Pointe des Cerces mt. 3097


La Pointe des Cerces è una montagna delle Alpi Cozie facente parte della Savoia, in territorio francese, nel massiccio alpino chiamato appunto Massiccio dei Cerces. Qui propongo un lungo percorso ad anello da Laval che passa per il Col des Béraudes, il Col de la Ponsonnière e infine il Col des Cerces.

🏁 Punto di partenza: Chalets de Laval mt. 2030 circa

⚠️ Difficoltà:          EE 

Sviluppo:            23,1 Km

📈 Dislivello:            1550 Mt. circa

⏱️ Tempi:                    Giro ad anello totale 8 ore 25 min.

📅 Data escursione:      07/09/2019

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino ad Alessandria dove si svolta a destra in direzione di Torino sulla A21 che seguiremo superando Asti proprio fino a Torino. Qui si procede poi sulla Tangenziale Sud seguendo le indicazioni per Bardonecchia. Poi si procede sulla A32 che percorre la Val Susa e si esce a Bardonecchia. Usciti dall’autostrada si entra in paese e si procede verso Melezet e Pian del Colle. Si oltrepassa il confine di stato e si segue a sinistra la strada D1T che procede verso il Colle della Scala e Nevache, trascurando a destra la strada che conduce a Les Grange de la Vallee Etroite. La strada prende a salire (prestare attenzione ad alcune cunette di scolo) e, dopo aver oltrepassato due brevi gallerie ravvicinate si prosegue lungo un pianoro che in breve conduce al Colle delle Scale (Col de l’Échelle). Da questo si scende sempre su D1T con numerosi tornanti fino a sbucare su D994G nei pressi di Roubion, dove si svolta a destra ed in breve si perviene a Nevache, che bisogna superare e procedere su quella che ora diviene D301T. La strada si restringe notevolmente (in estate viene chiusa intorno alle 10 e si può salire con bus navetta) e risale per qualche km fin quando termina, nei pressi degli Chalets de Laval, in corrispondenza di un ampio parcheggio.

Itinerario:

Dal parcheggio a circa 2030 mt. si procede su sterrata per circa 100 metri incontrando subito un bivio, dove bisogna trascurare la sterrata di destra (dalla quale arriveremo al ritorno), che conduce al Refuge des Drayères e Lac de Clarée, per procedere invece a sinistra sulla sterrata con indicazione per il Lac des Béraudes, che scende ad attraversare un ponticello in legno sul torrente La Clarée. Superata poi un’altra piccola passerella il sentiero conduce ad un bivio dove bisogna piegare a sinistra seguendo l’indicazione per il Lac des Béraudes, su sentiero ora riportante , che prende a salire piuttosto ripido all’interno di un bosco di conifere effettuando numerosi tornantini. Usciti poi dal bosco si attraversa un paio di volte un rio che forma delle piccole cascatelle, quindi raggiunto un altro rio, il Ruisseau du Moutet, si trascura a sinistra un’evidente traccia che lo costeggia, mantenendosi invece sempre sul sentiero principale. Questo, con alcuni tornanti, risale un ultima rampa prativa raggiungendo la conca dove giace il Lac des Béraudes mt. 2504, in 1 ora 5 min. circa dal parcheggio. Il sentiero segnato termina qui e bisogna ora seguire la traccia a sinistra che inizia a salire su ghiaioni andando così a sovrastare il lago e passando alle pendici delle spettacolari guglie della Crete des Béraudes. Attraversata poi una breve pietraia si inizia a scorgere a destra la Pointe des Cerces e dritti a noi le guglie che chiudono il vallone al Colle des Béraudes. Tornati poi a procedere su ghiaione si susseguono alcuni ripidi tornantini su sfasciumi raggiungendo poi un tratto attrezzato con catene per superare una modesta balza rocciosa, oltre la quale in breve si perviene al Col des Béraudes mt. 2785, in altri 45 min. e 1 ora 50 min. totali, dal quale si può ammirare lo splendido panorama verso le vette del Delfinato (dal Pointe Durand alla Roche Meane). Il sentierino ora perde quota in maniera piuttosto ripida raggiungendo dopo poco un caminetto fra due spuntoni rocciosi, abbastanza semplice ma da effettuare con attenzione. Superato il caminetto il pendio tende ad addolcirsi, e il sentiero continua dapprima su fini sfasciumi e poi su distese erbose tendendo a portarsi verso destra raggiungendo poi un bivio di sentieri, in 15 min. dal colle, dove si trascura quello di sinistra, che scende repentinamente, mantenendosi invece su quello di destra in piano che raggiunge una balconata panoramica. Ora il sentiero piega decisamente a destra in piano andando a tagliare le pendici del Pic de la Molinière, poi dopo poco sovrasta di qualche decina di metri un laghetto e conduce sulle sponde di un altro piccolo laghetto pieno di eriofori, in 20 min. dal bivio. Oltre il lago si torna a salire moderatamente per poi piegare decisamente a destra e compiere un lungo traverso a mezzacosta in falsopiano dominando dall’alto alcuni laghi, tra i quali il Lac de la Ponsonnière, e scendendo poi fino a raggiungere il Col de la Ponsonnière mt. 2613, in altri 30 min. e 2 ore 55 min. totali. Si trascura la deviazione a sinistra per il Lac Blanc, il sentiero a Sud che scende al Lac de la Ponsonnière e si piega invece a destra seguendo l’indicazione per il Lac des Cerces. Il comodo sentiero prende a scendere ma in maniera moderata e costante su dolci pendii erbosi puntando più o meno verso Nord, fino ad approdare sulle sponde del Lac des Cerces mt. 2403, in altri 35 min. e 3 ore 30 min. totali. Dopo aver guadato l’emissario si costeggia la sponda occidentale per poi iniziare a risalire su ripido pendio erboso fino al Col des Cerces mt. 2574, in 25 min. dal lago, dove una traccia molto evidente si stacca sulla destra senza alcuna indicazione e conduce alla Pointe des Cerces, traccia che ora dobbiamo seguire. Questa, contrassegnata da alcune sporadiche tacche verdi o rosse e ometti (anche qualche bandierina rossa), è sempre ben evidente e compie un lungo traverso in moderata salita sulla barriera rocciosa che sovrasta il Lac des Cerces, tagliando le pendici della Pointe des Blanchets, con alcuni tratti leggermente aerei ed un paio di punti un po’ esposti dove bisogna procedere con attenzione, niente di che ma bisogna avere piede fermo. Al termine del traverso si giunge ad un piccolo ripiano dove giace un altrettanto piccolo specchio d’acqua oltre il quale, con breve risalita, si giunge ad una pietraia di grossi massi. Superata la pietraia si procede tra roccette e detriti, che in breve conducono alla base di un canalino che bisogna tagliare, per poi risalire una breve e modesta balza rocciosa ben appigliata, passaggio di I°, che seppur semplice è il punto più complicato della salita. Oltrepassata la balza rocciosa si apre un vasto pendio detritico che il sentiero taglia in falsopiano per poi risalire in maniera più ripida con numerose svolte puntando a sinistra fino alla cima della Pointe des Cerces mt. 3097, in 1 ora 25 min. dal colle e 5 ore 20 min. totali.

Panorama io non ne ho visto ma con giornate terse si può ammirare a Nord il Monte Bianco, Aiguille de Peclet, Monte de Gebroulaz, a Nord-Est La Dent Parrachee, Pic du Thabor, Thabor, Aiguille de Scolette, a Est Rocca Bernauda, Punta Baldassarre, Rognosa d’Etiache, Punta Sommeiller, Punta Melchiorre, Cima del Vallonetto, Seguret, Albergian, Punta Rognosa, a Sud-Est Monviso, Pic de Rochebrune, Tete de la Cassille, a Sud Pic Gardiner, Pic du Rif, Pointe Durand, Pelvoux, Pic Sans Nom, Ailefroide, a Sud-Ovest Barre des Ecrins,Roche Faurio, Roche d’Alvau, Roche Meane, Pic Gaspard, La Meije, a Ovest Le Grand Galibier, Aiguille du Goleon, a Nord-Ovest Aiguille d’Arves.

Si ritorna a ritroso fino al Col de Cerces, in 1 ora e 5 min. circa, e da questo si segue il sentiero con segnavia e che discende verso il Lac du Grand Ban ma senza raggiungerlo, infatti dopo poco si trascura la deviazione a sinistra verso il Col des Rochilles e ci si mantiene su quello di destra che resta un po’ più in alto e decisamente a destra del lago. Il sentiero scende poi fino a costeggiare la sponda meridionale del Lac Rond mt. 2459, in 20 min. dal colle e 6 ore 45 min. totali, e lo aggira andando ad intercettare il GR57. Ora si svolta a destra e si procede su di esso, seguendo sempre i e , mantenendosi qualche decina di metri più in basso del Ouvrage des Rochilles, opera minore dell’estensione alpina della Linea Maginot, quindi in ripida discesa si giunge al Lac de la Clarée mt. 2433, in altri 15 min. circa, dove nasce il Rio La Clarée. Si scende andando in breve a guadare appunto il rio, quindi si procede in falsopiano su sentiero lastricato di pietre per poi iniziare a discendere in maniera piuttosto decisa raggiungendo un piccolo laghetto paludoso. Ora il sentiero perde quota mantenendosi parallelo ma più alto del rio che verso il basso forma anche delle graziose cascatelle raggiungendo poi il Refuge des Drayères mt. 2180, in 45 min. dal Lac de la Clarée e 7 ore 45 min. totali. Seguendo ora la sterrata contrassegnata da segnavia si risale brevemente andando ad attraversare un ponte oltre il quale si torna a scendere incontrando dopo poco un bivio, dove bisogna trascurare la deviazione a destra, che conduce anch’essa al parcheggio ma costeggiando la riva destra del rio su sentierino con numerosi saliscendi, mantenendosi invece ancora su sterrata che è decisamente più breve. La si segue lungamente raggiungendo poi un ulteriore bivio dove bisogna trascurare il sentiero a sinistra, che risale verso il Lac Long e Rond e Col des Muandes, procedendo invece ancora dritti per circa 900 metri giungendo così al parcheggio e concludendo l’anello in altri 40 min. dal Refuge e 8 ore 25 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

La Val Clarée è davvero meravigliosa e malgrado in questa escursione l’abbia percorsa con tempo incerto riesce ugualmente ad essere gradevole. Da anni avevo in mente di raggiungere la Pointe de Cerces, ma col tempo altre idee l’avevano scalzata….quest’anno però, che son tornato più volte in questa parte di Alpi, mi è ritornato in mente questo mio vecchio pallino ed ecco arrivata la gita. Peccato solo che il meteo, piuttosto pazzerello in questo inizio di Settembre, non sia stato un granché e mi abbia privato di gustare al meglio le tinte degli svariati laghi ed il panorama di vetta. Perlomeno nel tratto fra il Lac des Béraudes e il relativo colle il meteo è stato magnanimo e, dopo aver preso anche qualche fiocco di neve, ha concesso un bel cielo azzurro…unico momento di giornata. Il percorso in questione è molto lungo, completo ma, forse, non del tutto necessario. Infatti unire il Lac des Béraudes alla salita alla Pointe des Cerces lo fa diventare un anello molto interessante ma estenuante con numerosi saliscendi di centinaia di metri, senza contare che, secondo me, conviene anche farlo in senso antiorario e non orario come l’ho fatto io, senso cambiato in corsa per ragioni di meteo. I meno allenati possono comunque raggiungere la Pointe des Cerces passando per il Col des Cerces senza effettuare l’anello, così diviene un percorso decisamente più contenuto e paesaggisticamente ugualmente molto bello.

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