Monte Sillara mt. 1861

Il Monte Sillara è una cima dell’Appennino Tosco-Emiliano al confine tra l’Emilia e la Toscana ed è inserita nel contesto del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Rappresenta la massima elevazione dell’Appennino parmense ed è una delle vette più significative dell’Appennino Settentrionale. Poco al di sotto della vetta, in direzione nord-est, sul versante parmense, si trovano due laghi di origine glaciale: Il lago Sillara superiore e il lago Sillara inferiore, che sono i più elevati dell’appennino parmense. Qui propongo un percorso ad anello molto bello, che permette di toccare parecchie cime e di costeggiare altrettanti laghi. Prestare attenzione nei tratti fuori sentiero, dove è opportuno avere buona visibilità e comunque possedere un navigatore scaricando qui la traccia GPS.

🏁 Punto di partenza:  Rifugio Lagoni al Lago Gemio Inferiore mt. 1340

⚠️ Difficoltà:          Quasi tutto E tranne EE fra il Lago Martini e il colletto sopra al lago Compione, il tratto fuori traccia fino alla Sella di Rocca Pianaccia e fra la seconda cascata e la Sella Pumaccioletto

Sviluppo:            19,6 Km

📈 Dislivello:            1170 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello tot. 6 ore 35 min. + 15 min. per Rocca Pumacciolo = 6 ore 50 min.

📅 Data escursione:      10/05/2015

🚥 Periodi consigliati:    Autunno, tarda Primavera ed Estate

🔎 Valutazione:          ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova in autostrada sulla A12 fino a Spezia e poi sulla A15 fino a Pontremoli, dove si prende la Strada provinciale per il Passo del Cirone che si segue fino al Passo. Dal passo si continua in discesa sulla stessa strada fino all’incrocio con la SP74, che si imbocca sulla destra, seguendo le indicazioni per Lagdei. Dopo 1,5 Km si incrocia la SP86 e si imbocca anche questa sulla destra, sempre seguendo le indicazioni per Lagdei. Si continua fino alla località Cancelli, riconoscibile per l’ampio parcheggio e i semafori e le sbarre che limitano l’accesso a Lagdei nei giorni di maggior affluenza, e qui si prende a sinistra la sterrata per i Lagoni (detti anche Laghi Gemini) dove se parcheggia liberamente nei pressi del Rifugio Lagoni.

Itinerario:

Dal parcheggio del Rifugio Lagoni bisogna subito seguire il segnavia 711 e 715, con indicazione per il Lago Scuro ed il Passo di Fugicchia, che con comoda mulattiera inizia a costeggiare la sponda settentrionale del Lago per poi piegare a sinistra e prendere quota all’interno di un fitto bosco di faggi. Con costante ma mai ripida pendenza si giunge facilmente ad un bivio, dopo 40 min. circa, dove bisogna trascurare a sinistra il 711, che conduce a Capanne Lago Scuro e Sella Pumaccioletto, e procedere invece a destra sul 715, con indicazione per Lago Scuro e Passo di Fugicchia. Dopo altri 5 min. si raggiunge facilmente il Lago Scuro mt. 1526 e da questo si prosegue ancora sul 715, con indicazione per il Passo di Fugicchia, prendendo ora quota fra rada boscaglia e tratti brulli fino al raggiungimento del Passo di Fugicchia mt. 1669, dopo altri 20 min. dal lago ed 1 ora 5 min. totali. Bisogna qui piegare a sinistra e seguire il 717, con indicazione per il Lago del Bicchiere ed il Monte Matto, seguendo ora il crinale. Dopo circa 10 min. si approda sulle sponde del piccolo Lago del Bicchiere, mantenendosi poi sulla sponda orientale del lago, oltre il quale bisogna abbandonare il 717 e piegare a destra seguendo il 717 variante, che in ripida salita punta nuovamente verso il crinale. Raggiunto il crinale in corrispondenza di un colletto si piega a sinistra fra erba e roccette andando così a raggiungere la cima del Monte Matto mt. 1837, in 10 min. dal Lago ed 1 ora 25 min. totali. Da questo si procede ancora su crinale, segnavia 00, che perde moderatamente quota fino ad incontrare il bivio col 717, sentiero abbandonato in precedenza, quindi si procede con parecchi saliscendi fra erba e roccette raggiungendo, dopo 30 min. circa, la Sella del Paitino mt. 1764 (prestare attenzione a inizio stagione ai possibili residui di neve nel tratto immediatamente precedente alla Sella, è un tratto con discreta pendenza ed altrettanta esposizione). Piegando a destra, sempre sul 00, con breve risalita si ritorna in cresta in corrispondenza dell’erbosa cima del Monte Paitino mt. 1814, in 5 min. dalla Sella Paitino e 2 ore totali. Sempre procedendo sul 00, in falsopiano su crinale erboso si perviene fino alla base rocciosa del Monte Sillara mt. 1861, che si raggiunge dopo una ripida salita, in altri 25 min. dal Paitino e 2 ore 25 min. totali. Panorama a Nord-Ovest su Monte Marmagna e Orsaro, a Sud-Ovest su Alpe di Succiso, Monte Alto e Monte La Nuda e a Sud sulle Apuane e sul Golfo di La Spezia con l’Isola Palmaria. Trascurata subito la deviazione a sinistra sul   711D, che scende verso i Laghi Sillara, dalla cima si procede ancora in cresta, sempre sul 00, perdendo inizialmente quota per poi mantenersi in falsopiano poco sotto il filo di cresta sul versante orientale, potendo ammirare i sottostanti Laghi Sillara. Dopo circa 20 min. si raggiunge una vetta erbosa senza nome a mt. 1840 (qualche carta riporta il Monte Losanna mentre la maggior parte il Monte Losanna lo riporta oltre il Passo Compione…c’è molta confusione in merito), piuttosto anonima ma che permette di osservare bene i due Laghi Sillara. Da qui si perde leggermente quota raggiungendo agevolmente il Passo Compione (o Cavallo) mt. 1793, in altri 5 min. circa, dove bisogna trascurare la traccia a sinistra (sentiero 709), che scende verso i sottostanti Laghi Compione, e procedere ancora dritti. Dopo poco si incontra un bivio di tracce non segnato; a sinistra ci si mantiene a mezzacosta mentre proseguendo a destra in cresta si risale il pendio erboso andando a raggiungere dapprima il Monte Losanna mt. 1856  (forse, non ci sono indicazioni in vetta) e poco dopo il Monte Bragalata (o perlomeno così c’è scritto su un cartello in legno) in altri 10 min. dal Passo e 3 ore totali. Da questo si scende su ripido pendio erboso, approdando in circa 5 min. all’anticima Est del Monte Bragalata mt. 1835 (anche se il cartello indica Monte Bragalata anche qui) e proseguendo ancora per crinale, potendo così ammirare dall’alto il Lago Martini, si giunge comodamente in 15 min. al Passo di Giovarello mt. 1752. Qui si abbandona la cresta per discendere a sinistra sul 705 con indicazione per il Lago Martini. Il sentiero perde quota, raggiungendo, dopo circa 15 min. dal Passo di Giovarello, la riva meridionale del Lago Martini mt. 1714, dove bisogna trascurare il sentiero 707, che conduce al Lago Verde, e svoltare a sinistra su traccia che sovrasta di qualche metro la sponda Est del Lago. Questa è a tratti evidente e in certi altri un po’meno, comunque bisogna puntare verso Nord-Ovest fino al raggiungimento di un colletto a mt. 1745, dove si incontra il sentiero con segnavia che scende dal crinale del Monte Bragalata. Si perde momentaneamente quota fino al guado di un piccolo rio, quindi in falsopiano si approda sulle sponde del Lago Compione mt. 1674 (quello inferiore) in altri 30 min. e 4 ore 5 min. totali. Ora bisogna seguire il 711C, con indicazione per i Laghi Sillara, su sentiero che, fra erbetta e arbusti bassi, prende moderatamente quota costeggiando un paio di piccoli laghetti fino ad incontrare il primo Lago Sillara mt. 1730, dopo 10 min. dal Lago Compione. Il sentiero costeggia le rive orientali di entrambi i laghi e poi prende a salire decisamente puntando ad un dosso erboso soprastante che è sede di un altro piccolo laghetto. Una volta superatolo bisogna risalire ancora il ripido pendio erboso fin quando si incontra un bivio di tracce non segnato, ma comunque piuttosto evidente. A sinistra si risale verso il Monte Sillara, svoltando invece a destra si punta verso una modesta elevazione, che non va però raggiunta, ma bisogna invece discendere il pendio senza alcuna traccia fra erba e arbusti puntando verso Nord-Est per poter così raggiungere, dopo circa 25 min. dal Lago Sillara, la Sella di Rocca Pianaccia mt. 1712. Svoltando a sinistra sul 711 si perde velocemente quota all’interno di un ampio canalone, per poi proseguire in falsopiano fra rocce montonate e distese prative. Ad un certo punto il sentiero scende tortuoso per un breve tratto fino all’attraversamento di un rio generato da una modesta cascata, quindi ne raggiunge una seconda decisamente più grande, dopo 30 min. dalla Sella di Rocca Pianaccia. Attraversato il rio il sentiero si fa decisamente più tortuoso con continui attraversamenti di pietraie di grossi massi all’interno di un fitto bosco di faggi, nel quale in molti punti è necessario aiutarsi con le mani per procedere. In circa 30 min. dalla seconda cascata e 5 ore 40 min. totali si perviene alla Sella Pumaccioletto mt. 1609. Volendo, con breve deviazione di 10 min. a salire e 5 a scendere, si può facilmente raggiungere, sul 737, la Rocca Pumacciolo mt. 1711, dalla quale si possono ammirare dall’alto i Lagoni (i due Laghi Gemini) . Tornati alla Sella bisogna ora procedere sul sentiero che riporta i segnavia 711 e 737, sentiero che scende piuttosto tortuoso all’interno del fitto bosco incontrando poi un bivio, dopo 10 min. circa, dove bisogna abbandonare il 711, che procede verso la Capanna Lago Scuro, e piegare a destra sul solo 737, con indicazione per il bivio 711A e Lagoni. Il sentiero torna a salire e compie un paio di tornantini, quindi in piano o moderata discesa punta verso Nord andando ad incontrare il bivio fra il 737 e il 711A, che ora bisogna seguire nell’intricato bosco di faggi. Dopo lunghi tratti in ripida discesa e modeste risalite, stando sempre attenti a non perdere i segnavia , il sentiero, sempre molto tortuoso, volge a soprastare i Laghi Gemini (che solo raramente si riescono ad intravvedere nella fitta boscaglia). Quindi il sentiero diventa mulattiera lastricata di pietre e, in 45 min. dal bivio 711/737 e 6 ore 35 min. totali, permette di ritornare al parcheggio di inizio percorso, concludendo così l’anello.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bell’anello che permette di ammirare moltissimi laghi, alcuni proprio graziosi. Nel complesso si può definire un itinerario semplice, ma, come citato nella sezione “difficoltà, vi sono dei tratti su traccia ed altri senza nulla dove si procede a vista che sono indubbiamente da considerarsi per ” EE ”, senza contare il tratto roccioso che precede la Sella Pumaccioletto, dove spesso bisogna aiutarsi con le mani per procedere e saltare fra un masso e l’altro. Quindi se si vuole eseguire questo percorso bisogna tenere presente la natura del terreno ed evitare di percorrerlo in caso di scarsa visibilità. In quest’ultimo caso è bene tenersi rigorosamente sui sentieri segnati. Ho notato una notevole confusione in merito alla nomenclatura e alla assegnazione delle vette Bragalata e Losanna….sulle mappe del Parco vi è una versione, su altre cartine un’altra, senza contare che di Monte Bragalata ce ne sarebbero due a giudicare dai cartelli (io, come visto sulla mappa OSM del mio navigatore alla cima di mt. 1835 ho dato il nome di anticima est del Monte Bragalata) ed il Monte Losanna in alcune cartine è identificato come la cima da mt. 1840 prima di giungere al Passo Compione e non dopo. Diciamo pertanto che chi non è pratico della zona per orientarsi è meglio che prenda come certi solo il Monte Sillara ed i vari Passi, in quanto combaciano su tutte le carte.

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