed il Piz Grevasalvas, che prende a salire nel bosco di larici con numerosi tornanti. Trascurato, dopo 15 min. circa, un bivio sulla sinistra con indicazione per Splüga, si continua ancora su sterrata che in breve esce dal lariceto e, dopo aver oltrepassato un paio di ponticelli, con qualche ampio tornante conduce al pittoresco paesino di Grevasalvas mt. 1941 (che pare abbia ispirato la scrittrice Johanna Spyri per scrivere il famoso romanzo “Heidi”), in altri 20 min. e 35 min. totali. Raggiunta una delle ultime case del borgo si incontra una palina che indica di piegare a destra e seguire il sentiero segnato con segnavia per il Piz Grevasalvas procedendo verso Nord-Est e andando a superare un costone erboso (fatto al ritorno) ma io, perlomeno all’andata, ho optato per un percorso un po’ più diretto. Infatti ho proseguito oltre la casa percorrendo un ampio pendio in moderata pendenza in direzione Ovest fino al raggiungimento di uno spallone, punto in cui bisogna deviare a destra e rimontare un ripido pendio che porta ad intercettare una sterrata, da oltrepassare e mantenendo pressoché la stessa direzione, Nord, fino a rasentare la graziosa baita Muottatsch mt. 2076, in altri 25 min. circa. Oltrepassata la baita, con ulteriore modesta risalita, si perviene ad un piccolo ripiano ove si intercetta il sentiero con segnavia che proviene a destra da Gravesalvas e che ora va seguito a sinistra in salita. Puntando ora verso Ovest e rimontato un dosso si approda su un nuovo ripiano ove si incontra un bivio con palina, in 40 min. dalla baita e 1 ora 40 min. totali. Qui si trascura a destra il sentiero che sale alla Fuorcla Grevasalvas per proseguire dritti in falsopiano lungo il Plaun Grand. Costeggiato un piccolo rio si trascura a sinistra il sentiero principale che conduce al Lagh da Lunghin e ci si mantiene nella piana su tracce segnalate passando nei pressi di un modesto laghetto per poi phiegare verso destra portandosi alle pendici di una bastionata rocciosa. Aggirata con un traverso una modesta balza si volge poi a destra ed effettuando un nuovo traverso, procedendo perlopiù in diagonale, si rimonta poi fino ad una sorta di selletta ove si scollina portandosi al margine della conca dove risiede il Lej Nair mt. 2456, in altri 35 min. e 2 ore 15 min. totali. Il sentiero aggira il lago a sinistra, nel versante meridionale (consigliabile), mentre io l’ho aggirato sulla sponda opposta oltrepassando una pietraia. Proseguendo ora in direzione Ovest, alla base dei contrafforti rocciosi del Motta Radonda, si risalgono numerosi dossi approdando poi in corrispondenza della cresta NNE, fra il Piz Grevasalvas ed un vicino rilievo. Ora si può piegare a sinistra e raggiungere la vetta aggirando il cupolone sommitale da Est oppure procedere dritti direttamente per cresta senza alcuna difficoltà fino alla vetta del Piz Grevasalvas mt. 2932, in 1 ora 35 min. dal lago e 3 ore 50 min. totali.

Panorama a Nord Piz d’Err, Piz Surgonda, Piz Bever, a Nord-Est Piz Güglia, Piz Materdell, Piz Albana, Piz Lagrev, a Est Ortler, Piz Morteratsch, Piz Bernina, Piz Roseg, Piz Glüschaint, Piz Tremoggia, a Sud-Est Piz Fora, Monte Disgrazia, a Sud Cima di Castello, Pizzo Cengalo e Pizzo Badile, a Sud-Ovest Piz Duan, a Nord-Ovest Mazzaspitz, Piz Platta, Piz Forbesch, Piz Arblatsch, Piz Mitgel e Tinzenhorn.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 3 ore 20 min. e 7 ore 10 min. totali (in condizioni di neve portante al ritorno si sarebbe impiegato decisamente meno, credo al di sotto delle 3 ore).

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bellissima ciaspolata, la mia prima in terra Svizzera. Percorso molto semplice (ad esclusione del tratto con traversi che precede il Lej Nair) e vetta estremamente panoramica. Partiti abbastanza presto per scongiurare la neve smollata al ritorno, invece malgrado si sia arrivati in vetta ad un buon orario la discesa è stata purtroppo un calvario a causa delle altissime temperature che nelle zone di maggiore accumulo nevoso hanno portato a far si che si sprofondasse in grosse buche createsi al nostro passaggio nonostante le ciaspole….venirne fuori è stata una vera impresa. Malgrado il rientro penoso la gita è stata comunque entusiasmante, in una zona, l’Engadina, a me sconosciuta e che spero di conoscere meglio in futuro.

 

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