Monte Betunet ,Monte Bettone e Fremo Cuncunà mt. 1827-1901-1850

I Monti Betunet e Bettone sono due montagne delle Alpi Cozie situate in Val Maira, estremamente semplici da raggiungere nel loro versante Est prativo/boschivo e attraversato anche dalla SP335, mentre nel versante opposto (Ovest) precipitano vertiginosamente per centinaia di metri. Qui propongo un percorso ad anello con partenza da San Martino Superiore ma è possibile partire anche da più in basso, ossia da Stroppo.

🏁 Punto di partenza: San Martino Superiore mt. 1456

⚠️ Difficoltà:          EE il tratto iniziale fino al Betunet perché senza sentiero, tutto il resto E

Sviluppo:           8,3 Km

📈 Dislivello:          610 Mt. circa

⏱️ Tempi:             Giro ad anello totale 2 ore 35 min.

📅 Data escursione:    24/05/2018

🚥 Periodi consigliati:  Tutto l’anno ma è consigliabile a inizio Primavera o a inizio Autunno

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, poi Dronero, Cartignano e San Damiano Macra. Poco prima della frazione Bassura si svolta a destra, seguendo l’indicazione per Elva, su SP128 che con qualche tornante raggiunge Paschero. Ora si risale, con ancora alcuni tornanti ora su SP335, quindi si trascura la deviazione a destra verso Morinesio e si procede dritti verso Cucchiales. In breve si raggiunge un bivio e si segue a sinistra, in leggera discesa, raggiungendo Cucchiales Sottano, per poi proseguire praticamente in piano fino a San Martino Superiore, dove in uno slargo appena fuori dal borgo si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Da San Martino Superiore mt. 1456 si procede in salita su asfalto contrassegnato con qualche segnavia per 250 metri circa quindi, in corrispondenza di un agriturismo, per evitare di percorrere un tornante lo si taglia abbandonando l’asfalto per risalire un prato senza alcuna traccia puntando più o meno verso Nord-Ovest, ossia verso il Betunet che da qui e`ben visibile. Terminato il prato ci si ritrova nuovamente su asfalto, che bisogna attraversare riprendendo a salire su prato sul lato opposto della strada. Il prato non presenta tracce in questo punto ed è piuttosto ripido fin quando si addentra in un boschetto. Oltre il bosco appare una labile traccia che bisogna seguire fra lariceto e distese prative fin quando si giunge in corrispondenza di alcuni tralicci dell’alta tensione dove sparisce. Si può procedere parallelamente ai tralicci oppure, come ho fatto io, piegare leggermente a sinistra entrando in un bosco di conifere puntando verso Nord-Ovest. La salita prende a farsi piuttosto ripida uscendo infine dal bosco e continuando poi su erto pendio erboso fino ad approdare sulle roccette della vetta del Monte Betunet mt. 1827, in 45 min. circa. Prestare attenzione perché il versante opposto precipita per centinaia di metri. Qui si scende per il crinale puntando verso Est raggiungendo in breve un Grange, dove si incontra una sterrata che va seguita solo per poche decine di metri, per deviare poi a sinistra su traccetta. Questa risale un pendio fra erba e radi larici fino a raggiungere le pendici del Monte Bettone, dalle quali si risale il soprastante crinale seguendo una traccetta che con ripetute serpentine conduce sulla sommità del Monte Bettone mt. 1901, in 20 min. dal Betunet e 1 ora 5 min. totali. Come per il Betunet prestare attenzione al precipizio oltre la vetta.

Panorama a Nord Monviso , Nord-Est Cugn di Goria,Nebin e Cugulet, a Sud-Est Le Alpi Liguri dal Mindino a Punta Marguareis, a Sud Tibert, Tempesta, Piovosa, La Bianca, Giobert, Rocca la Meja, Bodoira, a Sud-Ovest Scaletta, Vanclava, Oronaye e Auto Vallonasso, a Ovest Chersogno, Rocca la Marchisa, Rocca Gialeo, Camoscere e Pelvo d’Elva, a Nord-Ovest il Fremo Cuncunà.

Dalla vetta si ridiscende fino alle sue pendici per poi mantenersi su crinale seguendo una traccia che punta verso Est ed approda in breve al Colle Bettone mt. 1831, in 5 min. dal Bettone. In corrispondenza della palina bisogna ora piegare a sinistra seguendo l’ampio sentiero segnato con segnavia del Gta e (Percorsi Occitani) con indicazione per il Colle San Giovanni. L’ampio sentiero attraversa un bel bosco di conifere con modesti saliscendi approdando, in 20 min. circa dal Colle Bettone, alla Cappella di San Giovanni mt. 1872. Da questa si scende per un centinaio di metri verso il crinale raggiungendo dapprima una tavola orientativa e poi piegando a destra in altri cento metri, e 5 min. circa, si giunge al particolare “Fremo Cuncunà” (donna accovacciata in occitano), ossia uno sperone di roccia che si allunga verso il Vallone di Elva sospeso con un baratro sottostante di alcune centinaia di metri, di particolare interesse fotografico. Si ritorna alla Cappelletta e si procede ancora in salita seguendo l’indicazione per il Rifugio la Sousta dal Col su ampio sentiero all’interno di un bel boschetto che puntando verso Est sbuca sulla statale a poche decine di metri dal rifugio, al Colle della Cavallina mt. 1941 il punto più alto del percorso, in 15 min. dal Fremo e 1 ora 50 min. totali. La si segue ora in discesa per circa 400 metri, poi, in corrispondenza di una curva verso sinistra, la si può abbandonare momentaneamente per tagliare un ampio tornante andando a riallacciarla pochi metri sotto. La si segue ancora per altri 500 metri circa fin quando si intercettano i segnavia e   qualche decina di metri più in basso del Colle Bettone (che da qui si raggiunge con sterrata sulla destra), che ora bisogna seguire su asfalto solo per pochi metri per poi deviare a sinistra e abbandonare l’asfalto. In breve, giunti ad una palina indicatrice si trascura a sinistra la mulattiera che conduce alle Borgate Conta`, Ciamin e giunge a Paschero, per procedere a destra sul T31 attraversando dei bei boschi di larici e alcune distese prative in moderata ma costante discesa, intercettando almeno 4 volte l’asfalto, giungendo infine ad approdare sulla SP335 a circa 300 metri da San Martino Superiore, in 40 min. dal Colle della Cavallina. Ora si piega a destra su asfalto in falsopiano o moderata salita e si raggiunge agevolmente lo slargo in corrispondenza del paese, in 5 min. circa e 2 ore 35 min. totali, concludendo così l’anello.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Veloce e poco impegnativa escursione, che include due vette non entusiasmanti (anche se apprezzabili per la verticalità delle loro pareti), ma che sono state il pretesto per andare ad ammirare il particolare “Fremo Cuncunà” e fare le rituali foto. Il meteo non e’ stato perfetto, poteva indubbiamente regalare una luce migliore…in compenso però ho potuto ammirare il raro fenomeno atmosferico dell’Alone, chiamato anche arco di ghiaccio, nimbo o aureola che è un anello di luce che circonda un astro, in questo caso del Sole. Sono per la maggior parte causati da cristalli di ghiaccio nei freddi cirri nella parte superiore della troposfera. Gita che mi sento di consigliare per la sua semplicità e le particolarità che permette di vedere. Ideale secondo me più o meno in questo periodo con le fioriture, che qui sono strepitose, ed evitare invece nel periodo estivo in quanto nel tratto fuori sentiero per raggiungere il Betunet la vegetazione diviene quasi impenetrabile, oltretutto la zona viene cintata con filo elettrificato, quindi da dover faticosamente aggirare. Per i più pigri è altresì possibile partire dal Colle Bettone e per il Fremo Cuncunà dal Colle San Giovanni, riducendo così al minimo il dislivello e lo sviluppo, mentre i più temerari possono prendere in considerazione la partenza da Stroppo o da Bassura.

4 Risposte a “Monte Betunet ,Monte Bettone e Fremo Cuncunà mt. 1827-1901-1850”

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  2. Fatto sabato, l’itinerario di per se sarebbe bello, ma lo sconsiglio in da metà giugno a metà settembre quando la vegetazione (soprattutto erbacce e ortiche) rendono poco piacevole la prima parte del tragitto che non è su sentiero, come giustamente fa presente l’autore.
    Inoltre la traccia fuori sentiero sotto il monte Betunet in questo momento è interrotta da un ampissimo recinto con filo elettrificato a 5 corde (per le pecore) che non si può quindi scavalcare o passare sotto e costringe a una lunga circumnavigazione tra erbacce e ortiche.

    Complimenti comunque per la descrizione e la precisione della traccia.

    1. Grazie innanzitutto per i complimenti…al mio passaggio (ormai quasi due mesi fa) la vegetazione non dava per nulla fastidio, però si era da poco disciolta la neve e la vegetazione era all’inizio del risveglio. Ora indubbiamente, specie nella prima parte del percorso ossia dall’abbandono dell’asfalto al lariceto sotto il Grange, può dare fastidio. All’epoca inoltre il Grange era chiuso, quindi non vi erano recinzioni. A fronte di questi aggiornamenti ,dei quali ti ringrazio, conviene indubbiamente nei mesi estivi evitare di effettuare l’anello da me descritto e optare per salire sul sentiero con tacca gialla fino al Colle Betunet.

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