Monte Toraggio e Monte Pietravecchia mt. 1973-2038

Il Monte Toraggio e il Monte Pietravecchia sono montagne delle Alpi Liguri situate sullo spartiacque tra la val Nervia e la val Roia, al confine tra Italia e Francia. Il Monte Toraggio ha due vette principali di altezza praticamente uguale collegate da una cresta frastagliata lunga 250 mt. circa. L’intenzione di effettuare in toto il sentiero degli Alpini è stata vanificata e giunto al Passo dell’Incisa sono stato costretto ad eseguire il percorso sull’alta via nel versante francese.

🏁 Punto di partenza: Colla Melosa, presso il Rifugio Allavena mt. 1550

⚠️ Difficoltà:               Tutto E tranne EE per la vetta del Toraggio

Sviluppo:           

📈 Dislivello:           900 mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 5 ore 45 min.

📅 Data escursione:      13/06/2009

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno, in Inverno e inizio Primavera utili i ramponi

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐⭐

 

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino ad Arma di Taggia. Usciti dall’autostrada si segue le indicazioni per Taggia, poi superate, un paio di rotatorie e usciti da Arma di Taggia, si segue la SP548 che supera Taggia, poi Badalucco, Montalto Ligure e giunge a Molini di Triora. Qui, prima di entrare nel paese, si svolta a sinistra in una strada in discesa con indicazioni per la Colla Melosa e Colla Langan, sulla SP65. Questa inizia a salire e in circa 10 km giunge alla Colla Langan, dove si svolta a destra su SP67 per qualche km, quindi ad un incrocio si procede dritti e con ancora qualche km si giunge alla Colla Melosa, dove si può lasciare l’auto nei pressi del Rifugio Allavena.

Itinerario:

Dal Rifugio Allavena mt. 1550, alla Colla Melosa, si segue la sterrata che conduce al Monte Grai. Dopo poco meno di un km si trascura la deviazione a destra che porta su sentiero al Monte Grai, continuando su sterrata che in 20 min. circa, in corrispondenza di una curva, conduce a Fonte Itala, punto in cui bisogna abbandonare tale sterrata svoltando a destra su un esile sentiero di roccette. Dopo altri 15 min. si giunge ad un bivio, dove bisogna trascurare la deviazione sulla destra, che sale verso il Monte Pietravecchia, per procedere a sinistra per la Gola dell’Incisa su sentiero che si inoltra nel bosco di larici in piano o moderata discesa per circa 15 min. per poi svoltare decisamente a destra. Ora ci si ritrova in ambiente più brullo con strapiombo sulla nostra sinistra costeggiando le pareti Sud-Est del Pietravecchia alla nostra destra, punto in cui ha inizio il vero e proprio Sentiero degli Alpini. Dopo altri 10 min. di moderata salita si costeggia una fontana scavata nella parete (Fontana di San Martino) per poi passare all’interno di un arco scavato nella roccia, quindi, in 10 min. circa, la strada inizia a scendere con qualche tornantino arrivando in breve al punto più spettacolare del sentiero degli alpini, ovvero la parte scavata nella roccia dagli Alpini nelle pareti calcaree del Monte Pietravecchia, punto che presenta forte esposizione sulla sinistra ma, seppur abbastanza largo, è stato comunque attrezzato con cavi metallici. Di qui in poi si procede in moderata salita con ancora qualche tratto un po’esposto su cengia fino ad arrivare, dopo qualche tornantino, in altri 35 min. alla Gola dell’Incisa. Ora iniziano una serie di tornanti che permettono di raggiungere, in 20 min. e 2 ore 5 min. totali al Passo dell’Incisa mt. 1685 (prima di raggiungere il passo avrei dovuto svoltare a sinistra ma, purtroppo, ho dovuto mio malgrado cambiare i miei piani rinunciando così a proseguire sul Sentiero degli Alpini). Svoltando ora a sinistra, si procede sull’ con ambiente radicalmente opposto a quello appena percorso, su sentiero ampio e immersi all’interno di un bellissimo lariceto. Dopo circa 30 min. di costante ma mai eccessiva salita termina il bosco e si giunge al Passo di Fonte Dragurina mt. 1810. Qui bisogna piegare a sinistra e seguire i che risalgono il pendio dapprima con qualche tornante su terriccio ed erba per poi arrivare alla parete rocciosa, che va risalita aiutandosi in alcuni punti con le mani. In circa 20 min. dal Passo e 2 ore 55 min. totali si arriva in vetta al Monte Toraggio mt. 1973. Qui, oltre alla croce con libro di vetta, c’è una palina che indica il “passaggio Nord Ovest”, che, essendo parzialmente inagibile al momento della mia gita a causa di alcuni canaponi strappati nella parte finale, non ho percorso. Ridiscesi quindi in 10 min. al Passo di Fonte Dragurina e ripercorrendo l’ a ritroso si torna nuovamente in 30 min. al Passo dell’Incisa. Ora si continua sempre sull’ nel versante francese in un tratto in salita leggermente ripido e privo di vegetazione fino ad una decisa svolta a destra raggiunta in 20 min. circa, dove inizia un lariceto. Con costante ma mai ripida salita nel bosco si giunge al Passo della Valletta mt. 1838 in altri 45 min. circa. Svoltando ora a destra su carrareccia nel bosco si arriva comodamente in 20 min. circa sulla cima del Monte Pietravecchia mt. 2038 (vetta piuttosto insignificante). Ridiscesi in 10 min. al Passo della Valletta si procede per un tratto sull’ per poi abbandonarla ad un bivio e continuare su sterrata che poi, superata la Sella d’Agnaira mt. 1857 si immette su un’altra sterrata superando una catena. Ora si sale leggermente arrivando così nei pressi del Rifugio Monte Grai, dove si abbandona la sterrata per svoltare a destra e seguire un sentierino con segnavia che procede in ripida discesa su pendio erboso per poi addentrarsi all’interno del bosco. Usciti dal bosco ci si ricollega alla sterrata dell’andata nei pressi del Rifugio Allavena che si raggiunge in circa 40 min. dal Passo della Valletta. 

Galleria fotografica:

Commenti:

Bellissimo percorso, soprattutto il Sentiero degli Alpini che personalmente non ho trovato per niente pericoloso, perlomeno il tratto che ho percorso io fino al Passo dell’Incisa. Ovviamente in Inverno o inizio Primavera con neve la situazione è ben diversa e malgrado sia attrezzato con cavi metallici è bene prestare molta attenzione e munirsi di ramponi e piccozza. Al Passo dell’ Incisa un escursionista mi ha consigliato di evitare il secondo tratto del sentiero degli alpini in quanto pericoloso e maggiormente esposto del primo. Giunto in vetta al Toraggio ho chiesto ad altri escursionisti che avevano appena percorso il secondo tratto come fosse e mi è stato risposto che non era assolutamente più difficile del primo tratto. Mi è rimasto quindi il rammarico di non aver percorso interamente il sentiero degli alpini, ma sarà per un’altra volta. Per chi ha paura dell’esposizione può ugualmente raggiungere il Toraggio evitando il sentiero degli alpini al bivio iniziale seguendo le indicazioni per il Monte Pietravecchia per poi giungere al Passo della Valletta e da qui seguire l’AV sul versante francese fino alla Fonte Dragurina, prestando comunque attenzione nell’ultimo tratto sotto la cima del Toraggio che è comunque un po’ esposto. Come spesso accade nel periodo estivo in queste zone nelle ore più calde si è formata una fitta nebbia che mi ha privato del panorama dalla cima del Monte Pietravecchia.

 

 

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