Mont Fallère mt. 3061 anello da Vetan

Il Mont Fallère è una montagna delle Alpi Pennine, si trova in Valle d’Aosta collocata tra la Valle del Gran San Bernardo e la Valdigne. Per la sua posizione centrale e la mancanza di rilievi consistenti nei paraggi consente un’ottima visuale panoramica a 360° su tutti i gruppi valdostani. Qui propongo un percorso ad anello da Vetan ma in alternativa è possibile partire da Thouraz, con però maggior dislivello.

🏁 Punto di partenza: Vetan Loc. Villette mt. 1780 parcheggio area pic-nic

⚠️ Difficoltà:         EE  

Sviluppo:           19 Km

📈 Dislivello:           1460 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 7 ore 45 min.

📅 Data escursione:     16/10/2021

🚥 Periodi consigliati:   Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, quindi su A26 fino ad Aosta Ovest/St. Pierre. Usciti dall’autostrada si imbocca la SR47 verso destra poi, ad una rotonda, si prende la seconda uscita su SS26 attraversando la Fraz. Plan de Sarre seguendo le indicazioni per Saint Nicolas. Si percorre Rue Gex fino ad una rotonda dove ci si mantiene a destra su SR22 iniziando così a prendere quota attraversando alcune frazioni giungendo poi a Saint Nicolas (Fraz. Fossaz Dessus). Lo si attraversa poi, in corrsipondenza di un tornante, ci si mantiene a destra seguendo le indicazioni per Vetan ora su SR41 risalendo fino a Petit Sarriod, dove bisogna abbandona la SR41 e svoltare a sinistra seguendo l’indicazione per Vetan. La strada con qualche ampio tornante prende quota attraversando la Fraz. Gerbore, poi raggiunge Vetan e si continua fino alla Località Villette dove termina la strada in corrispondenza di un ampio spiazzo con vicina area pic-nic.

Itinerario:

Dal parcheggio nei pressi dell’area pic-nic a mt. 1780 si imbocca il sentiero con segnavia 13 seguendo le indicazioni per il Rifugio Mont Fallère. Questo si impenna subito entrando in un lariceto per uscirne dopo poco su di un ampio ripiano erboso ove si incontra un bivio al quale si trascura il sentiero 13 a destra (dal quale arriveremo al ritorno) per continuare dritti seguendo il sentierino con segnavia dell’Alta Via n° 3. Attraversata un’ampia zona prativa si sbuca su sterrata poco sotto ad un casolare, punto in cui la si imbocca seguendola a destra in moderata salita per poco meno di 200 metri per poi tagliarla su prati puntando a Nord-Ovest intercettandola nuovamente poco dopo. Ora o la si segue verso destra puntando verso Thoules oppure si possono effettuare anche altre varianti visto che l’ambiente lo consente. Io per esempio ho nuovamente abbandonato la sterrata andando a risalire un pendio fino ad incontrare nuovamente una sterrata nelle vicinanze di un piccolo laghetto (che io ho trovato asciutto) quindi puntando verso Nord, tagliando svariate volte la sterrata e abbandonandola definitivamente intorno ai 1985 metri in corrispondenza di un tornante. Risalendo ora su ripido pendio erboso mantenendosi paralleli e a sinistra di una gola scavata dal Torrente Isolettaz si giunge poi al termine del pendio approdando all’Alpeggio Grand Arpilles, in 50 min. dalla partenza, dove si intercetta a destra una sterrata che va seguita lungamente. Dopo circa 850 si incontra una fonte d’acqua/abbeveratoio e dopo altri 100 metri si giunge ad un bivio, dove bisogna trascurare a destra il sentiero 13, che scende a Vetan Dessus, e ci si mantiene a sinistra su sterrata, riportante sempre segnavia 13, con indicazioni per il Rifugio Mont Fallère (da qui fino al Rifugio lungo la strada si possono ammirare le opere del museo a cielo aperto, sculture in legno riportanti animali e persone). Dopo circa 1 km, in corrispondenza della deviazione per la vicina Madonna di Paletta, si incontra un nuovo bivio, dove bisogna trascurare a sinistra la deviazione per il sent 13A, che conduce al Colle Paletta, e ci si mantiene ancora su sterrata che con alcune svolte, talvolta tagliabili su traccette, permette di raggiungere il Rifugio Mont Fallère mt. 2385, in altri 45 min. e 1 ora 35 min. totali. Si procede ancora sulla sterrata in moderata salita (io qui ho fatto una leggera deviazione per vedere una vicina palude) con segnavia 13B per il Lac Mort, trascurando il sentiero 14 per il Lago delle Rane e TMF per il Mont Fallère, sentiero dal quale arriveremo al ritorno. In breve si raggiunge una malga, Les Crottes, punto di incrocio di sentieri dove il 13 piega a destra mentre io, seguendo una traccia GPS in mio possesso, ho proseguito dritto seguendo una traccetta che risale il pendio erboso procedendo perlopiù verso Nord ma solo per circa 300 metri per poi abbandonarla deviando a destra intercettando così, dopo altri 200 metri, il sentiero segnato con frecce gialle e segnavia TMF (Tour Mont Fallère). Raggiunto un ripiano, dopo altri 450 metri, si perviene ad un bivio dove si trascura a sinistra il TMF per il Col Fenetre e ci si mantiene a destra, ora sul 13F. Oltrepassato il ripiano, che costeggia a sinistra una piccola palude, il sentiero prende a salire ripidamente effettuando numerosi tornantini fin quando questi terminano, punto in cui io ho effettuato una deviazione abbandonando così il sentiero che continua a sinistra e  puntando invece a destra discendendo fino al vicino Lago Morto a mt. 2629, in 1 ora dal rifugio e 2 ore 35 min. totali. Ritornati sul sentiero si procede su di esso che ora si impenna potendo così ammirare il lago dall’alto ed in breve anche il Monte Bianco e Le Grande Jorasses che appaiono oltre il crinale del Vertosan. La traccia perviene poi in cresta e con qualche svolta conduce alla placca inclinata e gradinata attrezzata con staffe e catene che si supera abbastanza facilmente, in 35 min. dal lago. Oltrepassato questo punto si ritorna a camminare agevolmente seppur in maniera piuttosto ripida finché inizia il tratto roccioso, dove in alcuni punti necessita dell’uso delle mani per superare un paio di modesti risalti (I°), e si rasentano anche alcune graziose guglie. Con un ultimo ripido strappo su detriti si giunge infine in vetta al Mont Fallère mt. 3061, in altri 25 min. e 3 ore 35 min. totali.

Panorama a Nord Mont Velan e Gran Combin de Grafeneire, a Nord-Est Mont Blanc de Cheilon, Mont Gelé, Dent Blanche, Dent d’Herens, Cervino e Rosa, a Est Testa Grigia, Corno Bussola e Mont Nery, a Sud-Est Monte Emilius, Punta Tersiva, Punta Rossa, Punta Garin, Grivola, Gran Paradiso, Ciarforon, a Sud Le Levanne, Punta Bioula, Grande Rousse, Aiguille de la Grande Sassiere, a Sud-Ovest La Grande Casse, Testa del Rutor, a Ovest Aiguille des Glaciers, Aiguille de Trelatete, Monte Bianco, Grande Rochere, Dente del Gigante, Grande Jorasses, a Nord-Ovest Aiguille Verte e Mont Dolent.

Dalla vetta si procede ancora per cresta rocciosa che da subito diviene attrezzata con catene (utile soprattutto per un paio di punti esposti ed un saltino di circa 3 metri su placca gradinata) puntando decisamente verso Est per 200 metri circa. Superato un intaglio roccioso la cresta praticamente volge al temine ed il sentiero torna ben camminabile andando a raggiungere lo spigolo orientale della montagna, punto in cui si inizia a digradare verso destra approdando in breve ai ruderi dell’ex Ricovero Cap. Margherita mt. 2987, in min. 25 min. dalla vetta. Il sentiero perde quota compiendo ora numerosi tornantini sul fianco detritico della montagna finché si perviene ad un minuscolo ripiano ove si intercetta un trivio a mt. 2663, punto in cui se si vuole raggiungere il Lago Fallère bisogna piegare a sinistra sul 8A, procedendo invece dritti il sent. 9 porta ad un nuovo bivio per il Lago Fallère ma più a valle, mentre svoltando a destra sul 14 continua il sentiero per il Rifugio Mont Fallère. Io ho optato per fare una deviazione ed andare a vedere il Lago Fallère svoltando subito a sinistra sull’8A , che dopo un primo tratto pianeggiante inizia a perder quota velocemente su pendio erboso andando poi ad aggirare una bastionata rocciosa ed approdando così sulla riva meridionale del Lago Fallère mt. 2413, in 1 ora 20 min. dai ruderi e 5 ore 20 min. totali. Qui, senza risalire fino al trivio, è conveniente tornare a ritroso sul sentiero appena percorso per circa 200 metri e procedere dritti sul sentiero che con qualche saliscendi intercetterà il sent. 14 e condurrà al Rifugio Mont Fallère. Io invece ho fatto un’ulteriore deviazione fuori sentiero per andare a vedere un paio di pozze sottostanti, deviazione che sconsiglio vivamente perché aggiunge poco, aumenta notevolmente il dislivello (si scende fino a 2293 mt. per poi dover risalire fino a 2456 mt.) e fa perdere un sacco di tempoinfatti ho intercettato il sentiero 14 dopo 1 ora dal Lago Fallère e 6 ore 20 min. totali. Una volta sul sent. 14 lo si segue a sinistra e dopo un iniziale saliscendi si perde poi quota velocemente raggiungendo dapprima il Lago delle Rane e poi il Rifugio Mont Fallère, in altri 10 min. circa. Ora come per l’andata su sterrata ma con una variante che vado a descrivere. Raggiunta la fonte/abbeveratoio si procede ancora su sterrata per circa 350 metri quindi si svolta a sinistra iniziando a discendere un ripido pendio erboso senza traccia puntando ad un grosso pino solitario, oltre il quale si intercetta una carrareccia che va seguita ora verso sinistra per qualche decina di metri per poi discendere ad una sottostante ed evidente traccetta puntando a destra. Il sentiero procede parallelamente al corso di un modesto rio e, divenendo poi carrareccia conduce a Thoules mt. 1917, in altri 55 min. circa dal rifugio. Si procede sulla sterrata che dopo circa 150 metri incontra un’ altra sterrata che la taglia e che va trascurata in ambo i lati continuando invece su quella in discesa riportante segnavia 13 con indicazione per Vetan Desuss. Giunti poi ad un bivio si trascura la sterrata che continua a scendere a sinistra e, seguendo le frecce gialle, ci si mantiene sul sentiero a destra che dopo aver guadato un minuscolo rio riconduce al bivio iniziale dell’andata e da qui nuovamente al parcheggio in 20 min. da Thoules e 7 ore 45 min. totali .

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Escursione davvero piacevole a questa vetta che ha il vantaggio di avere un panorama a 360° su tutti i gruppi montuosi valdostani, Monte Bianco, Grande Jorasses, Gran Combin, Cervino e Rosa, Emilius, Grivola e Rutor. Carini tutti i laghi, specie il Lago Morto, e interessanti ed inaspettate le guglie poco sotto la vetta. Il tratto in cresta attrezzato con catene non presenta difficoltà ma non va comunque sottovalutato essendo in un paio di punti un po’ esposto e su fondo di ghiaietto infido, tanto più se lo si dovesse trovare con neve o ghiaccio. Come già citato nella descrizione esorto tutti ad evitare di effettuare la deviazione da me intrapresa dopo il Lago Fallère verso le sottostanti pozze, non ne vale assolutamente la pena. Percorso abbastanza lungo, specie per il periodo, essendo di 19 km per 1460 metri di dislivello, comunque riducibile a 18 km per 1300 metri di dislivello e con risparmio di almeno mezz’ora di tempo senza l’inutile deviazione alle pozze. Per chi non volesse fare i tratti fuori sentiero per intercettare il sentiero 13 può comunque seguire fedelmente quest’ultimo, direi che le deviazioni non hanno aggiunto granché e non hanno nemmeno fatto risparmiare sviluppo.

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