Fort Malamot e Pointe Droset mt. 2917


La Pointe Droset o Monte Malamot è una montagna delle Alpi Cozie sullo spartiacque Dora Riparia-Arc, tra il Col Giaset e il Col du Petit Mont Cenis, nell’area che l’Italia cedette alla Francia con il Trattato di Parigi del 1947, nel comprensorio del Moncenisio. Appena a sud-est della cima della montagna nel 1889 fu costruita una massiccia caserma difensiva progettata per contrastare un possibile attacco francese nella zona del sottostante Lago Bianco (Lac Blanc). Situato a 2.913 metri di quota risulta l’opera permanente più elevata dell’intero complesso difensivo del Moncenisio.


🏁 Punto di partenza: Col du Petit Mont Cenis mt. 2174 circa

⚠️ Difficoltà:          E fino ai Lacs Giaset e dalla grotta al Colle, EE tutto il resto

Sviluppo:           13 Km

📈 Dislivello:           850 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 4 ore 20 min.

📅 Data escursione:     25/07/2019

🚥 Periodi consigliati:   Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino ad Alessandria, dove si svolta nuovamente a destra in direzione di Torino sulla A21, che seguiremo superando Asti proprio fino a Torino. Qui si procede poi sulla Tangenziale Sud, seguendo le indicazioni per Bardonecchia, per poi continuare sulla A32 fino a Susa. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per il Colle del Moncenisio su SS25 che sale con numerosi tornanti e, una volta entrati in territorio francese, su D1006 in breve si raggiungere la diga del Lac du Mont Cenis. La strada contorna e sovrasta di alcune decine di metri la sponda settentrionale del lago quindi, una volta terminato, all’altezza di alcuni cassonetti della spazzatura, si abbandona la strada principale per seguire una strada sulla sinistra. Questa scende di qualche decina di metri poi si biforca: bisogna trascurare quella principale che scende verso il lago e piegare a destra. Questa strada asfaltata segue la sponda occidentale del lago (attenzione, priva di protezione) poi ad un bivio si trascura la deviazione a sinistra per procedere dritti in direzione del Col du Petit Mont Cenis. Dopo alcuni km in moderata salita la strada termina in corrispondenza di una grossa struttura (credo un ristorante), al Col du Petit Mont Cenis, nei pressi della quale vi è un ampio spiazzo dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo si procede in moderata salita su sterrata giungendo quasi subito ad un bivio con palina dove bisogna trascurare il sentiero che procede dritto con indicazione per Bramans (che si inoltra nel Vallone di Savine) e mantenersi a sinistra seguendo le indicazioni per Les Coulours e Lacs Perrin. Si sale per un tratto di sterrata, quindi ad una curva si incontra un bivio, in 10 min. circa, dove si trascura la deviazione a sinistra (arriveremo da qui al ritorno) con indicazione per il Refuge du Petite Mont Cenis, per procedere invece a destra ancora su sterrata per pochi metri, ossia fino ad un successivo bivio. Qui si abbandona la sterrata, che procede verso il Pas de Vaches e Lac de Savine, per piegare invece a sinistra seguendo la mulattiera in salita con indicazione per i Lacs Perrin. Seguendo le si procede in moderata salita puntando più o meno verso Est quindi, a 2300 mt. circa, si può fare una modesta deviazione a destra potendo così vedere i Lacs Coulours, 3 piccoli laghi prevalentemente paludosi, in altri 15 min. circa. Ritornati su sentiero in breve si raggiunge il Lac Perrin mt. 2319, in altri 5 min. e 30 min. totali, superato il quale si incontra subito un bivio. Qui si trascura la mulattiera a sinistra con indicazione per il Refuge du Petit Mont Cenis (sulla quale sbucheremo più a monte al ritorno) per seguire il sentierino a destra fra i prati con indicazione per i Lacs Giaset. Con modesta risalita si giunge in breve al Lac Perrin Superieur mt. 2360, in 5 min. da quello inferiore, all’altezza del quale si incontra un ulteriore bivio, dove bisogna trascurare il sentiero che continua a destra verso il Lac Savine e Col Clapier e piegare invece a sinistra seguendo le indicazioni per i Lacs Giaset. Questo sentiero, sempre ben segnato con risale inizialmente su erba e roccette montonate, per poi piegare decisamente verso destra (Sud-Est) compiendo ora un lungo traverso a mezza costa in moderata ma costante salita, andando a sovrastare il Vallon de Savine. Dopo qualche saliscendi il sentiero compie uno strappo leggermente più ripido risalendo alcune balze di erba e rocce montonate, aggirando così dal basso la lunga Crete de Montiolit che culmina con la Pointe Droset (non ancora visibile). Quando il percorso torna a farsi pianeggiante si incontrano numerosi laghetti, alcuni molto piccoli ed altri poco più grandi, alcuni dei quali racchiusi tra le rocce. Con un breve strappo in moderata salita si giunge al pianoro sede dei Lacs Giaset, numerosi e di varie dimensioni e forme. Il sentiero conduce infatti ad un primo lago, in 1 ora 15 min. dal Lac Perrin Superieur, nei pressi del quale è stata posta una palina che indica di andare a destra per il Lac Savine, deviazione che seguiamo momentaneamente per raggiungere facilmente il secondo e più grande lago. Qui bisogna abbandonare il sentiero con che continua verso il Lac Savine e proseguire a vista, puntando più o meno verso lo spallone erboso soprastante, costeggiando alcuni piccoli laghetti. Raggiunto lo spallone, in 10 min. dai laghi, si può ammirare il bellissimo e dal colore ceruleo, Lac Blanc al quale volendo si può scendere facilmente. Bisogna ora seguire lo spallone erboso puntando a Nord verso l’evidente Fort Malamot senza alcuna traccia, ma non essendoci grossi problemi si può scegliere il percorso che si preferisce…io ho optato per seguire degli anelli metallici piantati nel terreno procedendo fra distese prative alternate a roccette, raggiungendo poi il tratto superiore su pendio detritico. Intercettata poi una traccetta, proveniente dalla base del crestone, la si segue per gli ultimi metri giungendo così ai resti del Fort Malamot, in 30 min. dall’inizio dello spallone. Con breve risalita su scalette si può attraversare la postazione osservatorio, punto più alto del forte, oltre il quale bisogna seguire un’evidente traccia che segue l’ampia cresta in moderata salita su grossi massi accatastati raggiungendo così la vetta della Pointe Droset mt. 2917, in 5 min. dal Forte e 2 ore 35 min. totali, sulla quale son stati eretti numerosi grossi ometti di pietra.

Panorama a Nord su Signal du Petit M. Cenis, La Grande Casse e Grand Roc Noir, a Nord-Est Signal du Grand M. Cenis, Pointe de Ronce e Pointe du Lamet, a Est Rocciamelone, a Sud-Est Cime du Bard, Mont Giusalet e Monviso, a Sud Nible, Dent d’Ambin e Rochers Clery, a Sud-Ovest Rognosa d’Etache, Petite Vallon e Aiguille de Scolette, a Nord-Ovest Pointe de Bellecombe, Le Dent Parracheè, Dome de l’Arpont e Dome Chasseforet.

Per la discesa si può optare per ritornare dallo stesso percorso dell’andata oppure, come vado a descrivere, compiere un anello. Per l’anello dalla vetta si procede in direzione Ovest seguendo la cresta Est, sempre abbastanza ampia, inizialmente fra distese prative e poi fra erba e roccette in moderata discesa. Quando questa presenta un brusco cambio di pendenza diviene maggiormente rocciosa ma sempre molto ben percorribile e perdendo quota su traccetta contraddistinta da qualche ometto che nei punti più impervi aggira la cresta sulla sinistra(ma comunque il percorso è sempre molto logico e con buona visibilità non vi sono problemi). La cresta infine diviene erbosa e termina su di un pianoro prativo, punto in cui, senza alcuna traccia, bisogna puntare ad un dosso, sulla cui sommità giacciono un paio di graziosi laghetti. Raggiunto il dosso, in 55 min. dalla vetta e 3 ore 30 min. totali, si approda al primo laghetto e poco sotto il secondo e più grande laghetto, oltre il quale bisogna svoltare a sinistra e su pendio prativo raggiungere un ripiano sul quale è stato eretto un grosso ometto di pietre, in 15 min. dai laghetti, dal quale, piegando a sinistra, si scende senza via obbligata fino ad intercettare una mulattiera segnata con segnavia . Questa va seguita verso destra in moderata discesa andando ora ad aggirare a destra un dosso di erba e roccette giungendo in breve ad un bivio non indicato (ma con ometto) poco prima di un traliccio dell’alta tensione. Qui si svolta a destra seguendo sempre il contrassegnato da frequenti paletti in legno che in discesa fra distese prative conduce ad intercettare una sterrata, che va seguita in discesa per alcune decine di metri poi, in corrispondenza di un’ampia curva, la si abbandona svoltando a sinistra oltrepassando una recinzione di fili elettrificati. Si intercetta ora una vaga traccetta che su pendio prativo che punta verso Ovest e la si segue per circa 300 metri, per poi svoltare bruscamente a destra puntando al sottostante sentiero, che una volta raggiunto va seguito a sinistra. In breve si incontra la deviazione a destra per la grotta, nella quale si può accedere con breve deviazione (ma non ne vale la pena), in 30 min. dall’ometto e 4 ore totali, mentre andando a sinistra si risale fino ad incontrare un bivio. Si trascura ora il sentiero che in salita che conduce ai Lacs Perrin per svoltare invece a destra, seguendo le indicazioni per il Col du Petit Mont Cenis, su sentierino con segnavia che in moderata salita conduce al bivio di inizio percorso su sterrata. Da qui in discesa su sterrata o volendo con taglio per prati fino allo spiazzo, in 20 min. dalla grotta e 4 ore 20 min. totali, chiudendo così l’anello.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Piacevole e semplice escursione ad anello breve e con poco dislivello ideale quando, come in questa circostanza, sono previsti temporali per il pomeriggio (mai arrivati). Molto bello il Lac Blanc dalle tinte simili al Lago Sorapiss in Dolomiti ed il Lago Chiaretto in Valle Po, come anche molto carini i Lacs Giaset e i tanti piccoli laghetti incontrati. Parte del percorso, dai Lacs Giaset fino alla fine della cresta Est, si svolge senza sentieri segnati ma solo su tracce a tratti evanescenti ed in certi punti senza nulla, pertanto è preferibile evitare tale percorso con scarsa visibilità, in quanto possono insorgere problemi di orientamento.

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