Roda di Vael mt. 2806

La Roda di Vaèl (in tedesco Rotwand) è una montagna dalla caratteristica forma triangolare nel Gruppo del Catinaccio, in Dolomiti. È la più alta vetta dell’omonimo gruppo, con la sua liscia parete ovest strapiombante (parete rossa), raggiungibile tramite semplice ferrata dal Passo Vaiolon o dalla Forcella delle Rode.

🏁 Punto di partenza: Rifugio Paolina mt. 2125 raggiungibile con impianti Paolina da poco sotto al Passo di Costalunga

⚠️ Difficoltà:         EE dal Paolina al Passo Vaiolon, EEA dal passo alla vetta e dalla vetta alla fessura, E il resto

Sviluppo:           10,2 Km

📈 Dislivello:          750 Mt. circa

⏱️ Tempi:             Giro ad anello totale 4 ore 30 min.

📅 Data escursione:    20/08/2020

🚥 Periodi consigliati:  Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐⭐⭐

Itinerario:

Dal Rifugio Paolina mt. 2125, raggiunto con seggiovia degli impianti Paolina, si incontra subito un bivio di sentieri. A sinistra il sent. 552 procede verso il Passo Vaiolon (va bene anche questo, si mantiene più in basso), a destra sempre il 552 conduce al Passo di Costalunga, mentre il sent. 539 procede dritto in salita e conduce al monumento di Christomannos. Io, per evitare le orde di persone sul sentiero di sinistra, ho seguito il 539 ma solo per circa 50 metri deviando a sinistra su ripida traccetta senza segnavia su pendio erboso che, puntando grossomodo a Nord-Est, raggiunge dopo circa 350 metri una zona di roccette e terriccio rosso in parte franato, oltre il quale si intercetta il sent. 549 (parallelo ma più a monte del 552), in 10 min. circa. Questo, che va seguito svoltando a sinistra, procede in piano con modesti saliscendi per circa 1 km (dopo circa 5 min. si incontra un tratto franato con cavi metallici per aiutare a superarlo), passando alla base delle pareti della Roda del Diavolo prima e della Roda di Vael poi, fino al raggiungimento di un bivio con palina, in altri 20 min. circa. Qui bisogna abbandonare il sent. 549, che continua verso il Rif. Coronelle, e svoltare a destra seguendo il sent. 9 con indicazione per il Passo Vaiolon su sentierino che, con numerosi tornantini, risale il conoide detritico fino a raggiungere la base del canalone che scende dal Passo Vaiolon. Il sentiero porta subito al margine sinistro del canale dove delle opportune scale in legno permettono di risalire in comodità una serie di roccioni evitando così il centro del canale molto ripido e sfasciumato. In breve si perviene ad una scala metallica che obbliga ad un movimento scomodo in uscita a causa di un masso sporgente. Oltre tale scala si susseguono numerosi ripidi tornanti che permettono di raggiungere, in altri 30 min. e 1 ora totale, il Passo Vaiolon mt. 2560, intaglio fra il Testone del Vaiolon a sinistra e la Roda di Vael a destra. Si trascura ora il sent. 551 che scende al Rifugio Roda di Vael e si procede invece verso destra, Sud, seguendo pertanto il N01 con indicazioni per la Roda di Vael. Iniziano quasi subito i cavi metallici su facili roccette che risalgono una crestina raggiungendone così la sommità per poi compiere un traverso in piano verso sinistra sovrastando un canalone e raggiungendo una nuova e più lunga cresta. Questa inizia subito con un tratto più ripido e tecnico per poi tornare abbastanza semplice. Terminano poi i cavi e si procede agevolmente su traccia in facile crestina non attrezzata fino al raggiungimento dell’ampia vetta della Roda di Vael mt. 2806, in 35 min. dal passo e 1 ora 35 min. totali.

Panorama a Nord Cima Sforcella, Catinaccio, Catinaccio d’Antermoia, Cima Scalieret, a Nord-Est i Mugoni con dietro Sassolungo, Sassopiatto, Sella e Tofane, a Est Sorapiss, Marmolada, Cima dell’Uomo, a Sud-Est le Pale di San Martino, a Sud Cima d’Asta, a Sud-Ovest il Latemar, a Ovest Adamello, Cevedale e Ortles.

Dalla vetta si scende nel versante Sud su comodo sentiero fra erba e roccette che conduce alle prime propaggini rocciose dove iniziano i cavi. Questi con qualche tratto un po’ articolato conducono ad una scaletta metallica, oltre la quale si è alla Forcella delle Rode mt. 2605, in 20 min. dalla vetta. Qui vi sono due possibilità: scendere a sinistra su traccia che discende il canalone e conduce ad intercettare un sentiero che sfocia al Pian de Masarè, oppure continuare dritti per pochi metri fino alla parete rocciosa dove iniziano i cavi della ferrata del Masarè, io ho optato per quest’ultima ipotesi. Questa inizia subito verticale per poi puntare a sinistra e compiere un traverso aereo aiutati da pioli metallici e piccoli gradini rocciosi lisci, quindi svoltato uno spigolo si risale un ripido ma breve canalino che sbuca velocemente su ampia insellatura erbosa fra il Croz di Santa Giuliana a sinistra e la Roda del Diavolo a destra, il Pian del Diavolo mt. 2630, in altri 10 min. circa. Trascurando ora la traccia a destra in salita che conduce alla Roda del Diavolo, si discende sul sentiero N01 passando subito alla base del Croz di Santa Giuliana, quindi su pendii erbosi adduce ad un bivio a Torre Finestra mt. 2540, in altri 10 min. circa. Per raggiungere il Rifugio Roda di Vael bisogna svoltare a sinistra su cengietta di detriti che conduce in breve ad un angusta fessura fra le rocce, punto in cui ricominciano i cavi. Bisogna pertanto addentrarsi in tale fessura che con una scaletta metallica porta ad un minuscolo terrazzino, oltre il quale si fuoriesce dalla fessura andando poi a rasentare la parete fino al termine dei cavi. Ora su comodo sentiero si discende fra distese prative più o meno puntando a Sud-Est raggiungendo il Pian Masarè mt. 2313, dove si continua ancora sul N01 fino al Rifugio Roda di Vael mt. 2283 in 25 min. dal bivio di Torre Finestra e 2 ore 40 min. totali. Qui volendo si può effettuare una modesta deviazione alla vicina cima del Col de Ciampac e per fare ciò bisogna seguire la traccia che discende di pochi metri fino alla Baita Marino Pederiva, oltre la quale si costeggia il versante meridionale della cima per poi svoltare decisamente a sinistra ed entrare in un modesto canalino incassato che si risale con qualche facile passaggio su roccette (I grado), terminato il quale ci si ritrova facilmente in vetta al Col de Ciampac mt. 2316, deviazione che comporta 10 min. circa. Dal Rifugio Roda di Vael si scende seguendo il sent. 549 per circa una cinquantina di metri raggiungendo un bivio. A destra in piano continua il 549 verso il monumento di Christomannos ed il Rifugio Paolina, mentre andando a sinistra si scende sul 548 con indicazioni per il Passo Costalunga, vanno bene entrambi, io ho seguito quest’ultimo. Il sent. 548 scende fra belle distese prative con qualche tornantino per poi puntare verso Sud-Ovest raggiungendo una baita dove il sentiero diviene sterrata. Si giunge poi ad un cancello in legno, in 40 min. dal rifugio, superato il quale ci si addentra in un bosco di conifere ed in ripida discesa conduce ad una baita con vicina fontanella. Con qualche saliscendi si giunge ad un bivio, in altri 25 min. e 3 ore 55 min. totali, dove si trascura a destra il 552 che risale verso il Rifugio Paolina e si svolta invece a sinistra sul 548 seguendo le indicazioni per il Passo Carezza. Dopo circa 150 metri bisogna abbandonare la sterrata che scende al Parcheggio Valate e seguire un sentierino poco evidente sulla destra che si addentra nel bosco e discende fino al Passo di Costalunga mt. 1745, in altri 15 min. circa. Da qui bisogna svoltare a destra e seguire il sent. 6 che fiancheggia la SS241 ed in circa 2 km conduce al parcheggio degli impianti Paolina in altri 20 min. dal passo e 4 ore 30 min. totali, concludendo così il percorso.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bellissima escursione che ha di gran lunga superato le mie aspettative. Molto bello in particolar modo il canalone per raggiungere il Passo Vaiolon, il Croz di Santa Giuliana ed il panorama di vetta. Molto adrenalinico il tratto di ferrata (Masarè) che dalla Forcella delle Rode conduce alla base del Croz e decisamente particolare il passaggio in fessura per scendere al Rifugio. In generale ambiente molto bello e panorami spettacolari. La ferrata che dal Passo Vaiolon conduce in vetta alla Roda di Vael è nel complesso piuttosto banale, solo un paio di punti dove i cavi sono realmente utili, si tratta infatti di una cresta che senza cavi presenterebbe passaggi di I grado o poco più, ma essendo molto frequentata nel periodo estivo è stato un bene aggiungere sicurezza. Per chi non se la sentisse di effettuare il tratto di ferrata dopo la Forcella delle Rode, si può, come già citato nella descrizione, evitare scendendo nel canalone su traccia. Nel complesso direi un percorso molto piacevole che merita di essere effettuato.

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