Rocca dei Tre Vescovi e Monte Enciastraia mt. 2867-2955

La Rocca dei Tre Vescovi ed il Monte Enciastraia (Tête de l’Enchastraye in francese) sono montagne delle Alpi Marittime situate sul confine tra Francia ed Italia nella dorsale che parte a nord dal Colle della Maddalena e che prosegue verso poi verso sud est appunto fino alla Rocca dei Tre Vescovi. La Rocca Tre Vescovi si presenta come un cono detritico mentre l’Enciastraia presenta delle particolari stratificazioni rocciose inclinate che la rendono ben riconoscibile. Per quanto riguarda l’origine dei nomi di questi monti per l’Enciastraia parrebbe derivare dall’occitano enchastre, che indica un recinto dove vengono rinchiuse le greggi nei pascoli di alta quota, mentre per la Rocca dei Tre Vescovi deriva dal fatto che la vetta è situata sul punto di congiunzione delle diocesi di Cuneo, Nizza e Digne. Qui propongo il classico percorso da Ferrere che tocca entrambe le vette.

🏁 Punto di partenza:  Sterrata poco sopra a Ferrere mt. 1890

⚠️ Difficoltà:          Tutto E tranne le salite finali per le vette che sono EE

Sviluppo:            18,4 Km

📈 Dislivello:            1250 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Andata 3 ore 20 min. Ritorno 2 ore 25 min. Totale 5 ore 45 min.

📅 Data escursione:       24/07/2021

🚥 Periodi consigliati:     Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:          ⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la  SP564 fino alle porte di Cuneo.  Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo, all’inizio del quale, dopo un paio di rotonde, bisogna mantenersi a destra seguendo le indicazioni per Demonte su SS20 e, una volta usciti da Borgo San Dalmazzo, si procede su SS21 che percorre la Valle Stura, raggiungendo Demonte, quindi Aisone, Sambuco, Vinadio, Pietraporzio, Bersezio Qui, una volta in paese, si svolta a sinistra su ponte seguendo l’indicazione per Ferrere. Questa è una stretta stradina che si inerpica all’interno di un bosco con parecchi tornanti, raggiungendo infine il paesino di Ferrere dove, poco prima dell’abitato, in uno spiazzo si può lasciare l’auto. 

Itinerario:

Dallo spiazzo si procede a destra sulla sterrata militare che in moderata salita segue fedelmente a mezzacosta le pieghe della montagna. Dopo alcuni km di noiosa sterrata dopo una svolta appaiono per la prima volta le due vette di giornata, la Rocca Tre Vescovi e l’Enciastraia, ed in breve si perviene ad un ampio ripiano dove si guada un piccolo rio (in secca al mio passaggio), punto in cui vi è un non evidente bivio. Volendo infatti a destra un esile sentierino sale direttamente verso la Bassa di Colombart, mentre a sinistra continua la sterrata che compie un giro più ampio ma con salita più graduale, io ho optato per questa soluzione. Mantenendosi pertanto a sinistra su sterrata dopo 200 metri circa, in corrispondenza di una curva, si intercetta il sentiero P39 proveniente a sinistra da Ferrere, ovviamente da trascurare, seguendo sempre la sterrata a destra in salita che riporta anch’essa ora i segnavia P39, in 1 ora dalla partenza. Questa, contornando le pendici rocciose del Pel Brun, risale alcuni dossi e conduce, in 25 min. e 1 ora 25 min. totali, alla Bassa di Colombart mt. 2461, dove è stata posta una particolare campana con struttura in legno. Qui bisogna trascurare a destra la deviazione sul P40, che conduce alla Cima delle Lose, e procedere a sinistra ora sul P40 con indicazione per il Colle del Puriac. La sterrata (circa 6 km dalla partenza) lascia ora il posto ad un sentierino riportante segnavia , e a tratti esile, che in falsopiano taglia a mezzacosta il pendio e conduce dopo circa 500 metri ad un bivio, dove si trascura a destra la deviazione sul P42, che scende nel Vallone Puriac verso Le Grange, e ci si mantiene ancora dritti sul P40. In breve si trascura una nuova deviazione a destra con palina sbiadita in legno che conduce anch’essa al sentiero precedentemente tralasciato e dopo 200 metri si perviene comodamente, in altri 10 min. circa, al Colle del Puriac mt. 2506. Qui terminano i segnavia e si procede a destra su sentierino riportante e che si mantiene sulla cresta di confine o poco sotto nel versante italiano, potendo ammirare in certi punti i sottostanti calanchi che digradano verso il Vallon de Salso Moreno. Dopo un traverso su fini sfasciumi si attraversa un breve tratto fra distese erbose oltre le quali inizia la pietraia che discende dalle pendici della Rocca dei Tre Vescovi. Si procede in moderata salita fino ad approdare ad un bivio con indicazioni su masso, dopo altri 30 min. circa, punto in cui svoltando a sinistra si sale alla Rocca dei Tre Vescovi, mentre continuando dritti si raggiunge l’Enciastraia. Io qui ho deviato a sinistra seguendo la traccetta di sentiero contrassegnata dal segnavia (non molti e un po’sbiaditi a dire il vero) che inizia a salire su di una ripida china di ghiaioni puntando perlopiù verso Ovest. Poi, dopo qualche serpentina, si volge decisamente a sinistra (Sud) giungendo al margine di una fascia rocciosa che offre qualche appiglio per rimontare il ripido pendio, quindi si sale per tracce di finissimi sfasciumi lungo una sorta di canalino detritico. Al termine di esso si sbuca sul crestone di roccette accatastate che adduce al cupolone sommitale che si risale con qualche zigzag su traccetta fino alla vetta della Rocca dei Tre Vescovi mt. 2867, in 25 min. dal bivio e 2 ore 30 min. totali. Ridiscesi al bivio si svolta a sinistra seguendo il sentierino, che ora riporta il solo segnavia , compiendo un semicerchio che porta alla base delle pareti dell’Enciastraia, punto in cui il sentiero rimonta il pendio che prende quota con maggiore decisione con numerose svolte e conduce alla sommità di una balza rocciosa ricoperta da una fascia erbosa. Attraversato tale punto si torna a procedere su pietraia e con nuovi ripidi tornantini si perviene ad uno spallone erboso che bisogna risalire per poi svoltare a sinistra andando a compiere un traverso un po’esile e leggermente esposto su di una cengia . Una volta oltrepassata bisogna rimontare l’ultimo ripido ma semplice pendio che conduce in vetta al Monte Enciastraia mt. 2955, in 50 min. da Rocca dei Tre Vescovi e 3 ore 20 min. totali.

Panorama a Nord Brec e Aiguille de Chambeyron, Sautron, Pointe Haute de Mary, Maniglia, Mongioia e Salza, Oronaye e Monviso, a Est Monte la Bianca, Rocca la Meja, Bodoira, Omo, Savi, Salè, Nebius, a Sud-Est Matto, Argentera, Corborant, Tenibres, a Sud-Ovest Pelat, ad Ovest Grand e Petite Seolane, a Nord-Ovest Barre des Ecrins, Ailefroide, Pelvoux.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 2 ore 25 min. e 5 ore45 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Gita indubbiamente in tono minore in una giornata dal meteo schizofrenico, con un continuo alternarsi di scrosci piovosi con grandine a fasi di sole, passando continuamente dal freddo al caldo. Poteva sicuramente andar peggio (so che in altre zone son venute grandinate ben più corpose con conseguente rinuncia alla gita), però la gita non mi ha soddisfatto granché prevalentemente perché il giro prevedeva un anello con visita ai laghi nel versante francese, nel Salso Moreno, ma le perdite di tempo per decidere se iniziare la gita o meno hanno comportato una ridimensionamento del percorso che si è quindi limitato al raggiungimento delle due vette. Il percorso fatto, per la classica risalita da sopra Ferrere, si svolge lungamente sulla noiosa sterrata (circa 12 dei 18 km) che mi ha detto davvero poco, poi però dalla Bassa di Colombart diviene un po’ più interessante. L’Enciastraia l’avevo già raggiunto anni fa per un percorso decisamente più interessante , in questa gita invece ho aggiunto la Rocca dei Tre Vescovi che mi mancava all’appello. In buona sostanza diciamo che non è una gita entusiasmante specie per il periodo, dove si può osare decisamente di più, ma può comunque andare bene se non si ha grandi pretese.

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