Cime Lusière e Cima Viglino mt. 2907-2910


La Cime Lusière e Cima Viglino sono montagne delle Alpi Marittime, la prima totalmente in territorio francese mentre la seconda al confine tra Italia e Francia. Qui propongo un percorso che attraversa una parte della Valle delle Meraviglie, con salita ad entrambe le cime e percorso ad anello.

🏁 Punto di partenza: Portes du Parc mt. 1720 circa

⚠️ Difficoltà:          E fino al Lac Noir, EE dal Lac Noir fino al Pas de la Fous, dal Pas alla Cima Viglino e dal Lac Lusiere al sentiero nei pressi del Rif. Valmasque, F dal Pas de la Fous alla Cime Lusière

Sviluppo:            18,5 Km

📈 Dislivello:            1300 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello totale 8 ore 40 min.

📅 Data escursione:      10//08/2019

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova a Savona sull’A10 poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’ .Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo dove, ad una rotonda bisogna svoltare sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, raggiunge Fontanelle per giungere quasi fino a Borgo San Dalmazzo. Ad una rotonda si svolta a sinistra seguendo l’indicazione per Limone Piemonte sempre su SP21 che diviene per un breve tratto SP259. Ad una rotonda si trascura a destra Roccavione e si procede dritti su SS20 e la si segue lungamente superando anche Vernante fino a giungere a Limone. Oltrepassato il paese, la strada prende a salire con alcuni tornanti poi si trascura a destra la deviazione per Limonetto, quindi si procede ancora per circa 1 km raggiungendo l’imbocco del Tunnel del Colle di Tenda, regolato da semaforo (con attese a volte lunghissime). Oltrepassato il tunnel si entra in territorio francese scendendo su D6204 che supera il bel borgo di Tende e raggiunge Saint-Dalmas de Tende, dove si svolta a destra seguendo le indicazioni per Casterino. Ora si procede su D91, stradina stretta e tortuosa, che raggiunge dapprima il Lac des Mesches e poi Casterino. Superato il paesino si procede su stradina ancora più stretta per un paio di chilometri poi, superata un’abitazione, si perviene ad un bivio ove si trascura a sinistra la strada per Fontanalba e ci si mantiene a destra cercando posto per l’auto a bordo strada.

Itinerario:

Dal parcheggio di Portes du Parc mt. 1720 circa si procede su asfalto fin dove la strada si biforca, punto in cui si abbandona la strada asfaltata, che procede a destra in discesa e conduce verso la Baisse di Peirefique, mantenendosi invece a sinistra su sterrata chiusa da una sbarra. Si procede su di essa lungamente in falsopiano seguendo le , quindi, dopo circa 2 km, si trascura la deviazione a destra per il Lac de l’Agnel e ci si mantiene su sterrata che si addentra ora in un bel lariceto, in 30 min. circa. Si procede ancora su sterrata per altri 20 min. circa poi, in corrispondenza di un’evidente chiusura con pietre e alberi accatastati, il percorso abbandona la sterrata piegando a sinistra (palina) su sentierino che prende ora a salire con maggiore decisione. Raggiunto poi un pianoro soprastante si fiancheggia per un breve tratto il rio, quindi si perviene ad un bivio non molto evidente, in corrispondenza di un albero dove è stata posta una palina che indica di mantenersi sul sentiero a destra. Invece secondo me è più interessante andare a sinistra su esile sentierino, ufficialmente chiuso ma ben percorribile, che risale fino ad attraversare una distesa prativa per poi raggiungere una bella cascata, che merita di essere vista, in 20 min. dall’abbandono della sterrata e 1 ora 10 min. totali. Attraversata la passerella che permette di superare il rio generato dalla cascata la traccetta permette di ritornare dopo circa una cinquantina di metri sul sentiero principale precedentemente abbandonato. Con breve risalita, nuovamente seguendo le , si perviene ad una seconda cascata, in altri 10  min. circa, oltre la quale il sentiero diviene mulattiera e prende a salire con maggiore decisione con frequenti tornantini raggiungendo poi un bivio, dove si trascura la deviazione a destra per il Refuge de Valmasque e ci si mantiene sulla sinistra seguendo l’indicazione per la Baisse de Valmasque. La mulattiera risale ora fino al raggiungimento di un punto panoramico sul Lac Vert ed il Refuge de Valmasque, in 20 min. e 1 ora 40 min. totali, dove si incontra un successivo bivio per raggiungere il rifugio, nuovamente da trascurare. Ora la mulattiera perde momentaneamente quota per riprenderla quasi subito fino allo sbarramento del Lac Noir, in altri 5 min. circa, dove bisogna abbandonare il sentiero segnato e svoltare a destra su un sentierino privo di segnalazioni che scende fino ad attraversare l’emissario del Lac Noir, oltre il quale prende invece a salire piuttosto ripido con numerose serpentine su pendio erboso sovrastati dalle Cime di Chamineye e Lusière. Raggiunta la sommità del pendio, dalla quale si possono ammirare i tre laghi d’infilata (Vert, Noir e Basto), inizia una vasta pietraia di massi stabili alla destra delle pendici della Cime Lusière, dove, seguendo i numerosi ometti di pietra su traccetta, si perviene alla conca dove giace il Lac Lusière mt. 2627, in 1 ora dal Lac Noir e 2 ore 45 min. totali. Mantenendosi sulla sponda Occidentale del lago si risale seguendo delle che insieme ai numerosi ometti aiutano nella risalita della pietraia che culmina al Pas de la Fous. La traccia compie numerosi tornantini puntando grossomodo verso Ovest, quindi compie un traverso in diagonale verso sinistra, superando anche un punto molto semplice in cui necessita l’uso delle mani, I°. Ci si riporta poi verso destra e con numerosi zigzag si perviene al Pas de la Fous  mt. 2828, ripiano che divide la Cime Lusière dalla Cima Viglino, che si raggiunge in altri 40 min. e 3 ore 25 min. totali. Per raggiungere la Cime Lusière bisogna portarsi a sinistra seguendo alcuni ometti che risalgono su roccette, quindi una vaga traccetta porta a percorrere un’ampia cengia erbosa oltre la quale si risale raggiungendo il Col Lusière, dove si attacca l’affilata cresta Ovest-Nord-Ovest. Questa va seguita piegando a sinistra, si presenta subito molto sottile e con molta esposizione, dove per procedere ci si mantiene pressoché sul filo giungendo in breve al primo punto dove si interrompe il tratto camminabile trovando un modesto sbarramento, che si aggira sulla sinistra aiutandosi con le mani cercando i giusti appigli. Superato questo punto diviene nuovamente ben camminabile per un lungo tratto per poi incontrare il punto più complesso della cresta, dove sembra interrompersi. Qui bisogna portarsi sulla destra (sulla sinistra vi è un salto di qualche metro), su esilissima cengietta rocciosa dove è bene cercare i giusti appigli per mani e piedi (II°). Un nuovo tratto su filo di cresta poi si incontra un nuovo tratto leggermente complesso, dove anche qui si aggira sulla destra tutto sommato con minori difficolta`, aiutandosi sempre con le mani (II°), intercettando poco sotto una vaga traccetta. Ora non vi sono più difficoltà e si risale il ripido pendio detritico fino alla vetta della Cime Lusière mt. 2907, in 35 min. dal passo e 4 ore totali (per godere di una bella visuale sui laghi Vert, Noir e Basto basta scendere di pochi metri e si approda ad un terrazzino panoramico). Ritornati al Pas de la Fous merita una breve deviazione seguendo gli ometti verso Nord-Est che conducono alle pendici della Cima Viglino, dove si intercettano alcune traccette (vanno tutte bene) che, fra erba e roccette, portano in vetta alla Cima Viglino mt. 2910, la prima delle due, e con breve e modesta discesa e risalita sulla seconda e più alta delle due cime, in 50 min. dalla Cime Lusière e 4 ore 50 min. totali. Ridiscesi al Pas e da questo al Lac Lusière, ci si porta sulla sponda orientale costeggiandola seguendo numerosi ometti su pietraia, per poi piegare decisamente verso destra intercettando una vaga traccetta che taglia il pendio detritico che sovrasta la sponda occidentale prima e settentrionale poi del Lac Gelé. Raggiunto poi l’istmo che divide il Lac Gelé da un altro piccolo specchio d’acqua, in 1 ora 10 min. dalla Cima Viglino e 6 ore totali, lo si attraversa incontrando una paretina che sbarra la strada. Portandosi leggermente a destra si incontra il punto più semplice per superarla, su facili roccette gradinate, aiutandosi con le mani (I°). Qui troviamo una freccia rossa che ci indica di scendere verso sinistra, Est, seguendo un’evidente traccia con relativi ometti e . Poi dopo circa 150 metri bisogna prestare attenzione in quanto la traccia si biforca e non bisogna seguire più quella evidente a destra, che in moderata salita traversa su roccette, guidata da ometti e , ma bisogna invece continuare dritti la discesa in direzione dei già ben visibili Lac Vert e Refuge Valmasque. La traccia, sempre seguendo i numerosi ometti, prende a scendere in maniera abbastanza decisa e tortuosa, con alcuni punti dove necessita l’uso delle mani per discendere alcuni tratti rocciosi (I°). Una volta guadato il piccolo rio che discende dal Lac Gelé al Lac Vert si superano un paio di modeste pietraie raggiungendo così il Lac Vert nelle vicinanze del Refuge de Valmasque, in 1 ora dal Lac Gelé e 7 ore totali. Essendo vietato l’attraversamento della diga che condurrebbe al rifugio bisogna seguire una traccetta che in breve tende a perdersi, per cui bisogna guadare il rio emissario del Lac Vert e puntare ad una costruzione dell’acquedotto oltre la quale su roccette montonate ci si porta ad intercettare il sentiero segnato. Questo va seguito verso sinistra raggiungendo in breve il bivio per il Refuge (il primo dei due incontrato all’andata), chiudendo qui l’anello. Ora sullo stesso percorso dell’andata (evitando però la deviazione alla cascata) in 1 ora 40 min. dal Lac Vert e 8 ore 40 min. totali. 

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Prima volta per me nella Valle delle Meraviglie, zona indubbiamente molto bella e ricca di laghi. La salita alla Cime Lusière non è banale, presenta infatti un lungo tratto di cresta affilata e esposta con alcuni punti dove è bene prestare la massima attenzione a dove si mettono i piedi e a ponderare i giusti appigli, scivolare potrebbe essere fatale…molto più amichevole invece la Cima Viglino. Interessante il percorso effettuato al ritorno passando per il Lac Gelé, probabilmente ancor più interessante sarebbe stato da quest’ultimo salire al Collet de la Charnassère e discendere al Lac de l’Agnel, ma diveniva forse ancora più lungo di quello effettuato.

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