Anello Val Gargassa e Rocca Giana mt. 573

Questo meraviglioso percorso ad anello permette di attraversare il Canyon generato dal Rio Gargassa e poi sovrastarlo potendolo così ammirare dall’alto fra le pareti di puddinga. Percorso breve, non molto faticoso e abbastanza semplice, eccezion fatta per un breve passaggio su cengia attrezzato con catena.

🏁 Punto di partenza:  Campo sportivo Rossiglione Loc. Gargassino mt. 327

⚠️ Difficoltà:           EE

Sviluppo:             7 Km

📈 Dislivello:            440 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello totale 2 ore 10 min.

📅 Data escursione:       10/04/2014

🚥 Periodi consigliati:     Autunno e inizio Primavera, evitare i mesi caldi (se non si vuole fare il bagno)

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri e poi svoltare a destra sulla A26 fino a Masone. Usciti dall’autostrada si percorre la rotatoria e si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto su SP456. Bisogna procedere su di essa raggiungendo dapprima Campo Ligure e poi Rossiglione. Poco dopo essere entrati nel paese si svolta a sinistra seguendo l’indicazione per Tiglieto. Si segue questa strada per circa 1,5 km poi si svolta a sinistra all’altezza dell’indicazione per lo Stadio Comunale di Rossiglione, che si raggiunge in breve potendo lasciare l’auto nell’ampio parcheggio antistante. 

Itinerario:

Dal parcheggio bisogna subito portarsi a rasentare lo stadio, in corrispondenza del quale inizia il sentiero con . Una volta costeggiato lo stadio il sentiero si addentra in un boschetto di castagni e noccioli e con qualche sali scendi procede parallelamente al Torrente Gargassa sulla sponda sinistra idrografica. Usciti dal bosco l’ambiente cambia radicalmente diventando decisamente più brullo e roccioso, caratterizzato dalla presenza di rocce, pini e laghetti. Dopo circa 10 min. si giunge ad incontrare una catena che aiuta a percorrere un tratto su roccette, terminato il quale si entra in una pineta sovrastata da pinnacoli e pareti rocciose. Terminato il bosco ci si addentra nel canyon inciso dall’acqua nei conglomerati, potendo ammirare dei graziosi laghetti, e, dopo altri 20 min. circa, si giunge ad un secondo tratto con catena (a mio giudizio meno utile del precedente), superato il quale in altri 5 min. si perviene al primo guado, in corrispondenza di un torrione di roccia dalla forma particolare chiamato “Muso di Gatto”. Passati ora sulla sponda destra idrografica del Rio Gargassa, e seguendo sempre le , il sentiero prende a salire e l’ambiente cambia nuovamente, andando ad attraversare un bosco che di tanto in tanto consente di ammirare sul versante opposto i contrafforti rocciosi della Rocca Giana. Con qualche sali scendi si ritorna poi al livello del torrente che, dopo circa 10 min. dal Muso del Gatto e 45 min. totali, bisogna nuovamente guadare tornando così sulla sponda sinistra idrografica. In breve si raggiunge un ampio pianoro erboso prima del quale si incontra il bivio col sentiero che dovremo seguire, ma, volendo, con breve divagazione (la deviazione comporta 10 min. scarsi fra andata e ritorno) si può procedere fino al termine del pianoro e raggiungere Case Vereira, dove vi sono alcuni ruderi ed un Rifugio di recente ristrutturazione. Tornati al bivio con il lo si segue attraversando subito un modesto rigagnolo, quindi si procede in ripida salita fra rada boscaglia e arbusti. Terminato il boschetto si possono ammirare le pareti della Rocca Giana ed il “Barcun da Scignua”, ossia un foro in una bastionata rocciosa dalla particolare forma rassomigliante ad una donna con gonna. Dopo aver effettuato un traverso il sentiero prende a rimontare una dorsale in ambiente roccioso, puntando ai contrafforti rocciosi della Rocca Giana. Giunti nel punto in cui il sentiero piega decisamente a destra e spiana per andare a costeggiare le pareti rocciose ed in corrispondenza di un canalino erboso, dopo circa 15 min. dall’abbandono del , si può optare per abbandonare il sentiero   e fare una deviazione per raggiungere la sommità della Rocca Giana. Se la si vuole raggiungere bisogna pertanto seguire delle esili tracce che, in ripida salita, conducono al canalino precedentemente citato per poi mantenersi nel centro di esso, dove risiedono un paio di alberelli, per poi puntare verso sinistra raggiungendo un tratto roccioso. Qui, con alcuni zig-zag, si risale di qualche decina di metri e, poco prima di raggiungere la sommità della parete, si piega decisamente a sinistra potendo ora risalire il soprastante pendio fra erbetta e pini fino alla sommità, ossia in vetta alla Rocca Giana mt. 573, in 10 min. dall’abbandono del sentiero ed 1 ora 20 min. totali. Ritornati in breve sul sentiero si rasentano le pareti rocciose puntando verso Nord ed in breve si giunge ad un punto dove bisogna prestare un minimo di attenzione, ossia una cengia esposta ma attrezzata con cavo metallico, in altri 10 min. dalla vetta. Oltrepassata la cengia segue un tratto in piano che conduce ad un colletto nelle vicinanze di una modesta ma panoramica elevazione, oltre il quale il sentiero perde quota, dapprima con qualche tornantino e poi in moderata ma costante discesa fino ad attraversare un modesto rio. Dopo circa 20 min. dalla cengia il sentiero costeggia una recinzione e, dopo ulteriori 5 min. circa, sbuca su sterrata con grosso cancello metallico, dove al   si aggiunge il segnavia . Procedendo ora su sterrata in moderata discesa si raggiunge, dopo altri 5 min. circa, un incrocio di sterrate, in corrispondenza di un cartello in legno con scritto “Camilla”, punto in cui si abbandona definitivamente il per procedere dritti sul solo , che in breve conduce appunto all’Agriturismo Camilla, dove termina la sterrata. Ora nuovamente su sentiero, che si addentra in un bosco misto di latifoglie, in ripida discesa si raggiunge, in altri 10 min. e 2 ore 10 min. totali, il parcheggio di inizio percorso concludendo così l’anello.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Indubbiamente un luogo molto particolare la Val Gargassa con il suo bellissimo canyon, dove si possono ammirare dei graziosi laghetti e le scenografiche pareti di conglomerati (puddinga) che ci sovrastano lungo il percorso. Un pochino meno interessante il tratto finale dal colletto nei pressi della modesta elevazione fino al parcheggio. La risalita alla Rocca Giana sinceramente non aggiunge granché ad un percorso che già di suo, per l’Appennino ligure, è decisamente bello e merita di essere visto. La traccia GPS purtroppo è parziale in quanto ha iniziato a registrare dopo qualche minuto.

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