Monte Croce dei Fo’ mt. 973

Il Monte Croce dei Fò è una montagna dell’ Appennino Ligure che si trova nel comune di Bargagli, alle porte di Genova e a cavallo tra l’alta Val Bisagno, l’alta Val di Lentro e l’alta Val Fontanabuona. Costituisce il punto più elevato della catena appenninica costiera genovese, tuttavia lievemente decentrato verso l’interno, addossato al contrafforte rilegante il sottogruppo allo spartiacque principale. Vetta dal nome particolare, il toponimo “fò” significa “faggio” in dialetto genovese.

🏁 Punto di partenza: Sant’Alberto mt. 682

⚠️ Difficoltà:          E 

Sviluppo:           6 Km

📈 Dislivello:          360 Mt. circa

⏱️ Tempi:             Andata 50 min. – Ritorno 50 min. – Totale 1 ore 40 min.

📅 Data escursione:    21/05/2018

🚥 Periodi consigliati:  Autunno, Inverno e Primavera

🔎 Valutazione:        ⭐⭐

 

Accesso:

Da Genova seguire la SS45 che procede in direzione di Bargagli. Giunti in paese, all’altezza del semaforo si svolta a destra su SP82 che risale prima Via Moresco, poi Via Cevasco e infine Via Giacomazzi giungendo così a Sant’Alberto, nel punto in cui la strada si biforca ( a destra scende verso Traso e a sinistra verso Maxena) e dove si può lasciare l’auto nella piazzetta davanti al Bar-Ristorante Rosabruna.

Itinerario:

Dalla piazzetta antistante il ristorante si segue il viottolo in erba che divide il ristorante appunto con una villetta, contrassegnato col segnavia . Questo diviene in breve sentierino e si addentra in un fitto ed umido bosco procedendo in moderata ma costante salita fino al raggiungimento de “I Casoni”, ossia numerosi ruderi, in 15 min. circa. Qui il sentiero spiana leggermente e, superati gli ultimi ruderi, fuoriesce dal fitto del bosco portandosi in breve a superare un piccolo casolare e poi un cancello, oltre il quale si incontra un bivio, dopo altri 10 min. e 25 min. totali. Si trascura a destra il (l’ho seguito al ritorno per salire sul Monte di Traso) per procedere ancora dritti sul e . Qui si e’ al Pian della Speranza mt. 840, superato il quale si incontra un altro bivio, dove si trascura il sentiero che procede dritto contrassegnato da , per svoltare invece a sinistra seguendo ancora i e . Il sentiero sale ora piuttosto ripido su pendio erboso portandosi così immediatamente a ridosso del crinale, in parte boscoso. Bisogna ora deviare a destra e procedere sulla traccia che in piano raggiunge una conca, dalla quale su labili tracce si risale un pendio erboso raggiungendo la vetta del Monte Croce dei Fo’ mt. 973, in 25 min. dal bivio e 50 min. totali.

Panorama a Nord Antola, Prelà, Alfeo, a Nord-Est Montarlone, Bue, Maggiorasca, Caucaso, a Est Aiona, Ramaceto, Zatta, Porcile e Apuane, a Sud-Est Bado, Becco e Monte di Portofino, a Sud la Corsica, a Sud-Ovest Cordona, Fasce e riviera di ponente, a Ovest Reixa, Monviso e Punta Martin, a Nord-Ovest Monte delle Figne, Leco e in lontananza Gran Combin, Cervino e Rosa (ovviamente di tutto ciò io ho visto ben poco).

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 30 min. circa, oppure si può aggiungere una modesta deviazione come ho fatto io e che vado a descrivere. Una volta raggiunto il bivio / si svolta a sinistra seguendo quest’ultimo per poter raggiungere il Monte di Traso. Il sentiero risale costeggiando una recinzione di filo spinato fino ad arrivare alla base di un’elevazione sulla destra con croce sulla sua sommità, che si trascura deviando invece a sinistra superando una staccionata fissa senza filo spinato. Oltre di essa un’evidente traccia risale il pendio erboso fino alla sommità del Monte di Traso mt. 908. Ritornati al bivio (la deviazione comporta 20 min. circa) si ritorna a Sant’Alberto sul percorso dell’andata.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Gita nata per caso ma che alla fine mi ha salvato la giornata. Partito col presupposto di andare a vedere la fioritura di narcisi in zona Antola, giunto a Busalla mi son ritrovato nel grigiore più totale con cielo che minacciava pioggia. Non mi son perso d’animo, son tornato in Val Bisagno dove invece il meteo era buono e mi son ricordato che da bambino andavo spesso in primavera a vedere la fioritura di narcisi sopra a Traso, per cui mi son diretto a Sant’Alberto. Son stato fortunato perché la fioritura effettivamente era ancora nel pieno e, malgrado fossi già stato su questo monte, è valsa la pena tornarci. Percorso privo di difficoltà e ben segnato…le paline in compenso indicano una tempistica decisamente eccessiva, con migliaia di soste per far foto ai narcisi e prendendomela più che calma ho impiegato la metà del tempo indicato.

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