Monte Manico del Lume mt. 801

Il Monte Manico del Lume è una montagna dell’Appennino Ligure, situato alle spalle di Rapallo, del quale ne rappresenta il rilievo più alto. Le pendici sono a tratti coperte da cespuglieti o presentano stati calcarei spogli di vegetazione. Il nome della montagna viene fatto derivare dal latino lumectum, ovvero cespuglio.

🏁 Punto di partenza: Chignero mt. 375

⚠️Difficoltà:          Tutto E tranne dal Passo Serra alla vetta con tratti attrezzati da considerarsi EE

Sviluppo:          

📈 Dislivello           

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 1 ore 15 min.

📅 Data escursione:     02/02/2010

🚥 Periodi consigliati:   Autunno, Inverno ed inizio Primavera

🔎 Valutazione:         ⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A12 fino a Rapallo. Dall’uscita allo stop procedere dritti per pochi metri per poi svoltare a sinistra fino ad un altro stop. Qui procedere dritti seguendo le indicazioni per S. Andrea di Foggia e Chignero. Superate le ultime case di S. Andrea di Foggia, giunti ad una curva a gomito dove su un muro è indicata la scritta in giallo Via Maggiolo, si procede dritti ed in breve ad un bivio ci si mantiene a destra per Chignero. La strada ora si restringe ed attraversa un bosco fino a giungere alle prime case di Chignero. Procedere ancora fin dove finisce la strada e nel piazzale della Chiesa lasciare l’auto (pochi posti).   

Itinerario:

Dalla piazzetta della Chiesa di Chignero mt. 375 si segue la stradina sulla sinistra che sale verso un gruppo di case. Questa la si abbandona subito svoltando a sinistra su mulattiera con segnavia  posto sui muri di un rudere. Dopo poche decine di metri il segnavia svolta a destra e lo si trascura, procedendo ancora dritti su mulattiera che si addentra ora in un boschetto. Dopo aver attraversato un guado (attualmente in secca), si piega a sinistra e dopo poco si incontra un bivio con indicazione per il Passo Serra posto su un muretto a secco, in 10 min. scarsi dalla partenza. Bisogna svoltare ora a destra su gradini di pietra ed in breve, con qualche tornantino, si esce dal bosco procedendo in ambiente brullo. In altri 10 min. dal bivio la mulattiera diviene via via meno ripida ed in breve si arriva al Passo Serra, in altri 5 min. circa. Ora si seguono i segnavia e si procede su crinale. Dopo altri 5 min. si abbandona il , che scende a sinistra, per seguire invece il che sale a destra. Il sentiero procede fra roccette e, dopo aver superato un traliccio dell’alta tensione, appare già ben visibile la cima del Monte Manico del Lume. In breve si arriva ad una vicina elevazione e di qui si scende una modesta paretina con l’ausilio di una catena fissa, in 15 min. dal Passo. Poi si supera un costone roccioso, anch’esso attrezzato con catena, oltre il quale in breve si arriva nell’ultimo tratto sotto la cima, con ancora un punto attrezzato ed infine in vetta al Monte Manico del Lume mt. 801, in altri 10 min. dalla prima catena e 50 min. totali. In vetta ci sono croce, libro di vetta ed una rosa dei venti con l’indicazione dei monti visibili da questa cima.

Il panorama piuttosto ampio spazia dalle Alpi Liguri, il Monte di Portofino, la catena dell’Antola, il vicino Caucaso, il Ramaceto, lo Zatta e parte della riviera di Levante.

Per il ritorno ho optato per effettuare un anello seguendo il segnavia  (abbandonato ad inizio percorso) e . Questo sentiero scende per crinale, poi bisogna abbandonare il che svolta a sinistra, e continuare sul solo che scende ora all’interno della boscaglia. Dopo poco ne si esce attraversando un tratto in ambiente brullo, per poi tornare nuovamente nel bosco. Dopo circa 10 min. si arriva a rasentare dei ruderi, ed il sentiero ora presenta continui gradini di pietra (piuttosto scivolosi) fino all’allaccio con la mulattiera dell’andata, per poi giungere in breve alla piazzetta, in circa 15 min. dai ruderi ed 1 ora 15 min. totali.

Galleria fotografica:

Commenti:

Percorso molto breve a questa cima molto panoramica malgrado la modesta altitudine. Bello il percorso effettuato all’andata, soprattutto dal Passo Serra alla vetta che presenta qualche passaggio su roccia, mentre il percorso fatto al ritorno è stato piuttosto deludente. Quest’ultimo (tacca rossa) è a tratti infrascato, su terreno scivoloso e, poco prima di arrivare a Chignero, risulta anche sbarrato da un albero abbattuto che ostacola il passaggio (sono stato costretto a buttarmi giù per terrazzamenti aiutandomi con degli alberi per poterlo superare)…questo percorso avrebbe bisogno di manutenzione, credo però che non verrà mai fatta in quanto ho saputo che quello in questione è un sentiero in fase di dismissione. Sconsiglio comunque di effettuarlo in discesa dopo periodi piovosi perché, pur aiutandosi con i bastoncini, si sta in piedi a fatica e la parte con i gradini non è da meno, in quanto le pietre utilizzate sono lisce e col fango nelle suole è facile cadere.

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