Punta Leynir e Punta Bes mt. 3238-3180 anello dal Rif. Savoia

La Punta Leynir è una montagna delle Alpi Graie situata a cavallo fra Piemonte e Valle d’Aosta, e dove la Valle dell’Orco converge con la Valsavarenche e la Val di Rhêmes. Qui propongo un anello piuttosto completo, che permette di vedere numerosi laghi con tratti però fuori sentiero, utile pertanto scaricarsi qui la traccia GPS.

🏁 Punto di partenza: Parcheggio antistante il Rifugio Savoia mt. 2534

⚠️ Difficoltà:          E fino al Col Rosset e dal lago Rosset al parcheggio, EE dal Col Rosset alla vetta, dalla vetta a Cima Bes e dal Colle Bes al Lago Rosset, F+ la placca 

Sviluppo:           14 km

📈 Dislivello:           900 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello 5 ore 20 min.

📅 Data escursione:      11/07/2021

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐ 🎖️

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino a Santhià, quindi sulla A5 fino ad Ivrea. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Courgnè su SS460, quindi si supera il paese ed i successivi Locana, Noasca e Ceresole Reale. Dopo quest’ultima la strada si inerpica andando poi a costeggiare la diga del Lago Serru ed attraversando la diga del Lago Agnel. Dopo ancora qualche tornante si giunge al Colle del Nivolet mt. 2612, dal quale si scende di poco fino a raggiungere il Rifugio Savoia, nei pressi del Lago Nivolet Inferiore, dove si può lasciare l’auto in un ampio spiazzo (strada chiusa ai veicoli dopo le 9:30 nei weekend estivi, vi è però un servizio navetta).

Itinerario:

Dal parcheggio nei pressi del Lago Nivolet Inf. si attraversa la strada passando così accanto al Rifugio Savoia mt. 2534 dove sulla destra diparte il sentiero con (una delle numerose tracce che risalgono il pendio), il 3C, che volge subito a destra per compiere un ampio tornante e porta a raggiungere la sommità del dosso erboso soprastante, dove si incontra un bivio di tracce in prossimità dell’Alpe Riva, punto in cui ci si mantiene sulla traccia di destra, trascurando a sinistra il sentiero che conduce a Punta Basei. Oltrepassate le malghe si perviene ad un successivo bivio, dopo 15 min. circa dalla partenza, dove si trascura la traccia a destra, che conduce al Colle Leynir ed al Taou Blanc (sentiero dal quale arriveremo al ritorno), per seguire invece quella di sinistra verso il Col Rosset. Questa sale con moderazione fra meravigliose distese prative sbucando poi, dopo circa 400 metri, su di una nuova traccia che, se seguita svoltando a sinistra, conduce direttamente allo spigolo meridionale del Lago Rosset, io invece ho svoltato seguendo quella di destra abbandonandola poi dopo circa 150 e piegando a sinistra in leggera discesa, approdando così in breve al Lago Rosset mt. 2703, in altri 20 min. circa. Attraversato l’emissario ne si costeggia la sponda occidentale per circa 200 metri quindi la traccia, passando fra due dossi erbosi, svolta a sinistra permettendo di raggiungere in breve la sponda settentrionale del Lago Leità mt. 2704, in altri 5 min. e 40 min. totali. Ora il sentiero, puntando perlopiù verso Nord-Ovest, prende a salire gradualmente effettuando anche qualche tornantino ed offre via via sempre più panorama sull’altopiano sottostante sede dei due grossi laghi giungendo poi ad un ripiano nei pressi del quale vi è il primo dei laghi Chanavey a 2800 mt. di quota, in altri 35 min. circa, che merita una modesta deviazione di pochi metri a sinistra e dal quale si può avvistare per la prima volta Punta Leynir. Qui, dopo aver costeggiato la sponda occidentale del lago, ho optato per procedere sui semplici pendii di erba e detriti fuori sentiero puntando verso Nord, procedendo comunque parallelamente al sentiero segnato, con l’intenzione di vedere gli altri Laghi Chanavey. In realtà il secondo e più piccolo era ancora sommerso dalla neve e non visibile ma il terzo l’ho invece trovato in fase di disgelo e da questo, mantenendo grossomodo la stessa direzione, si perviene dopo circa 100 metri sul sentiero in corrispondenza del quarto Lago Chanavey mt. 2887, in 30 min. dal primo e 1 ora 45 min. totali. Il sentiero ora porta a sovrastare la sponda occidentale del lago per poi iniziare a salire con maggiore decisione il pendio soprastante con numerosi tornantini portandosi alla base di una paretina calcarea dal particolare colore giallastro. Piegando poi gradualmente verso destra si perviene in breve al Col Rosset mt. 3025, in altri 20 min. dal quarto lago, valico dal quale si trascura a sinistra il sentiero 13A che scende nel versante opposto con indicazioni per il Rifugio Benevolo e si continua invece dritti sul sentiero che porta a risalire il soprastante dosso di detriti. Una volta raggiunta la sommità del dosso inizia la cresta rocciosa che conduce a Punta Leynir e si può decidere se seguire integralmente o mantenersi a destra della cresta su traccetta, comunque in breve si ricongiungono. Mantenendosi sul filo di cresta di lastroni accatastati si perviene ad un grosso ometto superato il quale si discende di pochi metri approdando al punto più complesso della gita, ossia una placca inclinata di circa 5 metri con esposizione su ambo i lati, in altri 20 min. e 2 ore 25 min. totali. Questa volendo è aggirabile a sinistra discendendo alla sottostante pietraia per poi ritornare in cresta poco oltre, mentre se si decide di effettuarla bisogna sfruttare un gradino sul margine sinistro (esposto) che permette di accedere alla placca, abbastanza liscia ma con una spaccatura da utilizzare per appigliarsi (II, F+). Superato questo punto la cresta torna ad essere piuttosto ampia e semplice e si giunge in breve all’Anticima di Punta Leynir mt. 3225, dove sulla piatta vetta vi è un grosso ometto di pietre. Si procede ancora per filo di cresta che perde moderatamente quota ritornando quasi subito a salire fino a raggiungere la poco spaziosa vetta della Punta Leynir mt. 3238, in 25 min. e 2 ore 50 min. totali.

Panorama a Nord Mont Velan e Gran Combin, a Nord-Est Taou Blanc, a Est Gran Paradiso, La Tresenta, Ciarforon, Becca di Montchair, a Sud-Est Punta Foura, Punta Violetta, le Levanna, a Sud Uja di Ciamarella, La Bessanese, l’Albaron, Grande Aiguille Rousse, Punta Basei, a Sud-Ovest Gran Vaudala, La Tsanteleina, Grande Casse, Granta Parey, e Becca Traversiere, a Ovest Aiguille de la Grande Sassiere, Grande Traversiere, Truc Blanc, a Nord-Ovest Grande Rousse, Monte Bianco, Le Grande Jorasses e Mont Dolent.

Tornati a ritroso per circa 100 metri bisogna poi deviare a sinistra e discendere su di una traccia di fini detriti inizialmente molto ripida e che poi gradualmente diviene più comoda e meno inclinata fino ad approdare al Colle di Punta Bes mt. 3112, in 10 min. da Punta Leynir. Procedendo dritti si segue un’evidente traccia con alcuni ometti che rimonta il semplice crinale detritico per poi mantenersi pochi metri al di sotto e a sinistra di esso fino a raggiungere agevolmente la vetta di Punta Bes mt. 3180, in altri 10 min. e 3 ore 10 min. totali. Ritornati al colle vi sono alcune opzioni: la prima è quella di risalire nuovamente il pendio e tornare sullo stesso percorso dell’andata, ma lo sconsiglio; la seconda è quella di piegare a sinistra e su traccetta discendere il valloncello puntando grossomodo verso Sud-Ovest incontrando alcuni laghetti e sbucando poi sul sentiero segnato nei pressi del quarto Lago Chanavey; mentre la terza ipotesi è quella che vado ora a descrivere. Svoltando a destra, Est, si discende perpendicolarmente al colle su di una prima fascia di detriti che dopo circa 50 metri conduce al margine di una bastionata rocciosa che effettua un salto di qualche decina di metri, per cui bisogna svoltare a sinistra effettuando un traverso su sfasciumi seguendo alcuni sporadici ometti. Per discendere bisogna cercare di seguire il pendio scegliendo i punti che ci sembrano migliori puntando al ripiano sottostante dove ha sede un effimero laghetto di scioglimento, in 30 min. da Punta Bes, oltre il quale dopo poche decine di metri si intercetta una traccia con ometti che imbocchiamo ora svoltando verso destra. L’evidente traccia discende fino ad una piana alluvionale attraversata da un rio, punto in cui bisogna abbandonare l’evidente traccia che continua in salita verso destra e conduce direttamente al Lago Rosset, mentre io, per andare a vedere anche il Lago Nero e i Laghi Trebecchi, ho optato per continuare dritto seguendo una traccetta un po’ evanescente che discende il pendio (con qualche sporadico ometto) e che si mantiene pressoché parallela al corso del rio approdando ad un nuovo ripiano alluvionale. Oltrepassato questo punto la pendenza aumenta (e qui il torrente compie una cascata) e la traccia, ora più evidente, piega verso destra compiendo un traverso in moderata discesa divenendo però piuttosto esposta ed esile per poi svoltare a sinistra scendendo più ripidamente ma senza più esposizione verso il bel Lago Nero mt. 2738, in 35 min. dal lago effimero e 4 ore 15 min. totali. Dopo averne contornato la sponda occidentale senza più alcuna traccia si discende un canalino erboso che in breve conduce al pianoro prativo attraversato dall’evidente sentiero che una volta raggiunto va seguito verso destra. Questo, inizialmente in piano e poi in moderata salita, conduce in breve ad un dosso dal quale si possono ammirare due dei tre laghi Trebecchi, che si raggiungono agevolmente a vista. Dal terzo lago si risale di qualche metro su pendio erboso approdando ad un quarto piccolo laghetto oltre il quale passa il sentiero che ora bisogna imboccare sulla sinistra in leggera discesa, in 30 min. dal Lago Nero. Il sentiero sovrasta e contorna a sinistra il Lago Rosset e si ricongiunge, in altri 25 min. circa, al bivio di inizio percorso nei pressi dell’Alpe Riva, e da qui come per l’andata fino al parcheggio nei pressi del Rifugio Savoia, in altri 10 min. e 5 ore 20 min. totali concludendo così l’anello.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Percorso ad anello davvero interessante in un luogo, quello del Nivolet, davvero meraviglioso, fra laghi e panorami mozzafiato. Nel complesso si può definire un giro abbastanza semplice se si esclude la placca in cresta comunque aggirabile ed i numerosi fuori sentiero. Per il ritorno, che doveva prevedere un anello scendendo dal Colle di Punta Bes fino ad intercettare il sentiero segnato nei pressi del quarto lago Chanavey (quello superiore), si è invece optato per effettuare un anello diverso dopo esserci fatti ingolosire dopo aver visto da Punta Leynir un sottostante grazioso laghetto effimero di scioglimento dalla bellissima tinta azzurra, e scendere poi nel vallone dove ha sede il bellissimo Lago Nero. A mio giudizio direi che la variante è stata una buona buona idea, in quanto ha aggiunto degli spunti apprezzabili effettuando così un anello quasi perfetto.

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