Massif de l’Esterel

Il Massif de l’Esterel è una catena montuosa costiera mediterranea nei dipartimenti del Var e delle Alpi Marittime collocata sulla Costa Azzurra, si trova nelle Alpi e Prealpi di Provenza. In questa escursione propongo un percorso ad anello che dal parcheggio nelle vicinanze della Plage Abel Ballif segue la strada asfaltata fino a Cap Roux (con qualche deviazione ad alcune spiagge) per poi toccare le vette della Rocher de Saint-Barthelemy, Le Saint-Pilon ed il Pic du Cap Roux per poi ritornare al parcheggio dal versante opposto.

Dati tecnici:

🏁 Punto di partenza: Théoule sur Mer, parcheggio 500 metri dopo la Plage Abel Ballif mt. 10 circa

⚠️ Difficoltà:          F le deviazioni alla Rocher de Saint-Barthelemy e a Le Saint-Pilon, E tutto il resto

Sviluppo:            16,4 Km

📈 Dislivello:            750 Mt. circa

⏱️ Tempi:                    Giro ad anello totale 5 ore

📅 Data escursione:      01/05/2022

🚥 Periodi consigliati:    Autunno, Inverno e inizio Primavera

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Ventimiglia, quindi si continua in territorio francese su A8 fino a Théoule sur Mer e Mandelieu la Napoule (40). All’uscita dell’autostrada si perviene subito ad un semaforo dove si svolta a sinistra sulla D6007 e si procede dritti su di essa fino alla seconda rotatoria, dove si prende la seconda uscita imboccando ora la D2098. Questa procede dritta attraversando Mandelieu la Napoule giungendo poi ad una nuova rotatoria, dove si prende la seconda uscita, sulla D2098 bis, che conduce ancora ad una rotatoria. Qui ci si mantiene a destra alla prima uscita sulla D6098 seguendo l’indicazione per Théoule, che si raggiunge dopo aver superato anche il porto percorrendo un tratto litoraneo. Oltrepassato il paese si procede ancora per poco più di 2km raggiungendo la spiaggia di Abel Ballif, che, ora su D559,  va a sua volta superata di circa 500 metri, ossia fino ad un ampio parcheggio sulla sinistra.

Itinerario:

Dal parcheggio si può subito fare una breve deviazione seguendo una traccetta che si inoltra nella boscaglia puntando verso il mare e che digrada raggiungendo quasi subito un bivio al quale bisogna piegare a destra approdando così sulle scogliere in corrispondenza di un bel arco naturale sull’acqua. Ritornati al parcheggio si procede seguendo la strada asfaltata verso destra, la D559, che volendo di tanto in tanto si può abbandonare per fare alcune deviazioni per ammirare spiagge (in  particolar modo merita la deviazione al Calanque d’Aurelle, una spiaggia dai ciottoli rossi con alle spalle una muraglia di contenimento). Dopo circa 3,5 km si perviene ad un belvedere, al Pointe de l’Observatoire, che va oltrepassato di circa 130 metri abbandonando così definitivamente la D559 andando a piegare a destra su una strada asfaltata in salita con sbarra metallica e pannello illustrativo in località Cap Roux, dopo 1 ora circa. La strada, che punta inizialmente verso Est, compie un ampio tornante verso sinistra puntando poi grossomodo verso Ovest e giungendo, dopo 1,9 km, ad un colletto in corrispondenza di una curva alla base delle pareti Nord della Rocher de Saint-Barthélemy, in altri 30 min. circa. Io qui ho fatto una deviazione per raggiungerne la sommità passando inizialmente da un intaglio roccioso oltre il quale inizia una evidente traccia che diviene quasi subito gradinata nella roccia. Dopo una prima parte abbastanza elementare si perviene al tratto leggermente più delicato ossia il punto in cui si abbandona il filo di cresta per risalire sul fianco Ovest, sempre su percorso gradinato ma con forte esposizione sulla destra. Oltrepassato questo punto si ritorna in cresta e con parete che diviene ripida ma con minor esposizione approdando poi senza particolari problemi sul minuscolo altipiano sommitale e da qui con modesta risalita fino alla vetta della Rocher de Saint-Barthélemy mt. 203, in 15 min. dal colletto e 1 ora 45 min. totali (salita che si potrebbe classificare come EE, però specialmente il tratto esposto impone comunque l’utilizzo delle mani e la classificazione EE potrebbe far pensare che sia un percorso adatto a chiunque, cosa che invece perlomeno nel tratto esposto non lo è…per cui direi che è più indicato un F, magari semplice ma da non sottovalutare, specie se su fondo bagnato). Ritornati con prudenza al colletto bisogna qui abbandonare la strada per seguire una traccetta riportante segnavia che rimonta il crinale di arbusti e roccette puntando verso Nord-Est, per poi attraversare un rado boschetto di querce da sughero. Si giunge quindi ad un bivio di sentieri nelle vicinanze del Col du Saint-Pilon mt. 281, in 45 min. dalla Rocher, dove io ho effettuato una deviazione per raggiungere la vetta de Le Saint-Pilon. Per fare ciò va trascurato sia il sentiero a sinistra per il colle che quello a destra (Sentiero Balcone, che percorreremo dopo), procedendo invece dritti ed intercettando una traccetta che fra gli arbusti piega subito a destra. Seguendo tale traccia, che riporta qua e là alcuni ometti di pietre, si punta ad Est verso la bastionata rocciosa quindi, giunti alla base di essa la si aggira a sinistra andando così a risalire una ripida e malagevole pietraia dal fondo piuttosto instabile. Raggiunta la sommità della pietraia si approda ad una selletta, punto in cui bisogna svoltare a destra e rimontare una semplice paretina verso sinistra dove però occorre utilizzare le mani per procedere, seguita da un breve passaggio su cengietta con poca esposizione (I), oltre la quale riprende una traccetta che conduce agevolmente sulla vetta de Le Saint-Pilon mt. 442, in 20 min. e 2 ore 50 min. totali, ove è sita una truna circolare. Ritornati al bivio si svolta a sinistra andando a percorrere il Sentiero Balcone, sempre contrassegnato da segnavia  , che, attraversa inizialmente un breve tratto all’interno di un rado boschetto per poi uscirne mantenendosi praticamente in piano e a mezzacosta con belle vedute sul litorale sottostante. Puntando ad Est si giunge ad un terrazzino panoramico con alcuni graziosi torrioni adiacenti, oltre il quale si prende leggermente quota con qualche ampio e poco inclinato tornante approdando così al Col du Cap Roux mt. 360, in 40 min. dal Saint Pilon e 3 ore 30 min. totali, dove si volge a destra seguendo le indicazioni per il Pic du Cap Roux. Il sentiero, ora contrassegnato da segnavia e , dopo circa 400 metri permette di raggiungere una selletta punto in cui, per raggiungere la vetta, bisogna piegare a sinistra (Nord), ed una traccetta fra roccette e arbusti rimonta il pendio fino alla sommità del Pic du Cap Roux mt. 454, punto più elevato dell’escursione, in altri 15 min. circa. Ritornati alla selletta si svolta a sinistra iniziando a discendere un tortuoso sentiero che, con tratti all’aperto alternati ad altri in rado boschetto, raggiunge un bivio non segnato dove bisogna piegare a destra (a sinistra conduce al Sainte-Balme de l’Estérel) seguendo sempre i segnavia   che portano ad attraversare una modesta pietraia e conducono poi ad un nuovo bivio con grosso ometto di pietre, anche qui senza indicazioni. Bisogna ora piegare a sinistra andando così a discendere fino ad intercettare una strada asfaltata al Col de l’Evèque mt. 159 in corrispondenza di un paio di parcheggio su ambo i lati, in altri 40 min. circa. Qui si svolta a destra e si procede su asfalto per circa 400 metri ossia fino al punto in cui questa inizia a salire in corrispondenza del bivio con una sterrata con sbarra metallica, sterrata che va ora seguita a destra. Questa in moderata discesa aggira le pendici del Pic d’Aurelle e conduce al passaggio a livello della Gare Le Trayas, oltre il quale si discende fino ad intercettare la D559 che va ora seguita sinistra per meno di 100 metri tornando così al parcheggio di inizio percorso, in 35 min. dal Col de l’Evèque e 5 ore totali. 

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Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Gita inusuale per me che sono un’estremista delle escursioni nella “vera montagna” ma, date le previsioni non buone su buona parte delle alpi, in questa occasione ho dovuto cedere a questa proposta…diciamo innanzitutto che la zona, seppur costiera, è molto particolare e accattivante con formazioni rocciose rossastre lungo il percorso decisamente interessanti e alcune delle sommità raggiunte anche piuttosto ardite. Rimango però dell’idea che le gite in montagna siano sicuramente un’altra cosa e che restano comunque il mio punto di riferimento, detto ciò vedere questi luoghi non mi è poi dispiaciuto affatto seppur siano praticamente costieri. Unico neo della giornata l’eccessivo caldo; a mio giudizio fare questi percorsi partendo da quota 0 sotto il sole il 1 Maggio non è stata una scelta azzeccata, il periodo ideale è l’inverno, il tardo autunno o al massimo gli albori della primavera …ma non oltre. Percorso ovviamente molto semplice un E al limite del T fatta eccezione per le deviazioni alla Rocher de Saint-Barthélemy e a Le Sainte-Pilon, che invece hanno difficoltà al limite dell’alpinismo molto facile….quindi i meno esperti possono limitarsi al normale percorso che è comunque ugualmente gradevole.

 

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