Punta Clotesse mt. 2878


La Punta Clotesse è una montagna delle Alpi Cozie , si trova in alta Val Susa nel gruppo del Chaberton sulla dorsale che scendendo dalla vetta del Monte Chaberton separa la valle della Dora di Bardonecchia dalla Valle della Clarée, sullo spartiacque di confine fra Italia e Francia. Qui propongo la classica salita dal versante italiano partendo da Pourachet.

🏁 Punto di partenza: Pourachet mt. 2068 circa

⚠️ Difficoltà:         E fino al Ricovero Rochette poi EE

Sviluppo:          10,8 Km

📈 Dislivello:          840 Mt. circa

⏱️ Tempi:                  Andata 3 ore 05 min. – Ritorno 2 ore 30 min. – Totale 5 ore 35 min.

📅Dati escursione:      28/05/2022

🚥 Periodi consigliati:  Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino ad Alessandria dove si piega a destra in direzione di Torino sulla A21 che seguiremo superando Asti proprio fino a Torino. Qui si procede poi sulla Tangenziale Sud seguendo le indicazioni per Bardonecchia. Poi si procede sulla A32 che percorre la Val Susa e si esce a Oulx Est. Usciti dall’autostrada si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Oulx procedendo su Corso Torino, SS24, andando così a raggiungere il paese. All’interno di esso ad un primo bivio si svolta a destra seguendo le indicazioni per Bardonecchia attraversando così un ponte e, poche decine di metri dopo, andando a svoltare a sinistra per Cotolivier. La strada procede in moderata salita in Via Cotolivier poi, dopo poco meno di 1 km, si restringe notevolmente andando ad attraversare un rigoglioso bosco. Con numerosi tornanti prende quota andando a raggiungere la Borgata Vazon, dove termina l’asfalto e volendo vi è un ampio parcheggio dove lasciare l’auto. Ora su sterrata (al momento in buone condizioni) che attraversa un bel bosco di larici e prende a salire moderatamente per 6 km fino a raggiungere Pourachet, dove in un ampio spiazzo si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Da Pourachet mt. 2068 si continua lungo la sterrata, sent. 601B all’interno di un bel lariceto che procedendo lungamente in falsopiano gradualmente diviene ampio sentiero. Tagliate le pendici meridionali della Croce di San Giuseppe, che si può scorgere agevolmente alla nostra destra, si perviene poi, dopo 1,7 km da Pourachet, ad un bivio ove si trascura a sinistra la deviazione per Gr. Millaure e Desertes sul 601 , per procedere dritti seguendo le indicazioni per Passo Desertes e Punta Clotesse, dopo 40 min. circa. Dopo neanche 50 metri bisogna trascurare la deviazione a destra per la Croce di San Giuseppe e procedere dritti andando ad attraversare una bella radura prativa. Fra gli ultimi radi larici si perviene poi ad un nuovo bivio, dove si trascura a sinistra la deviazione per Fenils e Lago Desertes e si continua dritti arrivando all’ultimo larice oltre il quale l’ambiente, finora verdeggiante, cambia radicalmente. Trascurato a destra un poco evidente e non segnato bivio che conduce al Bivacco IX si procede dritti su detriti alla base di poderose pareti rocciose ove sorge il poco evidente Ricovero Rochette, in altri 20 min. e 1 ora totale, ci si addentra nel detritico vallone di stampo dolomitico che culmina con il Passo Desertes. Seguendo sempre i segnavia  bisogna ora attraversare il ghiaione effettuando un lungo traverso fino ad un bivio non segnato in un tornante, dove si trascura la traccia che procede dritta e conduce al Lago Desertes e si procede invece a destra ancora su sentiero che ora inizia a prendere quota con numerosi tornantini ed altrettanti traversi facendo attenzione ad alcuni colatoi generati da alluvioni recenti che hanno di fatto portato via il sentiero in alcuni punti (in questo tratto i segnavia si perdono). Si perviene poi al Ricovero Desertes mt. 2469, in altri 35 min. circa, ex casermetta militare posta alla base di uno sperone roccioso recentemente recuperata dal soccorso alpino di Beaulard e adibita come bivacco o riparo d’emergenza. Oltrepassato il riparo con alcune svolte si perviene, in altri 10 min. e 1 ora 45 min. totali, al Col des Desertes mt. 2549, che delimita un altipiano, punto in cui si trascura sia la traccia a destra e rimonta un ghiaione raggiungendo il Pas de Chalanche Ronde e Rocca del Lago, sia il sentiero che va ad attraversare l’altipiano e conduce a Plampinet, andando invece a deviare a destra seguendo l’indicazione posta su masso per Punta Clotesse. Il sentiero, contrassegnato sempre da segnavia , prende a risalire fra roccette, detriti e ghiaia il crestone del versante Sud di Punta Clotesse fin quando questo lo consente, ossia fino ad una grossa spaccatura su di una bastionata rocciosa. Qui il percorso piega a sinistra e compie alcuni traversi con cengie e tornantini su fondo detritico sul lato francese, tratto in cui non è sempre semplice reperire la giusta traccia, comunque di tanto in tanto qualche segnavia  aiuta a seguire il giusto percorso. Superato poi un ripido pendio di fini sfasciumi si perviene nuovamente in cresta e, superato un tratto dove essa è piuttosto esile, i detriti lasciano spazio all’erba e ci si porta a sovrastare una conca erbosa sospesa dove si scorgono alcune tracce di percorsi in disuso. Il sentiero passa accanto al rudere di una casermetta militare, Bivacco X, che si rasenta sulla sua sinistra per poi tornare a salire su detriti fino alla rocciosa anticima, in 1 ora 10 min. dal colle. Da questa bisogna ora scendere di pochi metri ad una selletta dove ci si appresta ad affrontare il passaggio forse più ostico (in realtà in assenza di neve o ghiaccio non vi sono problemi), ossia una cengia sul versante italiano abbastanza semplice e non eccessivamente esposta seppur esile e resa insidiosa dal pietrisco che ricopre le rocce. Questo è comunque un breve tratto e si supera rapidamente arrivando così senza altre difficoltà fra roccette biancastre, in ambiente tipicamente dolomitico, sulla vetta di Punta Clotesse mt. 2878, in 10 min. dall’anticima e 3 ore 05 min. totali, contrassegnata da un ometto, mentre poco a Nord e più in basso vi è la croce di vetta a mt. 2872, che si raggiunge con breve deviazione su traccia nel versante italiano. 

Panorama a Nord La Dent Parrachée, Aiguille de Scolette, Pierre Minieu, Rognosa d’Etache,Punta Sommeiler , Cima del Vallonetto, Monte Seguret , a Nord-Est Uja di Ciamarella, Rocciamelone, Monte Palon, Cima Ciantiplagna, Monte Orsiera, a Est Monte Rocciavré, Monte Albergian, Bric Ghinivert, Punta Rognosa, a Sud-Est Grand Queyron, Punta Ramiere, Roc del Boucher , Monviso, a Sud Pic de Rochebrune , Monte Chaberton , Pointe des Rochers Charniers, Pointe des Grands Becs, a Sud-Ovest Pelvoux, Barre des Ecrins, La Gran Ruine, a Ovest Pic Gaspard, La Meije, Aiguilles d’Arves, Sommet du Guiau , Rocher de Barabbas, Sommet du Charra, Monte Thabor a Nord-Ovest , Punta Gasparre, Punta Melchiorre, Punta Baldassarre, Rocca Bernauda, ​​Aiguille de Peclet.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 2 ore 30 min. e 5 ore 35 min. totale.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Spettacolare gita su percorso che per certi tratti (specie nella parte sommitale) me ne ha ricordato alcuni effettuati in dolomiti. Piacevole e rilassante la prima parte di percorso con modesto dislivello all’interno di un bel lariceto che di tanto in tanto offriva dei bei scorci specie sul vicino Chaberton, e più impegnativo ma mai difficile la restante parte di percorso fra ghiaioni e crestine rocciose. Le uniche difficoltà risiedono nell’attraversamento del ghiaione reso più complesso dalle alluvioni di qualche anno fa che hanno stravolto e a tratti spazzato via il sentiero, che comunque risulta percorribile seppur facendo un po’ di attenzione nell’attraversamento dei vari colatoi. Il panorama poi risulta ampio e gradevole. Il percorso prevedeva inizialmente la partenza da Vazon, quindi circa 400 metri più a valle e con almeno 12 km aggiuntivi fra andata e ritorno su sterrata, invece, constatando essere in buone condizioni l’abbiamo percorsa in auto a moderata velocità giungendo comodamente Pourachet rendendo la gita decisamente meno impegnativa (le condizioni della sterrata variano comunque di anno in anno, informarsi magari prima di percorrerla).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *