Rocca Peroni mt. 2772

La Rocca Peroni è una montagna delle Alpi Cozie, sullo spartiacque fra le Valli Maira e Stura. Vetta di nicchia, non molto frequentata dagli escursionisti a causa della mancanza di un vero e proprio sentiero che la raggiunga e, soprattutto, per la difficoltà nel risalire il malagevole canale. Questa vetta è infatti perlopiù una meta scialpinistica proprio a causa di questo canale, ripido e sfasciumato, che è indubbiamente più semplice da attraversare con neve. Qui propongo un interessante anello che tocca anche la vetta de Il Bric e si snoda fra torrioni e guglie.

🏁 Punto di partenza:   Fine asfalto su strada per Prato Ciorliero a mt. 1813

⚠️ Difficoltà:           EE , F il tratto tra la forcella e la vetta della Rocca Peroni

Sviluppo:             13,4 Km

📈 Dislivello:            1300 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello totale 7 ore 25 min.

📅 Data escursione:       29/10/2017

🚥 Periodi consigliati:     Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:          ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona, poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, Dronero, Cartignano, San Damiano Macra, quindi Prazzo ed infine giunge ad Acceglio. Ad inizio paese si svolta a sinistra su stretta stradina che si inerpica, ben asfaltata, fino a Chialvetta, poi diviene leggermente più dissestata superando le deviazioni per i sottostanti paesi di Pratorotondo e Viviere, procedendo sempre sulla strada principale finché questa diventa sterrata. Qui ci sono alcuni piccoli spiazzi dove si può lasciare l’auto. La sterrata è comunque in buone condizioni e facilmente percorribile fino a Prato Ciorliero.

Itinerario:

Dalla fine dell’asfalto a quota 1813 mt. si segue la sterrata con  (Percorsi Occitani) e con qualche segnavia  . Dopo circa 5 min. si trascura a destra la deviazione per il  S9, che si addentra nella Valle Enchiausa, e si procede dritti sempre su sterrata che, dopo aver costeggiato il pittoresco torrente Unerzio, dopo altri 5 min. incontra un secondo bivio con palina, in prossimità di un ponte in pietra. Qui si abbandona la sterrata e si svolta a destra seguendo sempre le e, con qualche segnavia (Sentiero Roberto Cavallero SRC), sul sentiero S1011 e 27. Ci si addentra ora in un bel bosco di larici, in moderata salita, sovrastati da imponenti pareti rocciose. Poi si esce dal bosco e si incontra una traccia proveniente dal sottostante, a sinistra, Prato Ciorliero (volendo si può partire da quest’ultimo risparmiando più o meno 30 min. di cammino e circa 100 mt. di dislivello). Ora il sentiero piega verso destra e, dopo circa 35 min. dall’abbandono della sterrata e 45 min. totali, si incontra un bivio. Qui si abbandona il S10 per svoltare invece a sinistra seguendo il  S11 (anche se la palina indica erroneamente il S27), con indicazione per Colle Oserot e Colletta Vittorio, dapprima all’interno di un rado lariceto per poi procedere su sentierino che taglia una pietraia alle pendici di una bastionata rocciosa sovrastando Prato Ciorliero. Raggiunto un altro gruppetto di larici il sentiero volge decisamente verso destra, puntando a Sud-Ovest e lambendo la Comba Emanuel inferiore. Con breve risalita si approda in una piana, la Comba Emanuel superiore, dove il sentiero piega momentaneamente a sinistra puntando verso il Colle Oserot, evidente intaglio fra la Rocca Brancia a sinistra e l’Oserot a destra. In breve si incontra un bivio di sentieri con indicazioni poste su un grosso masso, dove si trascura il S11 che procede dritto verso il Colle Oserot e si piega a destra sul  S27 con indicazione per Colletta Vittorio, in 55 min. dal bivio S10/11 ed 1 ora 40 min. totali. Questo compie un semicerchio verso destra e risale con moderazione passando alla base di alcuni grossi torrioni e puntando verso la Colletta Vittorio ossia l’intaglio alle pendici del Cobre (elevazione sulla destra). Dopo circa 35 min. si giunge alla Colletta Vittorio mt. 2522, dove bisogna abbandonare il S27 a destra che scende verso Pratorotondo e si segue a sinistra il  SRC e il  S35 con indicazione per il Bivacco Due Valli, che risale su traccia un modesto pendio approdando in breve all’inizio del tratto attrezzato con catena. Questo, perlomeno salendo e nelle condizioni in cui ho trovato il percorso, mi è parso utile solo nell’ultimo tratto, ossia in un ripidissimo canalino di finissimo brecciolino (probabilmente percorrendo questo tratto in discesa, avendo anche in alcuni punti un po’di esposizione, può risultare decisamente più utile e fornire una discreta sicurezza). Superato il tratto attrezzato si giunge in breve ad un colletto con palina e poi, procedendo ancora per un breve tratto, al Passo Croce Orientale mt. 2630. Da questo si scende in breve a raggiunge il già ben visibile piccolo Bivacco Due Valli mt. 2600, in 25 min. dalla Colletta Vittorio e 2 ore 40 min. totali. Ora si attraversa in falsopiano tagliando le pendici meridionali della Rocca Peroni, prestando attenzione ai svariati pozzetti aperti disseminati lungo il bordo del sentiero, giungendo in circa 15 min. al Passo Peroni mt. 2578, intaglio fra la Rocca Peroni e Il Bric. Per raggiungere quest’ultimo basta seguire una traccia che piega a sinistra in ripida salita su fini sfasciumi e, dopo aver anche attraversato un piccolo canalino, conduce in breve ad una casermetta militare, che si segue per la sua lunghezza fino al suo termine. Qui una traccetta procede momentaneamente in discesa (prestare attenzione, tratto un po’esposto e su fini sfasciumi dove è bene aiutarsi con le mani su alcune rocce sulla destra), per poi tagliare orizzontalmente il pendio in falsopiano su traccetta esile e esposta, quindi si risale piegando verso destra fino al raggiungimento della vetta de Il Bric mt. 2659, in 10 min. dal Passo Peroni e 3 ore 5 min. totali. Ritornati al Passo si scende nel versante opposto, trascurando dopo poco una traccia sulla sinistra che scende verso il Lago Inferiore di Roburent e si procede ancora sul Roberto Cavallero trascurando poi dopo poco un’ulteriore deviazione sulla sinistra e mantenendosi ancora sul sentiero principale ma solo per poche decine di metri, ossia fino alla base del canalone in 25 min. da Il Bric e 3 ore 30 min. totali. Bisogna infatti abbandonare il SRC e procedere a destra su labile traccia iniziando a risalire il canalone che diviene via via più ripido e su fondo sempre più instabile. Superata faticosamente la metà del canalone io ho optato per spostarmi sul lato sinistro dove la pendenza è uguale ma perlomeno ci si può aiutare cercando appigli sulle pareti rocciose. Verso la sommità del canale, ossia pochi metri sotto alla caratteristica forcellina con un paio di guglie, la pendenza diminuisce e si piega quindi verso destra puntando ad un intaglio fra le rocce, in 40 min. dall’inizio del canalone. Qui si incontra una modesta difficoltà, ossia un semplice risalto di roccia dove bisogna aiutarsi con le mani per superarlo, dopodiché in breve si raggiunge una piccola placchetta inclinata che si attraversa su esile cengietta. Superatala si risale un breve pendio di fini sfasciumi approdando in cresta, oltre la quale si discende di pochi metri rasentando un grosso masso sulla sinistra (sul quale è bene appigliarsi), per poi risalire ancora su sfasciumi per qualche decina di metri fino al raggiungimento dell’esile cima della Rocca Peroni mt. 2772, in 15 min. dalla forcella e 4 ore 25 min. totali.

Panorama a Nord Rocca la Marchisa, Monviso, Chersogno, Cima delle Lobbie, a Est Bric Cassin, Cassorso, Tempesta, Tibert, Monte La Bianca, Rocca la Meja , Becco Grande, Rocca Brancia, Oserot, a Sud-Est Matto, Argentera, Malinvern, a Sud-Ovest Rocca Tre Vescovi, Enciastraia e Ventasuso, a Ovest Tete du Coin de l’Ours e Tete Siguret, a Nord-Ovest Bec du Lievre, Tete de la Courbe, La Meyna, Sautron, Scaletta, Oronaye, Vanclava, Maniglia e Mongioia.

Dalla vetta si ridiscende alla bene meglio fino al punto in cui ha inizio il canalone, in 40 min. circa, e si piega a destra tornando a seguire il SRC che ora in moderata ma costante salita punta verso una zona disseminata di grossi torrioni, in prossimità dei quali la pendenza aumenta notevolmente. Oltre i torrioni una breve risalita conduce ad un colletto senza nome costellato anch’esso di torrioni e rocce dalle forme particolari, in 35 min. dalla base del canalone e 5 ore 40 min. totali. Si incontra ora un bivio ,dove si trascura il SRC che procede dritto verso il Monte Scaletta e si piega a destra in discesa seguendo l’indicazione su di un masso che indica “MAIRA“. Questa esile traccia priva di segnavia, sentiero SX, perde quota piuttosto velocemente percorrendo un pendio di sfasciumi con ripetuti tornantini, poi ,più o meno a metà di tale pendio, sparisce ogni traccia in quanto franato. Con buona visibilità non è difficile ritrovarlo poche decine di metri a valle spostato più sulla sinistra, cosa invece ben più complessa in caso di mancanza di visibilità. Dopo poco si intercetta una traccia che taglia orizzontalmente il pendio, dove si trascura l’S28 a destra che conduce verso la Colletta Vittorio e si procede dritti in moderata discesa andando così in breve a intercettare il sentiero  S10, in 35 min. dal Colletto senza nome. Ora si piega a destra e si discende nel Vallone Costa Denti sul comodo e ampio sentiero, segnalato con frequenti e , che in 25 min. porta ad incontrare il bivio a destra per il S27, da trascurare. Sempre sul S10 si giunge in breve al bivio con il  S11 dell’andata e da qui si ritorna all’auto in 45 min. dall’incontro dell’S10 e 7 ore 25 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Anello decisamente piacevole con tratti di percorso fra guglie e torrioni. La Rocca Peroni è una meta prevalentemente scialpinistica e scarsamente frequentata da escursionisti… ed ora ho capito il perchè….il canalone per raggiungere la forcella sottostante la vetta è un ripidissimo pendio di infami sfasciumi fini, praticamente delle sabbie mobili, sconsiglio pertanto ai meno esperti di avventurarsi in tale canale, al passaggio viene giù di tutto, anche pietroni piuttosto grandi, insomma se non è peggio del canalone dell’Oronaye poco ci manca. Oltre la forcella vi è un paio di punti dove bisogna aiutarsi con le mani per procedere, ma nulla di complicato. Anche per raggiungere la cima de Il Bric, superata la casermetta, bisogna prestare un minimo di attenzione a causa del fondo e dell’esposizione. La Rocca Peroni è quindi una vetta poco blasonata ma che bisogna guadagnarsela e che offre un bel panorama.

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