Cima di Entrelor e l’Aouilliè mt. 3430-3440

La Cima di Entrelor e l’Aouilliè sono montagne delle Alpi Graie, situate in Valle d’Aosta lungo la cresta spartiacque fra la Valsavarenche e la Val di Rhêmes. E’ possibile raggiungerle anche partendo da Pont in Val Savarenche ma prevede molto più dislivello alla classica salita dal Colle del Nivolet, che vado a descrivere.

🏁 Punto di partenza: Spiazzo prima della sbarra nella strada del Nivolet dopo Rifugio Savoia mt. 2526

⚠️ Difficoltà:          E dalla partenza a Pian Borgnoz, il resto EE con un paio di punti F nel canalone d’andata (un breve passaggio di II° e poi una cengietta)

Sviluppo:           16,6 km

📈 Dislivello:           1200 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 3 ore 35 min.   Ritorno  2 ore 45 min. Totale  6 ore  20 min.

📅 Data escursione:      08/08/2024

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino a Santhià, quindi sulla A5 fino ad Ivrea. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Courgnè su SS460, quindi si supera il paese ed i successivi Locana, Noasca e Ceresole Reale. Dopo quest’ultima la strada si inerpica andando poi a costeggiare la diga del Lago Serru ed attraversando la diga del Lago Agnel. Dopo ancora qualche tornante si giunge al Colle del Nivolet mt. 2612, dal quale si scende di poco fino a raggiungere il Rifugio Savoia, nei pressi del Lago Nivolet Inferiore, che bisogna oltrepassare e procedendo ora su sterrata per poco meno di 1 km si perviene infine ad una sbarra, oltre la quale non si può andare, e nei pressi della quale sulla sinistra vi è uno spiazzo dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo si oltrepassa la sbarra procedendo su sterrata in moderata discesa per circa 2,9 Km, potendo ammirare il sottostante ripiano acquitrinoso ove scorre la Dora del Nivolet formando numerose anse, poi a quota 2492 mt. circa bisogna abbandonarla deviando a sinistra su sentierino contrassegnato dal 9 (indicazione su pietra), in 35 min. dalla partenza. In moderata ma costante salita si perviene, dopo circa 1,2 km dal bivio, a pochi metri e al di sotto del Casotto Aouillè dei guardiaparco del Gran Paradiso (attualmente in ristrutturazione), punto in cui bisogna abbandonare il sentiero 9, che continua a destra in piano, seguendo invece una traccetta che sale portandosi vicino a detta costruzione. In breve il sentiero conduce ad un paio di ruderi oltre i quali si approda sulle rive del lago al Pian Borgnoz mt. 2675, in altri 30 min. e 1 ora 5 min. totali. Seguendo ora una vaga traccetta, che contorna un dosso sulla destra (dosso sul quale salirò al ritorno per ammirare il lago dall’alto), si punta in direzione Ovest nel ripiano, rasentando dapprima un rudere sulla sinistra e costeggiando poi il rio sulla destra, rio che dobbiamo poi guadare dove diviene più agevole. Obliquando verso sinistra ci si porta all’imbocco di un canalone andando poi a rimontare il ripido pendio su vaga traccetta con sporadici ometti, procedendo paralleli al torrente che discende dal Ghiacciaio dell’Aouilliè e che teniamo a sinistra. Giunti alla base di una parete rocciosa bisogna oltrepassare un saltino di roccia di un paio di metri, senza esposizione ma con scarsi appigli (II°), in 40 min. dal lago, oltre tale punto si torna a procedere comodamente su traccia ora più evidente di terriccio e sfasciumi che con alcuni tornantini prende quota mantenendosi sempre a ridosso della parete rocciosa alla nostra destra e tenendo il torrente a sinistra. Giunti a quota 2940 mt. circa si perviene all’imbocco di un ripido canalino, che va seguito ora a destra allontanandosi così dal torrente. Superato il primo ripido tratto bisogna abbandonare il canalino che continua dritto e deviare bruscamente a destra compiendo poi un breve traverso di pochi metri verso destra che conduce ad un terrazzino panoramico alla sommità della bastionata rocciosa ove vi è anche un piccolo riparo di pietre, in altri 15 min. e 2 ore totali. La traccia, ora evidente, punta a Nord e, dopo neanche 50 metri, volge a sinistra, Nord-Ovest, andando così a rimontare uno spallone morenico di detriti piuttosto ripido che punta ad una parete rocciosa. Senza raggiungerla, grossomodo a mt. 3050 circa, in corrispondenza di un ometto, la si abbandona per compiere un traverso un po’ scomodo di fini detriti su vaga o inesistente traccia e poi su pietraia seguendo qualche sporadico ometto. Questi portano alla base di una parete rocciosa, che bisogna rasentare sulla sinistra su esile cengia esposta, ed in un punto anche un po’ aggettante, su fondo infido (prestare molta attenzione!), in altri 30 min. circa. Oltrepassato questo punto segue un tratto piuttosto ripido su fondo franoso che porta su di un ripiano detritico nelle vicinanze del Ghiacciaio dell’Aouillie, ove è facile trovare anche a stagione inoltrata un ampio nevaio, in altri 10 min. circa. Qui bisogna piegare decisamente a destra e, giunti ad un grosso masso in pietraia, si attraversa ora tale nevaio non particolarmente pendente. Al termine del nevaio la traccia, con presenti alcuni ometti, volge bruscamente verso Nord su pendio molto ripido e, compiendo numerosi tornantini, si porta alla base della bastionata rocciosa, che si contorna piegando a sinistra. La traccia sale abbastanza evidente su fondo non sempre comodo di sfasciumi, terriccio, ghiaietto e detriti mobili, fino a pervenire al Colletto a mt. 3378 fra la Cima di Entrelor a sinistra e la sua anticima sulla destra (questa seppur sia subito sopra al colle di poche decine di metri non sembra proprio agevole da salire), in 45 min. dal nevaio. Piegando ora a sinistra una traccetta, ma ce ne sono svariate, risale con numerosi tornanti il pendio di detriti e conduce agevolmente in vetta alla piatta e ampia Cima di Entrelor mt. 3430, in 5 min. dal colletto e 3 ore 20 min. totali.

Panorama a Nord Le Grande Jorasses, Mont Dolent, Punta Bioula, Mont Velan, Gran Combin, Punta Percià Nord e Sud, a Nord-Est Dent Blanche, Dent d’Herens, Gran Nomenon, Cervino, Dom, Grivola, Punta Tersiva, a Est Gran Paradiso, La Tresenta, Ciarforon, Becca di Montchair, a Sud-Est Punta Foura, Punta Violetta, a Sud le Levanna, Uja di Ciamarella, l’Albaron, Taou Blanc, Pointe Charbonnel, Grande Aiguille Rousse, Punta Basei e Pointe de Ronce, a Sud-Ovest L’Aouilliè, La Tsanteleina, La Grande Motte, La Grande Casse, Granta Parey, e Becca Traversiere, a Ovest Aiguille de la Grande Sassiere, Grande Traversiere, Truc Blanc, a Nord-Ovest Grande Rousse, Aiguille de Tre la Tete, Monte Bianco, .

Dalla vetta dell’Entrelor si può effettuare una facile deviazione alla evidente e vicina l’Aouilliè, raggiungibile comodamente seguendo una vaga traccia di sentiero fino ad un sottostante colletto a quota 3390 che le divide, dal quale una evidente traccia sale obliquando verso sinistra sulla parete rossiccia dell’Aouilliè. Volgendo poi a destra su facili gradoni si raggiunge l’ampia e facile cresta Nord-Est, che va risalita giungendo così in vetta all’Aouilliè mt. 3340, in 15 min. e 3 ore 35 min. totali. Panorama pressoché identico a quello dell’Entrelor. Tornati a ritroso alla Cima di Entrelor e ridiscesi al ripiano oltre il nevaio, in circa 1 ora da l’Aouilliè, abbiamo optato per eseguire un percorso differente ossia, invece di ritornare verso la cengia esposta, abbiamo piegato a destra puntando alla base del ghiacciaio intercettando poi una traccetta con ometti su pietraia che conduce a rasentare il rio che discende dal ghiacciaio. Qui abbiamo attraversato un nevaio che ricopre il rio permettendoci così di superarlo facilmente, ma in assenza di tale nevaio potrebbe però essere un problema guadarlo. Raggiunto un terrazzino panoramico gli ometti aiutano a rintracciare una traccetta abbastanza evidente che volge a destra e discende fino ad un sottostante terrazzino alla base di una paretina sulla destra. Qui, malgrado si scorgano degli ometti sottostanti sul filo di un ripido spallone, bisogna volgere ancora a destra ed addentrarsi così in un ampio canalone, seguendo sempre degli ometti e la traccia spesso evidente. Il percorso diviene abbastanza intuitivo e conduce poi ad uscire dal canalone per discendere a piacimento nel ripido ma semplice pendio fino al sottostante pianoro erboso. Una volta raggiunto si può discendere come per l’andata fino a Pian Borgnoz o, come ho fatto io, risalire obliquando verso sinistra alla sommità del rilievo erboso (in realtà non è necessario salire alla sommità del dosso, cosa che infatti non abbiamo fatto, basta mantenersi sul tratto erboso sopra a quello roccioso sovrastando il Pian Borgnoz) per poter ammirare dall’alto il bel lago, in altri 45 min. circa. Dal punto panoramico si discende comodamente su pendio erboso fino alla riva meridionale del lago, in 5 min. circa. Ora sullo stesso percorso dell’andata in altri 55 min. e 6 ore 20 min. totali fino allo spiazzo oltre la sbarra.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Gita molta bella anche se può risultare faticosa a causa dell’elevata pendenza praticamente costante dall’abbandono della sterrata fino alla Cima di Entrelor e per la natura del terreno che spesso è piuttosto scomodo su sfasciumi e detriti mobili, oltre ad essere per buona parte su tracce non sempre evidenti. Da notare che il percorso effettuato all’andata nel canale alla destra del torrente presenta, come citato in descrizione, un paio di punti leggermente difficoltosi, ossia un passaggio su roccia di II° e una cengia esposta su fondo infido (che personalmente non ho trovato particolarmente pericolosi, perlomeno nelle condizioni attuali, ma ero l’unico a pensarla così), per cui posso consigliare di effettuare anche per l’andata il percorso effettuato al ritorno che è decisamente migliore, più pratico, comodo e diretto (ammesso poi che arrivati al guado del rio questo sia coperto dal nevaio o sia possibile oltrepassarlo). Il pezzo forte dell’escursione è ovviamente il panorama dalle due vette, ma molto interessanti anche la vista ravvicinata del Ghiacciaio dell’Aouilliè ed il grazioso laghetto al Pian Borgnoz, che merita di essere visto anche dall’alto.

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